Recensioni per
Siberia [Camus - Hyoga 100 Drabble Themes]
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 373 recensioni.
Positive : 373
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/05/17, ore 23:17
Cap. 4:

Quanto è profondo, assoluto e assolutizzante un rapporto del genere fra maestro e allievo? Non lo so, ma direi tanto. Soprattutto quando non hai un'orda di apprendisti attorno, ma soltanto due bimbi insieme a te in mezzo al ghiaccio. E quei bimbi hanno soltanto te, freddo e tante botte da prendere e darsi. Allora sì che l'allievo ti amerà come un padre. E ti odierà come un padre. O come si odiano tutti i maestri che davvero ci insegnano qualcosa. Allora sì che il figlio ti ucciderà come s'uccide un padre. Kurumada è stato molto freudiano.
Ma chissà che anche Camus non abbia amato Hyoga come un figlio. Al punto di farsi ammazzare per insegnargli quell'ultima lezione.

Recensore Junior
27/01/16, ore 06:47
Cap. 4:

Sono sempre più colpita dalla poesia del minimale che colpisce più sferzante della tempesta stessa.
Venerare qualcuno, amarlo a tal punto da porlo su un piedistallo così alto da considerarlo un effige di perfezione e d'irraggiungibile meraviglia. I protagonisti di Saint Seiya, volente o nolente, sono stati costretti a scoprirsi adulti fin dalla più tenera età e Hyoga, per quanto rinneghi l'età adulta, è l'esempio più palpabile della sofferenza in tutta la serie.
Ogni 100 parole perdo una lacrima, complimenti

Recensore Master
12/04/15, ore 16:08
Cap. 4:

Bellissima anche questa, come le altre.
Il momento dello Scontro fra Hyoga e Camus è davvero uno dei più tristi e dolorosi dell'intera Saga e purtroppo l'anime non rende ad esso sufficiente giustizia, a causa della presenza del Maestro dei Ghiacci; in effetti, per chi non conosce il ruolo ricoperto realmente dal cavaliere dell'Acquario, è piuttosto difficile cogliere il dolore di entrambi, maestro e allievo, costretti a combattere l'uno contro l'altro, dimenticando per un attimo ciò che un tempo avevano vissuto assieme.
Sono due creature fredde e gelide, Hyoga e Camus, eppure non per questo incapaci di provare sentimenti: e i ricordi, persino di fronte all'importanza di una battaglia, non possono in alcun modo essere cancellati.

Recensore Master
19/03/15, ore 21:25
Cap. 4:

Meraviglia, già. Stupendo episodio, quello dell'Allievo che uccide il maestro (fisicamente e metaforicamente), anche se l'immagine che mi ha colpito maggiormente nel loro combattimento all'ultimo sangue è la specularità della loro tecnica, come se ciascuno dei due (Hyoga da un lato e Camus dall'altro) stessero in fondo uccidendo una parte di sé anziché il loro avversario. Ma non divaghiamo e veniamo al tuo drabble. Mi sono piaciute le veloci sequenze di immagini, ricordi ed emozioni di quei fatali istanti che hai descritto nel tuo capitolo. Sono un po' come i pensieri di una persona prossima al trapasso, che si susseguono e si accavallano senza una logica, riportando a galla il passato sepolto nella memoria. Che, nel tuo drabble, prende la forma sonora della risata di un bambino a cui il destino di saint ha negato per sempre l'infanzia.
Sull'edipo irrisolto di Hyoga non voglio spendere parole, per ora. Sono certa che me ne darai l'occasione in futuro durante il seguito della raccolta. Natassia è troppo importante per essere relegata in fondo al mare di Siberia... Giusto?
S.

Recensore Master
04/03/15, ore 13:47
Cap. 4:

Mi pare un ottimo modo per finire il rapporto tra l'allievo ed il maestro, con quella risata congelata nella gola, ma ben chiara nella mente. Di Hyoga, certo, perché un maestro non è solo un maestro. È un mentore, sì, ma anche un padre, un modello, qualcuno cui guardare per capire come crescere e in quale direzione muovere i propri passi. Che sia per una questione prettamente scenica - e penso ai ragazzini che imitano il lessico dei genitori - o più intima. Ché in questa vita siamo sbattuti senza tante cerimonie e non abbiamo neppure uno straccio di punto di riferimento. E allora ce li creiamo. Con le nostre mani. E si deve uccidere il modello, per crescere e diventare grandi. Metaforicamente, certo. Solo che questi due hanno avuto la sfortuna di dover prendere alla lettera questo passaggio...

Recensore Veterano
03/07/12, ore 16:34
Cap. 4:

Bellissima!!!!!!!!
Mi ha commossa . E' strano perchè Hyoga non è proprio il mio saint preferito , però in questo capitolo mi ha fatta tanta tenerezza . E immagino che si sia sentito perduto quando il maestro che aveva ammirato aveva deciso di fargli abbandonare i ricordi , facendo sprofondare la nave di Natassia negli abissi .Deve essersi sentito tradito!Povero Hyoga!!!!
In complesso , mi è piaciuto davvero molto questo capitolo . Brava!
Complimenti !
Esmy

Recensore Master
22/02/12, ore 11:47
Cap. 4:

" ..l'aveva amato, quella notte che l'aveva tenuto fra le braccia, quando sembrava che gli incubi volessero portarlo via..".
Ecco, con questa frase mi hai fatto rimangiare quasi interamente ciò che dissi nella scorsa recensione, a proposito dei metodi poco consoni di Camus... che bella immagine, lui che tiene il piccolo in braccio e lo consola!!
Una delle cose che mi piacciono di più in Aquarius (colore di capelli a parte.. quello è il primo fattore, ahah!) è la sua aria altera, un pò nobile, che l'epiteto "Dominatore del Gelo" incarna perfettamente: sembra quasi di vedere quelle distese bianche, solitamente piene di nulla, animarsi solo grazie alla sua presenza.
Camus, durante la battaglia all'Undicesima Casa, cambia radicalmente agli occhi di Hyoga: del suo saggio maestro non rimane più nulla, solo un uomo accecato dall'orgoglio ( io giustifico così il fatto che abbia preferito morire, piuttosto che ammettere la superiorità del suo allievo e arrendersi).
E di tutti quegli anni passati insieme non resta allora che un ricordo sbiadito: una risata, una cosa (è brutta come parola in questo contesto, ma non saprei in che modo definirla ahah) che io vedo così lontana da entrambi.
Bella, 100 parole assai sentite!
Ps: quante lacrime ci ho versato io, su quella puntata... mi vergogno quasi, a dirlo :D

Recensore Veterano
21/02/12, ore 08:48
Cap. 4:

Che apoteosi quell'episodio! Lo riguardo ogni volta che posso! Ma non stiamo parlando di questo :) bello, bello, bello tutto! Belli i ricordi del periodo di addestramento, dove trapela un po' della dolcezza che Camus cela in fondo al suo cuore e che non lo fa esitare dal rassicura il bambino spaventato dagli incubi. Bella l'immagine del Cavaliere come Dominatore del Gelo e quasi come mago che sa trasformare il ghiaccio in diamante, forse anche per invogliare l'allievo a dare il massimo per riuscire a compiere quel miracolo anche lui. Il finale, poi, si commenta da solo: il momento in cui bisogna accantonare i ricordi di bambino e diventare uomo, seppur in modo estremamente doloroso. Molto bella e commovente davvero :) alla prossima allora!