Recensioni per
Parthenia. Mephistophilis.
di Emily Alexandre

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Per citare una parte da te scritta: "Robin non aveva compreso di stare piangendo finché una lacrima non si infranse sulla pelle della mano" ebbene sì, ho avuto la reazione di Robin, alla fine della storia mi sono ritrovata a versare qualche lacrima, non avevo la pelle d'oca e i brividi leggendo una storia da molto tempo.
I contenuti, i personaggi, la storia: Tutto trasmetteva un tale impeto e un tale sentimento, che non potevo fare a meno di provare i dolori e i sentimenti di Charlotte, e quando alla fine non le è concesso nemmeno di salutare John il dispiacere si è fatto largo in me.
L'epoca Elisabettiana mi ha sempre appassionata ed affascinata (ho apprezzato film come Elizabeth - The golden Age e Anonymous infatti)
Hai narrato tutto magnificamente e con estrema flessibilità, le parole scorrevano piacevoli senza mai appesantirsi, non posso che farti i più sinceri complimenti!^^

Ho seriamente AMATO questa storia dalla prima all'ultima parola scritta.
Il personaggio che forse ho amato di più è stato Christofer.
Questa storia, benchè sia una OS, merita di essere tra le mie preferite e, se deciderai di scrivere magari una continuazione, io sarò ben lieta di leggerla e ti pregherei se mi avvertissi!

Ps: Sei una scrittrice impeccabile, ogni singola virgola è posta al posto giusto e ogni tua frasi mi ha fatta volare con la fantasia.
Quasi ho pianto quando la regina Elisabetta ha annunciato la morte di Christofer a Charlotte.

Un immenso bacio,
Jess.

Ho appena letto questo racconto (?) e ne ho avuto un'ottima impressione. Sei riuscita creare con una serie di scene brevi, ma estramente incisive, tutta una serie di quadri, uno più accattivante dell'altro, fino a creare davvero uno spaccato della vita di Charlotte, o almeno qualche mese della sua vita. Mi è piaciuta l'ambientazione, mi sono piaciuti i personaggi, e ho trovato i dialoghi ben costruiti. Forse l'unica cosa che mi ha lasciata un po' a bocca asciuta è statala veloce comparsa di Christopher e la sua altrettanto veloce dipartita... E' vero che era necessaria per l'idea che avevi in mente, però io avrei voluto leggere qualche riga in più su questo bel tenebroso. Ovviamente, è la mia opnione personale, però c'è abbastanza carne al fuoco per sviluppare e ampliare al tutto. Forse ci stai già pensando? Comunque, complimenti. Ciao da Kattiva.

Allora, da dove cominciare. Amo le storie con ambientazione storica e devo ammettere che su EFP è sempre stato difficile trovare qualcosa che mi soddisfacesse appieno. Mi sono imbattuta nella tua per caso. Trama, periodo storico e personaggi sono stati trattati meravigliosamente credo. Partiamo dal primo aspetto. La storia: coinvolgente, le fasi descritte sono perfettamente calibrate, non credo si averle mai considerate noiose e non mi hanno mai costretta a chiudere la pagina e riprendere in seguito come mi è capitato per molte altre storie. D'effetto le frase scelte per ogni " spezzone " di storia, a mio modesto parere pur sembrandomi alcune frasi cliché le ho apprezzate tantissimo perchè non appaiono comunque scontate forse per i vocaboli scelti. Trama mai banale, lascia con il fiato sospeso e decisamente incollati alla storia intera fino all'ultima parola.
Periodo storico: beh, l'elisabettiano è forse uno dei periodo più interessanti nella storia a mio parere non penso ci sia bisogno di aggiungere qualcosa.
Personaggi: Charlotte, di lei posso dire che ho apprezzato molto il carattere, forte e gioioso proprio come John la vede all'inizio. Con la conoscenza di Christopher è ovvio che questo carattere risulti instabile, penso sia dovuto alla trama e alla situazione. L'amore ( O meglio perdizione, ossessione ? ) per quel uomo è la cosa che più mi affascina. Poi ovviamente il finale rimarca il coraggio e la forza che la ragazza vanta. John, l'uomo che tutte vorrebbero forse ? Mi piace molto il modo di porsi, il carattere, un personaggio ben riuscito anche lui mai banale. E Christopher, beh lui parla da sé. Penso di aver amato il modo di descriverlo e come farlo comparire e poi inserire nella vita di Charlotte. È il mio personaggio preferito in assoluto in tutta la storia e non credo di essere in grado di descrivere l'amore infinito che ho provato nel leggere. Elisabetta anche molto interessante.
Il tuo modo di scrivere lo trovo coinvolgente e credo non mancherò di leggere altro di tuo pugno. Grazie per aver postato questa storia, nei preferiti sicuramente.
MyBlindedEyes.

