Recensioni per
Réflexion
di Diana924

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/02/12, ore 16:02
Cap. 1:

La storia è breve e ha purtroppo alcuni difetti di forma. A parte alcuni errori di battitura assolutamente perdonabili, ce ne sono alcuni più gravi di punteggiatura, specie di virgole, che rendono meno fluida e chiara la storia. Inoltre, un altro difetto che ho riscontrato, è a livello di consecutio temporum, sebbene non a livelli terribili, ma talvolta c'è un passaggio spiazzante da un tempo passato (di solito imperfetto) e uno presente o passato prossimo, che mal si accordano con il tempo verbale della frase precedente, rendendo il tutto stridente all'orecchio di chi legge.
L'accumulo di questi errori, purtroppo, abbassa il livello medio della storia.
A livello di sviluppo della trama e dei personaggi, la tua storia la definirei un flusso di coscienza. Non c'è un narratore onnisciente tradizionale, che fa in modo che la trama si snodi con oggettività, ma un flusso continuo di pensieri di un narratore onnisciente, il quale è come se fondesse le proprie sensazioni con quelle dei personaggi, di Maria Teresa prima, di Luigi XIV poi e infine con quelli della stessa Françoise.
Il passaggio dall'uno all'altro è agile e scorrevole e quasi non ci si accorge del cambiamento operato, e questo direi che è un grande pregio, non è infatti facile operare un cambiamento di prospettiva così repentino e in così poche pagine di racconto senza che quasi il lettore se ne accorga. Vuol dire che hai saputo ben gestire il corso dei pensieri dei tuoi personaggi e incastrarli fra di loro come un puzzle.
La storia non è una vera e propria storia, appunto, perché hai operato la scelta di seguire non un breve periodo della vita dei tuoi personaggi, ma di ripercorrerne, mediate un flusso di pensieri, tutta la vita e questo forse, vista l'estrema brevità della storia, è un difetto. Infatti, nessuno dei personaggi appare ben definito o caratterizzato, in quanto lo spazio dedicato ad ognuno di essi è estremamente ridotto e, per di più, in uno spazio così ristretto hai cercato di fare entrare un'intera vita! Le pennellate che hai dato dell'esistenza dei tuoi tre personaggi non sono disprezzabili, nel senso che ben inquadrano la loro storia, ma è inevitabile che il loro vero essere finisca per essere trascurato; ad esempio poco sappiamo del rapporto di Maria Teresa con il marito, non sappiamo da che cosa sia dettato questo suo amore per lui, che pure l'ha sempre tradita, né sappiamo perché non provi rancore per Françoise, che, oltre ad aver conquistato il cuore del re, ha cresciuto anche i suoi figli bastardi.
Della stessa Maintenon veniamo a sapere ad un tempo tutto niente: ho provato a mettermi nei panni del lettore medio che non conoscesse la sua storia, e sono giunta alla conclusione che si troverebbe spiazzato davanti al tuo resoconto, infatti non capirebbe a che cosa si riferisce quando parla del suo passato. Avresti, a mio avviso, dovuto sviluppare questo flusso di pensieri che, come ti ho detto, è stato bene impostato, nel corso di una storia più lunga, che chiarisse meglio alcuni punti e pensieri della vita dei personaggi, che così appaiono invece solo come delle ombre indefinite.
Non c'è una grande originalità nella tua storia, a parte l'uso del flusso di pensieri, infatti il resoconto della vita dei personaggi alla luce di un cambiamento importante nella loro vita e il conseguente cambiamento di prospettive non l'ho trovato particolarmente originale.
C'è inoltre un punto che non mi è chiaro nella caratterizzazione del tuo Luigi XIV: ad un certo punto della storia gli fai dire che a suo modo lui aveva sempre amato Maria Teresa, e poche righe sotto gli fai dire che, invece, non l'aveva mai amata. Ora, la contraddizione in sé non la stigmatizzo, anzi, avrebbe potuto essere un punto di partenza interessante per sviluppare il pensiero del re circa l'amore/non amore per sua moglie. Potevano esserci momenti e situazioni in cui l'aveva amata, nonostante i suoi difetti, e momenti in cui invece si era reso conto di odiarla o di disprezzarla. Avresti potuto partire da questo per lo sviluppo di una lacerazione interiore, di un pensiero contraddittorio che non è estraneo alla poesia né all'essere umano (basti pensare all'Odi et amo di Catullo o a quante volte è capitato a noi, nella vita, di provare sentimenti contrastanti per una persona). Ma invece hai lasciato cadere questo spunto, dando adito al lettore di pensare che si trattasse non di un'interessante spunto di introspezione psicologica, ma di un errore.
Sempre per quanto riguarda i personaggi, mi ha spiazzato la tua Maintenon: non si capisce bene infatti se quello che lei prova per il re sia amore od opportunismo. Anche questo avrebbe potuto essere un punto interessante da sviluppare e che invece, purtroppo, è stato lasciato cadere.
In conclusione, direi che la storia aveva qualche spunto buono che però non è stato ben sfruttato. Il suo punto di forza è sicuramente lo stile, il flusso di pensieri così articolato mi è piaciuto molto, quindi ti suggerirei di proseguire su questa strada, ma prestando più attenzione ai tuoi personaggi e agli spunti che loro stessi ti suggeriscono con le loro azioni e i loro pensieri così scorrevoli.