Recensioni per
Di ricordi, di attese e di silenzio.
di HarryJo

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Recensore Veterano
21/02/12, ore 19:11

Io sono innamorata di questa ragazza: forse il motivo è che non mi sono mai piaciuti completamente persone o personaggi che non hanno mai una crisi, che si fingono diversi da quello che sono. Io amo la franchezza, anche se a volte fa male.
Conosco un'altra ragazza che ha smesso da due mesi di andare dalla psicologa, la quale nelle ultime sedute le aveva diagnosticato una crisi ansioso-depressiva. Non che ci volesse molto a capirlo: sempre più frequenti sbalzi d'umore, a partire da fine maggio, abbinati a un'insolita mancanza di emozioni. Come la ragazza di cui parli tu, anche lei aveva scoperto di essere - momentaneamente - senza sentimenti: non le importava di urlare con chiuque, di far preoccupare i suoi genitori chiudendosi nella stanza a "piangere"; il vero problema, però, era che non si sentiva mai felice. Da maggio. Gli unici momenti in cui aveva scoperto di stare bene - e che comunque sono arrivati a ottobre - erano quelli passati tra le braccia di una persona a cui nemmeno importava veramente di lei, tanto che questa ragazza non può neanche guardare quei ricordi con felicità.
A distanza di mesi, lei non è ancora guarita completamente dalla crisi ansioso-depressiva, ma non sa dire cosa l'abbia spronata a vivere. Forse la noia. Si è resa conto che non è l'unica a star male e che non può fare niente per riprendersi il passato - non lo vuole nemmeno più. Ha sempre paura delle parole che usa, teme che possano peggiorare la condizione di chi le sta intorno e sta soffrendo. Ci sono dei momenti in cui si sente priva di sentimenti perché i suoi amici stanno male e nonostante questo lei pensa ancora a se stessa e "osa" piangere. E non è la prima ragazza così che conosco.
Tu conosci molto bene la ragazza di cui parli, ma perdonami se ti dirò che non hai capito una cosa di lei: sabato, poiché non le rispondevo dal giorno prima per mancanza di soldi, mi ha fatto uno squillo. Non mi ha ignorata completamente e io so che si fa viva quando lei crede. Non è una cattiva persona, per quanto lei creda di essere e lo affermi per sentirsi meno in colpa, per dire "Sì, sto male e riesco a pensare solo a me". La capisco bene.
Potrei consolare questa ragazza, ma non avrebbe molto senso. Spronarla a tirarsi su? Sgridarla perché è a terra e non riesce a rialzarsi? A cosa servirebbe? Ogni tanto le dico di farsi forza, perché altrimenti sembrerebbe che di lei non mi importi niente, però la cosa migliore da fare è stata raccontarti la storia di una ragazza che ha passato un periodo di "depressione" (inizio depressione, per definirlo meglio) e che ne sta uscendo.
Mi rivolgo alla ragazza del tuo racconto: amore mio, io ci sono. E non vedo l'ora di abbracciarti e mostarti le sorprese che ho in serbo per te.