Recensioni per
Con gli occhi chiusi
di _camus_

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/11/19, ore 13:29
Cap. 1:

Ciao!

Ho seguito il tuo suggerimento sul Giardino e ho cominciato a leggere questa storia. Colpisce positivamente vedere uno Shaka non certo al 100% delle sue sicurezze e del dover preservare "ciecamente" (in tutti i sensi) un ordine precostituito, sebbene si tratti soltanto di un bambino. Appare innocente e desideroso di non vedere le brutture dell'India nella quale è nato e sta crescendo e decide di tenere gli occhi chiusi proprio per questo motivo; più in la nella sua vita lo farà per un altro motivo, molto meno ingenuo, ma è suggestivo scoprire che anche l'inflessibile Virgo sia stato un bambino "normale" in tutto e per tutto. Mi chiedo ancora per quanto lo sarà, però. E questo è un motivo in più per continuare a leggere questa tua interessante storia. Capitolo molto breve (una cosa che apprezzo) e stile molto scorrevole, complimenti.
A presto
Will D.

Recensore Master
08/02/12, ore 15:33
Cap. 1:

Eccomi eccomi eccomi e come il solito, scusa il ritardo con cui recensisco, ormai è il mio marchio di fabbrica, il ritardo ^^'
Allora....mi sa che non ti ho detto che, oltre Camus, e Parigi e tutto ciò che è francese, adoro anche l'India e le sue atmosfere e non solo le ricchezze moghul, ma anche tutto il resto. Anche quell'India povera, che tu hai ben descritto.
Devo dire che se dovessi citarti i passaggi che mi sono piaciuti dovrei ripostarti in toto il capitolo e non si può :( ma sappi che mi è piaciuta, molto, e...dannazione, perchè ogni cosa che scrivo mi sembra stupida o superflua? O.o
Cià, cerco di scrivere qualcosa di serio e, anzi, ti cito il passaggio che più di tutto, oltre ai pensieri di Shaka, oltre all'amuleto di sua madre, oltre ai suoi patemi d'animo per qualcosa che vorrebbe e potrebbe fare (ma non fa) mi è piaciuto:
Non trovava equità alcuna nelle costole sporgenti dal costato dei suoi coetanei, a cui borghesi benestanti, arricchitisi dopo la dichiarazione d'indipendenza del 1947, negavano l'elemosina.
Ripeto, mi è piaciuta davvero tanto.
Vale^^

Nuovo recensore
06/02/12, ore 23:15
Cap. 1:

Ciao!
Mi dispiace iniziare a recensire solo ora, ma il tempo è tiranno ed è difficile riusicire a ritagliarmi un po' di tempo libero per scrivere qualcosa di sensato. :D
Shaka è il Saint che mi è da sempre parso più difficile da poter comprendere e da rendere in maniera adeguata. Mi piace come hai reso, in questo primo capitolo, l'infanzia di Shaka, il disorientamento nel trovarsi di fronte lo spettacolo di povertà, di degrado e di morte che lo circonda. E' quindi plausibile che, essendo ancora un bambino, chiuda gli occhi per non dover affrontare una situazione che non comprende a fondo.
Mi è piaciuto come, in poche parole, tu sia riuscita a descrivere in maniera essenziale, ma efficace (almeno dal mio punto di vista) il mondo entro cui Shaka si è mosso nei primi anni di vita.
Insomma: mi piace questo modo di interpretare l'infanzia del Saint della Vergine, trovo che tu sia riuscita a renderla molto bene.
Complimeti! :)

Recensore Veterano
02/02/12, ore 15:18
Cap. 1:

Come primo capitolo mi piace, Shaka non è fra i miei personaggi preferiti però guardando l'anime l'ho sempre trovato interessante e lo descrivi molto bene!!!
Mi incuriosisce la sua infanzia di cui non si sa niente, come del resto anche per gli altri, però lui è uno dei personaggi più complessi e finora non ti sei distaccata da quel poco che si sa di lui attraverso l'anime!

