Non so bene come cominciare questa recensione, il ché dovrebbe preannunciare fiumi di critiche impietose e lapidarie, penserai. Respira, non è nulla di tutto questo: sono solo momentaneamente occupata a riprendermi dalla bellezza di questa fanfic, e a trovare le giuste parole da scrivere.
Comincio con il commentare i personaggi. Inizialmente un Cain malinconico che assiste alla festa ai margini di essa non mi aveva convinto molto: me lo sono sempre figurato come solare e ridente in qualunque situazione, soprattutto ad un evento gioioso; tuttavia, man mano che leggevo, ho compreso che non si trattava di Cain, bensì di Haydan. La scena del giardino, il suo incontro con Adrian, è riuscita a ispirarmi una morbida tenerezza che non saprei descrivere, e ho trovato poche fic che mi abbiano suscitato particolari emozioni dall'inizio alla fine. Con questa fiction ci sei riuscita, hai vinto una scorta di detersivi per i piatti per tutto l'anno! ^O^
Adrian è stato ben caratterizzato, sebbene non sia un gran chiaccherone (così come nel romanzo), riesci a far permeare i tratti del suo carattere fedele e silenzioso attraverso i suoi gesti e i muti accorgimenti. Haydan si presenta invece con la dolce semplicità dell'infanzia umana, sebbene emergano tratti poco comuni, come il suo atto di ribellione, la mancanza di paura di fronte ad un redivivo e la capacità di vedere oltre la gentile indifferenza del proprio guardiano. Il legame che si instaura tra i due non è esplicitamente descritto, ma lo si può percepire nei loro gesti e respirare tra le parole che si scambiano: puro ed incontaminato. Sei riuscita perfettamente nel tuo intento: l'amore, a prescindere da chi ne sono i soggetti, è pur sempre un sentimento meraviglioso e divino, tanto da trascendere qualunque tempo e qualunque 'forma'. Questo è il messaggio che mi è giusto e, oltre che a concordare con te, penso che sia addirittura meglio caratterizzato in questa fanfiction che nel libro originale: potrebbe sembrare un azzardo da parte mia, però è quello che sento di dire e trovo che mi siano stati dati tutti i motivi per pensarlo.
Stilisticamente parlando, posso solo complimentarmi: la scrittura è ricca ma mai pesante, barocca come poche eppure scorrevole. Di solito lascio sempre qualche consiglio, una piccola critica, ma non ho nessun suggerimento da dare. La trovo splendida così, e la grammatica è completamente corretta e il lessico medio.
Detto ciò, spero di poter leggere presto altri tuoi lavori, con queste premesse mi aspetto il meglio.
A presto, spero.
Pan. |