storia bellissima, Il Bardo è sempre il Bardo e l'atmosfera è alquanto suggestiva, sebbene io odi la buoan regina Bess e le preferisca Maria Stuart... tutta colpa di Dumas, sappilo.
per quanto riguarda Christopher.... era gay, gay, gay... anche più del Bardo, e dico tutto visto che il Bardo ha lasciato talamo e moglie per Londra, un duca e tanti attori mentre Kit nemmeno si è sposato ma sfiorettava per mezza Londra allegramente, ci sarebbe una terza ipotesi sulla sua morte dopo quella della rissa in una ttaverna, e quella per spionaggio, ossia a causa di uno dei suoi amanti... e poi il paragone con Faust e Mefistofele.... preferisco la sua opera a Goethe perchè lui non ha messo nessuna Margherita
mi piaciono i pg, li hai caratterizzati evramente bene, complimenti e un punto in più per la Volta, ballo tra i miei preferiti dopo la quadriglia della Malmaison *_*
però, però... avresti potuto citare l'ultima opera, la più sfacciata e la più controcorrente di Kit, ossia l'Edoardo II, lì c'è la sua vita e il suo essere, più di tutte le altre... bel finale, non troppo strappalacrime ma interessante

Ok, iniziamo ma ti avviso: non sarà una recensione sensata.
Ho letto questa storia con una certa urgenza, nel senso che non vedevo l'ora di farlo e la curiosità premeva per essere saziata. Sai bene quanto ami il periodo storico di cui hai parlato, quando sia profondamente legata alla letteratura inglese a "quella fetta" e in più quanto amo il modo che hai tu di trattare i fatti storici. Infatti, sebbene so di essere banale e ripetitiva, devo proprio dirlo: questa OS, è perfetta, armonica, avvincente, inaspettata.
Ho adorato -letteralmente- il cambio temporale. Sarabbe stato scontato iniziare raccontanto direttamente di Charlotte, è invece un colpo di genio farlo tramite un diario che Robin trova, o meglio, che suo padre trova e che poi le fa leggere. Devo ammettere che Marlowe è un personaggio che, analizzando i documenti dell'epoca prende su di sé il carico di parecchie accuse, di complotti misteriosi e di identità nascoste e segrete. Mi sono scervellata più olte per capire se davvero la sua morte era così banale o ci fosse dell'altro dietro, se davvero fosse poi diventato lo Shakespeare che scriveva sotto pseudonimo per non poterlo più fare pubblicamente. Insomma, è una figura ambigua che è perfettamente resa nella tua storia. Ho amato profondamente ogni singolo richiamo al Faustus, ogni accostamento di lei all'opera, ogni riferimento citato da Marlowe stesso.
L'atmosfera è quella tipica del teatro elisabettiano, dove i costumi morali venivano brutalmente calpestati nelle taverne e stridevano con il rigido carattere della corte. Ho amato anche John, la sua dolcezza e il suo rispetto quasi divino per Lottie; non dico che ho sperato che alla fine potessero avereun futuro, ma trovo perfetto il modo in cui hai abilmente condotto le loro vite separate. Credo fermamente che tu sia in grado di far durare le grandi storie d'amore anche al di là della condivisione fisica della cosa. Gli innamorati continuano ad esserlo indipendentemente dal fatto che riescano o meno a stare insieme sul serio. Questo per me va ben al di là di qualsiasi scontato lieto fine.
Ok, la smetto di dire scemenze, lo avevo detto che sarebbe stata una recensione sciocca e forse potevo evitarla ma sono dell'idea che le cose belle debbano essere apprezzate e riconosciute e questo è il caso di P.M. Spero vivamente che tu riesca a vincere questo contest, non solo perchè apprezzo te come donna e come scrittrice ma perchè la storia merita veramente tantissimo!
La smetto di fare la seriosa adesso e torno a essere l'imbecille di sempre che non riesce a finire di scrivere un capitolo!
Un bacione sweetie, l'appassionata di letteratura e storia inglese ringrazia! :D
-Cin-

