Recensioni per
Metta ohtà Atarinkò
di valentis

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
02/09/14, ore 02:14

Splendida, assolutamente splendida! Ho trovato resa benissimo questa storia, il POV di Atarinke, dove lui ripercorre la sua vita, tutte le sue scelte, che, giuste o sbagliate che fossero, lo hanno reso ciò che è. Mi ha particolarmente commossa la parte in cui Curvo stringe la mano al fratello, mentre muoiono: due tra i "villain" del Silmarillion che in questo momento riescono invece a esprimere un' umanità e una dolcezza notevole. Altrettanto intenso è stato il rapporto col figlio, il giovane Tyelperinquar (io lo pronuncio così) ,il quale altro non desidera che staccarsi dall' ombra del padre e del suo Giuramento, mentre invece Curufinwe sente ancora dentro di sé il suo amore di padre, che mai si spegnerà. Bellissima. Complimenti ancora!

Recensore Master
21/09/13, ore 19:32

Atarinke, personaggio non facile da trattare. E nemmeno da amare, in effetti. Personalmente io amo in maniera profonda, folle e viscerale Feanaro and family, quindi forse è meglio se sto zitta. Comunque, lo hai reso davvero bene. Questa storia fa venire i brividi, hai davvero saputo render vivo Il quinto figlio di Feanaro. (O quarto? Ci sono diatribe insolute in merito...) Seriamente, non so da dove partire. E' profondo, sfaccettato e per niente banale il rapporto con il padre. Non dev'essere facile, temo, non esser niente più che un Atarinke... Con un padre così, poi! Struggente anche il rapporto con il figlio... E a proposito di Celebrimbor, forse suo padre avrebbe preferito chiamarlo addirittura Tyelpinquar, nome che appare in un passo della History of Middle-Earth che ora come ora non ti saprei citare, ma essendo "telpe" una parola Telerin... sai com'è... forse dopo certi eventi avrebbe preferito la variante tyelpe! Va bene, perdona queste mie dissertazioni linguistiche. Sono una tolkieniana folle e pedante, a volte mi lascio prendere e parto per terre sconosciute ai più. Comunque, per tornare a monte, davvero bellissima storia. Meraviglioso il ritratto che hai fatto della moglie, altra sposa di cui il prof non ci ha lasciato nulla e su cui non ci resta che sbizzarrirci. Concordo con te su Nerdanel che dà nomi del cacchio... Il primo lo chiama Maitimo, e guarda cosa gli succede... per non parlare del povero Umbarto! Basta, mi fermo, perché potrei andare avanti a oltranza. Rinnovo i miei complimenti, il tuo stile mi piace davvero e hai ottime conoscenze del mondo tolkieniano, in particolare della prima era. Continua a scrivere, davvero, continua!
Melianar

Nuovo recensore
03/02/13, ore 16:22

Ciao, appena avrò un momento leggerò questa fancfic; ora però mi soffermo solo a farti notare alcune incongruenze nella presentazione del capitolo. 

"Feanorion" non è un alias di Feanor. Forse ti sei confusa con Feanaro. Ma l'errore più grosso sta in questa frase; "ben' conscio di essere stato semplicemente l' anello di congiunzione fra il suo famoso padre ed un figlio che ha già mostrato la genialità e la fragilità del forgiatore dei grandi anelli della seconda era."
Non è così. Feanor è spesso considerato il più grande tra i figli di Iluvatar, il più abile, il più colto. Tanto che tra le sue opere ci sono i Silmaril, le gemme più sacre e belle mai realizzate, la cui importanza sorpassa di moltissimo quella degli Anelli di Potere della Seconda e Terza Era. Sono sue opere anche i Palantir.
Oltre a queste cose, a cui se ne potrebbero aggiungere molte altre, è da imputarsi a lui uno degli eventi più importanti accaduti in Arda; la fuga da Valinor e l'arrivo dei Noldor nel Beleriand. 
Quindi, mi dispiace, ma non è possibile considerare Feanor soltanto l'anello di congiunzione tra altre due persone, visto che è stato uno degli individui le cui azioni hanno influito di più negli eventi raccontati nelle opere di Tolkien. 
Oltretutto, il Noldo che aiutò Sauron a forgiare gli Anelli non era un figlio di Feanor, ma bensì un nipote, Celebrimbor figlio di Curufin. E sicuramente, in saggezza, opere, maestria, era nettamente inferiore rispetto al nonno.
Spero di esserti stato utile!

Recensore Junior
27/05/12, ore 23:15

Complimenti, è bellissima! Mentre leggevo, in diversi momenti ho avuto i brividi... Anch'io mi sono spesso immaginata nel dettaglio vari momenti che Tolkien ha omesso, e qui tu sei riuscita a rendere uno di questi benissimo. Complimenti ancora, anche perchè si vede che sei molto esperta e conosci a fondo tutta la storia di Arda e i personaggi. Attendo altre tue opere come questa!

