Quello che mi è piaciuto moltissimo di questa storia è la rappresentazione vivida dell’ambiente confusionario e vivace del circo e delle persone che ne fanno parte; in particolare ho adorato le sorelle cavallerizze e la comparsa di una di loro alla fine, sei riuscita a caratterizzare benissimo un personaggio e a renderlo “vivo” in poche righe, e questo non è da tutti.
Bellissimo il contrasto tra Celia e Prospero, lei (educata dalla rigida morale vittoriana della mamma) molto calma, pensierosa, quieta, capace di rimuginare su una frase e ribattere mesi dopo; e il padre, al contrario, che con i suoi sbotti, i suoi urli, il suo sarcasmo, riprende l’atmosfera da circo della prima parte del racconto.
Complimenti per la storia!

La caratterizzazione dei personaggi è una delle cose che colpisce di più di questa fanfiction. Prospero e Celia, che nel capitolo pilota del libro erano due figurine appena abbozzate, qui diventano veri e propri personaggi con un carattere ben definito, e che carattere! Prospero e le sue scenate da primadonna (ma bisogna capirlo, lui è un professionista della magia, mica una baby-sitter XD), Celia e la sua testardaggine (ed è adorabile quando gli risponde in francese) assumono uno spessore che li fa sembrare quasi reali... Il terzo grande protagonista è il circo, con i suoi colori, le sue musiche, le sue luci, i suoi artisti circensi che da come li descrivi sembrano muoversi costantemente in una grande girandola variopinta. Il circo della notte evoca quasi un circo da sogno, con contorni e colori sfumati, ma tu hai descritto un circo vero, talmente luminoso e colorato da far quasi male agli occhi ad immaginarselo.
Mi è piaciuto molto anche lo stile ricco di dettagli, tante piccole cose senza le quali la storia non sarebbe stata la stessa: il flashback in cui la madre di Celia parla delle donne di strada, il fatto che la bimba non si ricordi della ragazza del circo equestre con cui parla alla fine, la descrizione del suo costume di scena. Il tutto è scritto in maniera corretta, ed è scorrevole e piacevole da leggere. L'unica cosa che mi dispiace è che finisca così presto, avrei voluto che durasse almeno un altro po' per poter continuare a leggerla.

Ho scelto di votare questa storia perché mi ha fatto sentire l'atmosfera del circo. Sembra scontato, in un concorso che parlava appunto di quello, ma sono state poche le storie in cui si è parlato effettivamente di quello che descrivi con suggestione nella prima parte della storia: il circo. Per lo stesso motivo mi è piaciuta anche la chiusa finale, dove sintetizzi con pochi particolari sempre quell'atmosfera di caos magico che un circo dovrebbe portare con sé.
Forse un po' meno efficace il battibecco tra padre e figlia; avrei voluto vederli a confronto, magari, sul palco in un numero di magia. Più belli i comprimari accennati, assieme ai loro costumi e al particolare del trucco.
Ti riprendi bene nel finale, dove Prospero torna un uomo collerico a cui bisogna fare l'abitudine, come a tutto il caos del circo.