Che coincidenza, anche io quest'inverno ho scritto una storia con la tecnica del flusso di coscienza sul sole e sul mare e su come fosse caldo nonostante la stagione invernale (mi sono anche fatta il bagno questo dicembre!). In sostanza era un testo che parlava della sabbia, delle forme delle conchiglie e delle navi oltre gli scogli. Il giorno dopo mi sveglio, apro la finestra e cosa vedono i miei occhi? Un cielo completamente coperto di nuvole, in procinto di venire giù a pioggia. "Accidenti" ho pensato "L'avrò chiamata mica io la pioggia?".
Detto questo piccolo aneddoto che mi hai richiamato alla memoria, passo alla tua poesia. Molto carina e per certi versi un po' "bucolica" con il giardino e il muretto pieno di muschio, una fila di formiche, i rami spogli e le colline con l'erba selvatica; è un paesaggio descritto molto bene e con poche immagini caratterizzanti (me lo immagino benissimo questo paesaggio, anche perché è molto simile allo scenario che si vede dal giardino dietro la mia casa in Abruzzo, scenario che amo molto e come potrei, dunque, non amare questa poesia?). Mi fa sorridere molto il verso "La lontana promessa di una gelida neve" perché anche a me sembrava così lontana, tanto che ero sicura che quest'inverno la neve ce la saremmo sognata, e invece pochissimo tempo dopo è venuto giù il cielo con tutti i santi per tanta neve che è caduta giù! Molto suggestivo inoltre l'ultimo verso, penso che sia un'ottima immagine per concludere.
Giudizio positivo dunque, per questo piccolo "componimento bucolico", complimenti e tanti auguri per le prossime poesie!
Lilith |