Recensore Master
18/05/12, ore 15:14

Oh, ma anche questa è veramente bellissima. Tutti i pensieri, le immagini, le azioni, i ricordi. E' tutto perfettamente calibrato per mostrare un quadro molto vivido, che non scade mai nella banalità dell'odio e dell'amore senza significato. Complimenti davvero.

Nuovo recensore
02/03/12, ore 11:03

Davvero molto bella questa one-shot! Devo dire che io sono una grande fan dei Teleri e nutro ben poca simpatia per i Feanoriani (pur apprezzando moltissimo il modo in cui il Professore ha creato il personaggio di Feanor naturalmente), quindi puoi ben capire quantotu sia in gamba a farmi apprezzare una storia del genere ;)
Innanzitutto ottima l'ambientazione: uno dei capitoli più drammatici e cruenti della storia degli Eldar, ricco di morte e ragioni contrapposte, è un perfetto scenario per fare il bilancio di una vita di un personaggio come Curufin. Mi piace molto come hai delineato il rapporto con suo padre Feanor, non deve essere facile vivere alla sua ombra, ed è molto coerente anche la scelta della sposa che rispecchia un po' la storia di Nerdanel.
Infine, è stato bello scorgere in un personaggio così cruento almeno una vena di rimpianto nei confronti del rapporto con il figlio e l'orgoglio per il primo anello da lui prodotto ben si ricollega a tutto ciò che verrà. 
PS: e complimenti anche per la conoscenza del mondo di Tolkien fin nei particolari, come si evince sia dal testo che dalle note.

Nuovo recensore
26/02/12, ore 17:34

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Penoso è lo sforzo di allontanare da una recensione entusiastica la patina di esagerazione e l'impressione che ci si trovi dinanzi a complimenti facili. Eppure voglio provarci ugualmente, perché tutto, in questa storia, si riesce ad apprezzare, il sentimento, l'umanità di una razza immortale, il fallimento e la vittoria di una morale coerente con se stessa. Sembra di averlo davanti, Curufinwe morente, e di sentirne e vederne i pensieri, mentre insieme a lui si respira fumo e si inghiotte sangue.
Sarà che le storie dei "cattivi", dei vinti e dei rinnegati suscitano in me un fascino maggiore, ma penso che una menzione meriti questo testo, reso ancor più prezioso dalla presenza del Quenya altisonante. Preziosità che non posso tuttavia cogliere con pienezza, dal momento che non sono (ancora) stato un lettore del Silmarillion, eppure questa storia, che affronta un momento e una circostanza - quella della riflessione su ciò che è stata la propria vita, negli istanti interminabili in cui essa ci abbandona - sempre affascinanti, è riuscita a lasciare traccia di sé.
Se non altro, spero di aver reso da parte mia, con questa segnalazione, merito a questo piccolo estratto di epicità tolkieniana.

Recensore Veterano
21/02/12, ore 12:24

Questo tuo racconto è un piccolo gioiello - o forse farei meglio a dire un piccolo Silmaril ;)
Non avevo mai letto qualcosa che descrivesse la morte e i pensieri di Curufinwe, e mai mi ero soffermata sulla sua figura, poiché amo il personaggio di Feanor ma poco interesse nutrivo per i suoi sette figli. Tu invece me ne hai fatto 'scoprire' e apprezzare uno, ed è finita che mi sono pure emozionata sulla conclusione: perché in Curufinwe, al momento della morte, amarezza e orgoglio si mescolano, e tra essi ben si distingue l'amore che ha sempre portato per la sua tragica e bellissima famiglia, la sua incredibile lealtà verso di loro. Ciò chiaramente non toglie che mi piacciano molto anche Dior e Nimloth (non foss'altro che sono i genitori della sposa di Earendil!) e che il massacro fratricida di Menegroth mi rattristi ogni qualvolta ne sento parlare.
Dal punto di vista tecnico ti dico soltanto che hai un bello stile fluido e consono a quello del Professore, e che l'utilizzo di tanti termini elfici/valinoreani rende la storia immensamente realistica.
In soldoni? Complimenti, e spero che pubblicherai presto qualcos'altro! :)

Recensore Veterano
19/02/12, ore 23:28

Mi hai commosso.
Ho ripreso in mano il Silmarillion dopo anni che nemmeno lo aprivo, e leggere la tua storia mi ha fatto ritornare indietro a quando l'ho letto per la prima volta, alle emozioni che mi ha dato, a quelle che Tolkien stesso nascondeva tra le righe pur senza raccontarle direttamente.
Mi è piaciuto in particolare come hai raccontato il rapporto tra Curufin e il figlio - il suo ultimo pensiero mi ha dato una fitta al cuore. Ho sentito i suoi sentimenti in maniera vivida, soprattutto nell'ultima spirale di ricordi, e nella sua rabbia che se non può essere giustificata, a mio parere, può almeno essere capita.
Almeno, io la posso capire.
Davvero complimenti, spero scriverai altro sul Silmarillion in futuro.

Nuovo recensore
19/02/12, ore 15:31

che bella che è....complimenti, è raro trovare racconti  così belli e coerenti con il testo originario in questa sezione