Recensioni per
E' in certi sguardi che s'intravede l'infinito
di OperationFailed
E' la fic più insolita che finora ho letto con i personaggi Sh e J. La trasformazione che hai messo in atto per il detective, così d'istinto, mi ha veramente angosciato, tant'è che, prima di rileggere la storia, ho lasciato trascorrere qualche mese. Non riuscivo a dimenticarla ma non era facile per me accantonare la tristezza infinita che me ne derivava. Infatti, vedere allontanare Sh da J , era già un fatto doloroso ma assistere al suo addio senza ritorno, anche per la sua nuova dimensione (cigno), è stato veramente devastante. Per Watson non c’è sicuramente speranza. Ma, alla luce della Season 3, con Mary e un figlio in arrivo, per il sentimento indubbio che unisce i due coinquilini, non c’è proprio futuro a meno che non succeda qualcosa di traumatico. Dunque sei stata profetica ( l’hai scritta nel 2012, giusto?!) e provvidenziale nel far sì che Sh se ne vada lasciando il suo testamento di memorie solo a J. E assumendo, in una spettacolare metamorfosi, una forma che lo rappresenti simbolicamente ed esteticamente in modo perfetto: la sua bellezza è, in certe sue espressioni, irraggiungibile ed eterea nella sua eleganza e, quasi incorporea, sessualità. Proprio come un cigno, così altero e solitario. “…Le piume nere sembrano lacrime inconsolabili…”: viene così cristallizzata anche la grande sofferenza che devasta Sh. Troppa perchè lui possa riuscire, nella sua singolare umanità, ad andare avanti come semplice persona. E, permettimi, povero John! Tutti noi, o quasi, nel fandom lo immaginiamo più forte di Sh nel dolore e nell’attesa. Ma è proprio così?! Storia da non dimenticare. |
La leggo oggi per la prima volta e sono rapita. E' dolorosa ma soave. Nella sua dimensione quasi onirica, ti àncora alla terra con le sue descrizioni particolareggiate, ma che probabilmente danno ancora più intensità a un evento impossibile che ti colpisce forte, come forte è l'amore - il legame eterno - che si percepisce tra Sherlock e John, che qui si allenta ma che non si spezzerà mai. |
salve, bellissima, dolcissima, trascuratissima moglie. sono davvero estremamente dispiaciuta. cioè, non leggo praticamente mai le cose scritte da te. o meglio, non leggo praticamente mai le cose scritte da nessuno, ma questo è un altro discorso e non mi va di giocare allo scaricabarile, perchè la colpa è della sottoscritta. mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. |
Tu scrivi cose difficili. |
Aw. |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Mi è piaciuta. Visionaria, metaforica, scorrevole, estraniante. Aggiungo curata, cosa che non accade spesso (sia graficamente che come scelta delle parole). Solo una piccola critica: le note a fondo pagina sono sempre una sconfitta dell'autore che ti deve spiegare qualcosa che nel testo non era chiaro. Deve sempre essere volutamente chiaro o volutamente oscuro, ambiguo quello che racconti. Sarebbe sempre meglio evitare le note e lasciare al lettore la libertà di interpretare al di là delle tue intenzioni (beh più o meno, se ti dico che è un racconto dai chiari intenti animalisti c'è qualcosa che non va. In me. Come lettore). E' un 'errore' (tra parentesi perché alla fine soggettivo) di tanti scrittori, soprattutto all'inizio, quello di voler spiegare troppo. Nel tuo caso secondo me non ce n'era assolutamente bisogno. |
Sono le fic come questa - cioè praticamente tutte le tue e anche molte altre -, vissute, ragionate, in cui nulla è lasciato al caso e persino i minimi dettagli sono limati alla perfezione, che fanno davvero venire voglia di appendere tutto al chiodo per questo bene superiore. |
Forse mi sbaglio, ma oltre alla citazione, noto richiami nel tuo stile che rimandano a Baricco. Ora, io non impazzisco per la sua scrittura, ma trovo affascinante la tua mediazione. |
C'è qualcosa, in questa storia, che mi ha morso il cuore ed ha continuato a masticarlo lentamente fino alla fine. Premetto che adoro la figura del cigno, la sua grazia,la sua eleganza, i suoi mille significati e, soprattutto, il suo essere rappresentate dell'Unico femminile e maschile... a questo proposito ti consiglio di guardare il balletto "Swan Lake" di Matthew Bourne in cui il cigno non è la fragile fanciulla, è un uomo (che un po' somiglia a questo tuo Sherlock) alter-ego del principe che è attratto da lui. Fatta questa piccola digressione procederei con la recensione. Trovo che la trama sia psicologicamente complessa - cosa che ho adorato- inoltre è permeata di malinconia e galleggia in una dimensione onirica magistralmente descritta. La figura di Sherlock è IC per alcuni versi ed OOC per altri ma, all'interno di questa storia, è perfetta, impalpabile ma reale, fredda ma accogliente, sensibile ma allo stesso tempo egoista nel suo voler assicurarsi di rimanere nella mente e nel cuore di John con quel primo e ultimo bacio che apre una ferita inguaribile. Ho apprezzato anche il fatto che non tutto ciò che succede viene spiegato, lasciando spazio a domande e dubbi nel lettore che si trova, inevitabilmente, incatenato alle parole desideroso di saperne di più. Ti faccio i miei complimenti, davvero, e spero di poter vedere presto un prequel. Non tanto per la curiosità di sapere come mai Sherlock sia un essere sovrannaturale nella tua mente (chissà che altro ci sarà lì dentro **) ma per perdermi di nuovo in queste scene da dipinto che riesci a descrivere. |