Lo sto facendo e mi sto chiedendo se il mio sia masochismo o cos'altro.
L'ho riletto, Agnes, ed è sempre lo stesso pugno nello stomaco, la stessa sensazione di sprofondare in un limbo di dolore senza fine.
Ho voglia di piangere e ancora non ho aperto il prologo e vorrei abbracciarti, perché sei l'unica in grado di capirmi, come sei l'unica in grado di capire Ian.
L'inizio, il dolore tangibile di Agnes, sono un buco nero che mi si apre nello stomaco, il mio, il suo e anche quello di Ian attraverso i tabloid e le scene che Agnes vede; poi c'è Colin, Colin l'appiglio di sempre, il grande amico, un amore che nonostante tutto è immenso e supera la rabbia e la lontananza.
Colin che non fa domande, che accetta la sua chiamata che si vede con lei a Hyde Park e che è cresciuto.
Il riferimento al prezzo da pagare per il successo... Quanto è alto quel prezzo? Non è solo la fine della libertà di girare per Londra senza essere inseguita dai fotografi, quanto una serie di rapporti, rapporti che sono sempre stati più importanti di tutti ma che lei ha perso; e se anche Colin è ancora lì, Ian dov'è?
Il gesto di Colin è meraviglioso. Ma tu lo sai che io lo adoro, nonostante tutto quello che dico, perché è stato il personaggio più immenso di tutta la storia, messo in ombra dal grande amore e dal maledettismo di Ian ma che è un grand uomo e lo dimostra sempre, in ogni capitolo e qui ancora di più. Ian rimarrà sempre il mio preferito perché è come me, perché sono com lui, ma Colin è la persona che ognuno vorrebbe avere a fianco. Forse è tanto te, forse è più te di Ian e di Agnes, perché nonostante tutto, nonostante le insicurezze, le fragilità, nonostante tutto, io ti vedo un po' come un appiglio enorme..
Agnes è andata al concerto. Era lì e lui ha cantato per lei. Con la sua musica e la voce rauca le parlò del vuoto che aveva dentro e di come era la sua vita senza lei, le chiese perdono per tutto ciò che le aveva fatto, la pregò di tornare. E per tutto il tempo desiderò che lei fosse davvero lì, che non fosse una maledetta allucinazione.Tu probabilmente non saprai mai. Forse potrai capirlo, ma non lo vedrai mai, non con i miei occhi, non con le mie lacrime.
E' la seconda volta che lo leggo, mi commuovo sempre, di nuovo, ho voglia di piangere e prenderlo a sberle e dirgli di non fare cazzate, non è troppo tardi, non è mai troppo tardi e mandasse a cagare il prologo.
E non hai idea di quanto io mi sia rivista qui, parola dopo parola, sillaba e lettera. Ian è diverso: non è fatto per i compromessi; una volta scelto qualcuno, quella scelta è assoluta e non ammette condizioni o ripensamenti; lui ama e lo fa fino in fondo ed inevitabilmente esige di essere amato con la stessa folle intensità. Un amore tiepido non fa per Ian, quel genere di amore lo ucciderebbe. I compromessi, quella brutta cosa. Lo sai qual è la mia grande paura, una somiglianza a volte troppo intensa a Ian.
I passi che Agnes fa verso di lui li ho fatti con lei, in quel corridoio. Sono tutti i passi che ha fatto verso di lui in tutti i capitoli, quelli che abbiamo fatto insieme anche io e te. Ian è un cretino, Ian lo è sempre stato, Ian è una persona che forse non avrebbe mai imparato a vivere veramente.
Lo ha fatto, a me piace pensare che lo ha fatto un'alba soltanto. Tu mi rendi reale.E' stato reale, quando la bacia, quando lei cede quando si lascia baciare, quando tornano ad essere Ian e Agnes, insieme, come sono sempre stati...
E le promette che lo troverà al suo ritorno.
Agnes, sul serio, sei crudele. E mi vuoi male, io lo so che in fondo è tutta un'opera per uccidermi, lentamente, forse, velocemente appena leggerò il prossimo capitolo. Sto sperando che in qualche modo lui non sia morto realmente, che lui sia giunto da Colin, abbia chiarito anche con lui.
Che si sia salvato, che sia riuscito a prendere ciò che voleva. Se lo meritava, dopotutto. Agnes, sul serio, io non ce la faccio. |