Sono rimasta con il fiato sospeso fino alla fine. Hai veramente superato te stessa con questa! Meravigliosa... Poi l'epoca elisabettiana mi ha sempre affascinato, ma scritta da te mi lascia davvero senza parola. Bravissima, come sempre d'altronde! Non vedo l'ora che aggiorni le altre storie che sto leggendo e che posti qualcosa di nuovo!! Un bacio. HiL

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Segnalo per le scelte questa one shot, perché a mio parere Emily è una delle autrici più brave a trattare temi storici con un'attualità di sentimenti ed emozioni da far sciogliere chiunque. Farò uno specchietto per analizzare bene i punti più importanti, perché non sono assolutamente capace altrimenti di fare una recensione degna di questo nome :)

La trama è molto ben strutturata, segue due linee temporali: quella del presente, dove a Londra una studiosa e suo padre trovano questo diario e Robin decide di leggerlo, di entrare nella vita e nella storia di questa giovane fanciulla, Charlotte, e del suo amore bruciante e annichilente.
Questa è appunto la seconda linea temporale: Londra 1593, la morte di un uomo che segna l'inizio di una nuova vita per una giovane donna: Charlotte che incontra un uomo, Marlowe, il drammaturgo inglese che spianerà la strada a Shakespeare.
Da qui la ragazza scopre un nuovo mondo, un mondo fatto di tormento e passione bruciante. Inizia la loro storia clandestina che consuma Lottie, la annienta poco a poco, fino a quando poi tutto non si sgretola e lei crolla sotto al peso del destino che si è scelta, ma di cui comunque non si pente.
"-Io posso darti tutto.
Un sussurro a fior di labbra, una mano insinuante sotto le gonne.
-Qualsiasi desiderio, torbido, recondito, io posso esaudirlo.
Un morso all'altezza della giugulare, il suono sordo della stoffa lacerata.
-Basta solo che tu dica di sì.
Ombre sfuggenti sulla schiena nuda, voce sinuosa come un serpente.
-A che prezzo?
-Una sciocchezza. Cos’è la tua anima al confronto di ciò che ti sto offrendo? Dimmi di sì."
Il genere è uno storico, ovviamente, e su questo Emily è come sempre perfetta. Analizza ogni dettaglio reale, ogni personaggio lo caratterizza nel modo più veritiero e coerente con quello che è stato, ma lo intreccia in nuove storie, nuovi amore e nuove emozioni in modo magistrale, come se fosse nata per quello, come se fosse lei con le sue parole a dettare cosa c'è di vero nella storia e cosa no; come se la reinventasse.
E' anche una storia che parla dell'amore, ma lontano da ogni tipo di cliché o banalizzazione del sentimento. E' la sua forma più pura, quella che dilania l'anima e rende ciechi di fronte alle conseguenze e al dolore. E poi c'è un altro tipo d'amore, quello di John Bull, quello puro e semplice, gioioso e confortante di un uomo che scrive per Lottie canzoni e la ama in silenzio, con gli occhi limpidi, lontani dal torbido piacere di Christopher.
I personaggi, poi, sono caratterizzati in modo ineccepibile: possiamo legge tra le righe tutta la forza di Charlotte nello scegliere una vita difficile e che le porterà dolore, ma il suo orgoglio nell'affrontare tutto, le conseguenze, la disperazione, la morte e il matrimonio a testa alta, senza recriminare nulla a nessuno, tanto meno a se stessa. Christopher Marlowe appare come quello che la storia ci dice che fosse, un libertino, forse una spia, un uomo che non si faceva scrupoli nel perdersi nei piaceri della carne, ma che cede a Lottie una parte di sé.
"Parole, versi, rime... Christopher non si impossessò solo del suo corpo quella notte, e del suo cuore, ma anche della sua mente, recitandole le sue opere, storie che erano già state scritte da quelle mani che la stavano toccando, e storie che vivevano solo per lei, sussurrate all’orecchio insieme ai gemiti di piacere, con voce roca, peccaminosa, eccitante.
Le sue parole. Oh, quelle parole..."
John Bull, invece, appare come la sua antitesi, un uomo d'onore e innamorato, di un amore dai tratti platonici ma dolci; John Bull è un uomo dolce, il tipo di uomo che spesso le donne non riescono ad accettare come persona da avere al proprio fianco perché preferiscono persone come Christopher, con cui si bruceranno.
Infinite, la grammatica e lo stile sono ineccepibili come sempre. Non ci sono sbavature, errori, periodi che scorrono più lenti o troppo veloci. Il lessico è appropriato al periodo in cui la storia si svolge, all'estrazione sociale dei personaggi e richiama anche l'arte che ognuno di loro porta con sé.
In conclusione, ritengo che questa oneshot meriti di entrare nelle scelte perché è un concentrato di emozioni e storia che entrano sotto la pelle e un po' fanno male, perché pensi che Lottie ha donato la sua vita per un uomo che è morto, che l'ha abbandonata e che si è dovuta ricostruire una vita, nel pensiero di lui, con suo figlio in grembo.
Una perla.

