Non volevi che cadessimo in depressione cronica.
Non volevi,ma involontariamente l'hai fatto. A inizio lettura ero tranquilla,curiosa di quel particolare Uno,due,tre evidenziato. Dopodiché i miei occhi hanno cominciato ad appannarsi,e la lettura è risultata più complicata. A metà mi sono immedesimata nel personaggio di Sherlock,pronunciando le sue parole interiori a voce alta,con le lacrime che scendevano sul mio viso.Un passaggio continuo tra John e Sherlock,i quali hanno la sola voglia di ritrovarsi uno accanto all'altra per potersi dire ciò che finalmente hanno capito. Ma no,non ci permetti di assistere a questa scena,che tra l'altro è tanto anelata nella serie. No,hai messo in mezzo Moriarty,hai fatto in modo che uno,due,tre proiettili finessero a lacerare le membra dei due. E in un soffio la vita gli è sfuggita dalle mani,tutte le parole non dette,tutto ciò che avrebbero potuto fare. Hanno sprecato il tempo indugiando,uno per il proprio ego,l'altro per la sua indole da uomo. L'ultima frase elarge un vuoto tremendo,una speranza che di colpo si spegne per lasciare spazio alla completa oscurità. Ti rende incapace,impossibilitato di compiere una qualsiasi azione. Ho pensato "Cavolo e ora non potranno fare più niente. Mai più." Mettendo per inciso che sono rimasta a fissare lo schermo per 2 minuti buoni.
No ok,non so quali fossero le tue intenzioni né le aspettattive,ma questa storia è semplicemente perfetta,e comunichi al lettore delle emozioni meravigliose,seppur malinconiche.
Complimenti!
Baci
Sevvina
PS:Non ti sentire in colpa,per carità,hai scritto un storia veramente bella che emoziona. <3 |