Nuovo recensore
01/02/12, ore 18:41
Cap. 1:

Ciao "come vi pare" (l'hai scritto tu nella tua presentazione, ahah)!
Cosa vedo mai? Prima classificata a un contest, con una storia su... Shaka.
Esatto, il malefico Shaka di Virgo! Complimenti, per come la penso io scrivere qualcosa di buono su di lui è doppiamente difficile :)
Capitolo breve ma, come si dice, anche intenso.
Nessuno( che io abbia letto) ha mai avuto l'ardire di dipingere uno scorcio dell'infanzia di Shaka: su Milo, su Camus, addirittura su Death Mask, ma Shaka proprio no.
E devo dire che, per essere la prima, te la sei cavata alla grande.
Sarebbe stato troppo scontato descriverlo come un prodigio di consapevolezza già da piccolo, sempre col solito piglio divino (e insopportabile).
Ovvio, lui è I'illuminato, quindi certe cose riesce a prenderle con maggior filosofia rispetto a altri, ma è stato quasi emozionante vedere che anche a lui non sono stati risparmiati un pò di sani dubbi esistenziali!
" Shaka non aveva paura, perchè comprendeva.
Perchè non dubitava delle parole del Gautama.
Ma, nonostante questo, Shaka era solo un bambino.
E forse, benché non riuscisse a ammetterlo nemmeno a se stesso, ancora non comprendeva del tutto.".

Quanto mi piace questo tuo stile.. sembra quello usato dai trovatori, nel quale ogni strofa inizia con la stessa frase (boh, è un paragone astruso, ma mi ha dato quest'impressione XD)!
Pensare a Shaka che abbraccia la gente.. mmh, no, non ce lo vedo! Menomale che hai specificato che sarebbe stato il primo e l'ultimo :)
Bello soprattutto il contesto in cui hai inserito le riflessioni del nuovo Buddha, che ci ha offerto una piccola (e veritiera) immagine della condizione del paese da cui Shaka ha avuto i natali: il luogo di nascita è importante per la formazione del carattere, e incide inevitabilmente su di esso.
I miei complimenti, ce ne vuole per farmi piacere qualcosa sul biondino, aspetto il prossimo capitolo!!!

Recensore Veterano
01/02/12, ore 16:43
Cap. 1:

Interessante come spunto, quello di percorrere le tappe dell'illuminazione di Shaka :) suppongo che questo amuleto che porta al collo, ultimo regalo della mamma, sarà fondamentale lungo questo cammino, una specie di ancora di salvezza a cui aggrapparsi quando si troverà in difficoltà di fronte ai grandi dilemmi della vita, come quello che hai descritto qui. Ho apprezzato molto la spiegazione alternativa che hai dato all'atteggiamento di Shaka di tenere costantemente gli occhi chiusi: è plausibile, infatti, che un bambino quale lui è, seppur illuminato, voglia tenere lontane il più possibile le immagini di morte e sofferenza che vede passando per le strade della sua città. Attendo la prossima tappa :)

Recensore Master
01/02/12, ore 13:43
Cap. 1:

Carino questo primo capitolo sull'infanzia di Shaka, è stata presentata in modo equilibrato e anche piuttosto aderente a ciò che la serie animata ci ha mostrato, insomma non un'infanzia patetica in cui si potrebbe incappare pensando ai Saints che tutti vedono solamente sfortunati. Shaka vive in un contesto già di per sé degradato ma lui è comunque un privilegiato perché viene già riconosciuto come la reincarnazione di una figura importante, una guida, per quel paese e quel popolo.

Devo dire però che ho notato alcuni errori sicuramente di distrazione, come ad esempio "Buddah", che si scrive o "Budda" in italiano, oppure "Buddha" e un paio di accenti fuori posto. Sono piccoli particolari che puoi correggere al volo ma che nella lettura ne sminuiscono un po' l'accuratezza. Infine, se ricordo bene Shaka nel'86 ha vent'anni quindi, questo primo capitolo, secondo le tue indicazioni è ambientato fra il 1971 e il 1972.