Ciao ^_^
Molto carina questa fic. A tratti dolce e commovente.
Mi sono sempre chiesta cosa é successo prima che Celia uscisse di casa, come fosse successo, e questa storia é come se mi desse una risposta soddisfacente.
Mi é piaciuta tanto.
Celia mi fa tanta tenerezza, perchè viene considerata una specie di demonio anche dalla madre, perchè la madre smette di guardarla come propria figlia.
Complimenti, davvero, per essere riuscita a trasmettermi così tante emozioni in poche righe.
Molto brava!
Alla prossima ^_^

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Ciao,
sto facendo un giretto fra tutte queste bellissime storie recensendone alcune. Devo dire che questa mi ha molto colpita. Mi piace come hai spiegato il motivo dell'abbandono di Celia da parte della madre. Certo per la bambina deve essere stato traumatizzante vedere un cambiamento così radicale in sua madre e mi ha colpito che lei paragoni se stessa ad un capo di abbigliamento, chiedendosi se la persona che la vedrà la vorrà prendere con se. Da parte di una bambina l'ho trovato molto dolce ed innocente. Complimenti, davvero una bella storia.

Originale questa idea dell'etichetta. I vestiti sono etichettati perché non sono di nessuno e anche Celia si sente etichettata perché sa che da quel momento non sarà più di nessuno. Il finale è amaro, ma davvero molto bello. Anche quella cura meticolosa con cui la madre la veste e la risistema prima di consegnarla ad un altro, quel sorriso che sarà l'ultimo, sono tristi ma bellissimi.

Tenera. Una delle prime che ho letto, quasi appena sfornata. Mi è piaciuta perché da un lato possiede molto della semplicità propria dei ragionamenti di un bambino, dall'altro, però, contiene passaggi in cui si riflette una coscienza adulta, quasi si trattasse di riflessioni posteriori. Affronta un momento doloroso senza perdersi in profondità eccessive, eppure riesce nella resa di una malinconia spessa, tangibile. Uno scritto a due facce. La voto volentieri.