Mi è caduto l’occhio sulla tua storia, per cui eccomi qui a recensire.
Già, recensione neutra: ogni tanto capita anche a me di bacchettare un poco, ancora più se penso che ci sia del potenziale, anzi, soprattutto in questo caso. Niente di grave comunque. Ho copiato la tua drabble su word e sto scrivendo da qui la recensione. Se tu non scrivi da due mesi, io non recensisco da quasi altrettanto. O almeno, non in maniera strutturata. Ho invece sentito il bisogno di recensire la tua storia, perché effettivamente ci trovo una delle pecche che riscontro anche nelle mie storie, dopo un lavoro di auto valutazione.
Una perfezione formale poco riscontrabile, soprattutto da parte di una ragazza della tua età. Ok, è una drabble, ma tu che bazzichi molto più spesso di me tra le ficcyne dovresti ben sapere che la lunghezza non conta, quando uno non conosce la grammatica non la conosce, punto. Questo non è per fortuna un tuo problema.
Un’idea originale, particolare e ricercata. Il latino ispira sempre, non c’è che dire, soprattutto nelle fanfiction su Harry Potter, libro che indubbiamente si rifà parecchio alla nostra lingua d’origine, come hai potuto constatare non solo per gli incantesimi. Sei stata sottile e raffinata nell’inserire questo in una fanfiction.
Il tuo stile è scorrevole, non ci sono particolari pecche o impedimenti, la drabble si legge velocemente e con molta facilità. Non annoia, è proprio come seguire il filo dei pensieri di Albus. Il lessico è adeguato e non vi sono nemmeno ripetizioni.
Allora dove sta il problema, ti chiederai? Fino a qui ti ho fatto solo dei complimenti, e sottolineerei che sono buoni complimenti.
La pecche sono però essenzialmente due.
Prima di tutto, non è ben percepibile la focalizzazione. Potrebbe essere Albus a riflettere sul significato del suo nome, ma potrebbe essere anche qualcun altro. Questa frase “e sembrava che rispecchiasse alla perfezione l'animo candido di quel ragazzo sempre giusto, gentile con tutti, pronto a difendere i Babbani” non aiuta affatto a risolvere il dilemma. Anche quando riferisci i pensieri di un personaggio in terza persona non dimenticare che la focalizzazione rimane interna, se ti immedesimi nei pensieri del personaggio stesso. Il narratore è esterno, è vero, ma la focalizzazione è esterna. Per questo, fa attenzione a non riferirti al personaggio con espressioni come ‘quel ragazzo’, che sono estremamente impersonali. Quando pensi a te stessa dici “mi è sempre piaciuto il nome Veronica, rispecchia l’animo di quella ragazza ecc.?”. Non credo, a meno che tu non sia abituata a parlare di te in maniera impersonale XD
La seconda pecca deriva in parte dalla prima. Non segui una precisa focalizzazione, e di conseguenza faticano a trasparire emozioni, reazioni, sentimenti. La storia rimane un poco fredda, ecco, e non comunica tantissimo. Cosa pensa Albus di questo nascondersi? Non ce lo dici.
Ora, ovviamente questa può essere una scelta stilistica. Mi duole dirti, però, che a questo punto la storia non lascia nulla. Non colpisce, ecco, rimane un poco piatta.
Ti ripeto, è un problema che ho anche io, quello di … dare una carattere, un impatto forte alle mie storie.
A volte questa cosa credo derivi dalla mancanza di ispirazione. Come dici nella nota, sei stata del tempo senza scrivere, e forse ancora ora non ti senti convintissima di quello che hai scritto. Forse, d’altra parte, hai scritto la drabble un po’ velocemente. O, ancora, per scrivere una drabble hai deciso di dare maggiore importanza alla linearità dei pensieri per soffocare sentimenti ed emozioni. Si vede in tante drabble, purtroppo.
Credo che ne uscirai presto, perché ricordo storie tue tutte all’opposto, tutte sentimento, tutte astrattismo. Riprenditi cara, ne hai tutte le potenzialità, ne sono convinta :) Per ora ti lascio questa recensione neutra, sperando che per la prossima fanfiction tu mi dia la possibilità di scriverne una più lunga, e totalmente positiva :)
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