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La ricostruzione storica è come sempre, per questa autrice, un perfetto mix di rigore e fantasia.
Graziosa la cornice della studiosa (e di suo padre, finalmente non il "topos" trito e ritrito di due amanti! Grazie Signore Grazie!) che ha dedicato la propria vita a un autore e scopre la documentazione segreta su di lui.
Ottima la grammatica, buona la caratterizzazione dei personaggi. Decisamente avvolgente lo stile.

Ci siamo! Ancora non ci credo, dopo mesi passati a cercare di evitare tutti gli spoiler e soprattutto di resistere all'impulso, soffrendo le pene dell'inferno (siine consapevole), di leggerli, ci siamo!
"Ne è valsa la pena?" Sì, ne è valsa decisamente la pena.
E' mezzanotte e ventitré minuti e io mi sono goduta (con gli occhi che cascano dal sonno ma non importa) ogni singola parola di questa storia.
E' cruda, passionale, piena di sentimenti buoni o cattivi indistintamente. 
Christopher e John sono persone completamente differenti, uno che rappresenta l'amore proibito, quello che consuma e che rende schiavi, l'altro simbolo dell'amore pure e disinteressato che continua a vivere anche se non ricambiato perché l'importante è la felicità dell'altro; e Charlotte è, in un modo tutto suo, innamorata di entrambi: schiava della passione per Christopher che la porta quasi ad auto-annullarsi fisicamente e che distrugge la sua vita e dipendente anche dal sostegno che la sola presenza di John e della sua musica le sanno dare. 
Belli, tutti e tre; e bella Elisabetta, ma tu sei bravissima a descrivere queste regine nobili e fiere che non dovrei stupirmene più di tanto.
Ho lottato per tutta la storia, non sapendo per chi patteggiare tra Christopher e John e credo che se avessi scritto anche una long non avrei mai saputo decidermi tra i due.
Hai voluto fare qualcosa di nuovo e come sempre ci sei riuscita perfettamente; per quanto apprezzi tutto quello che scrivi lo storico, te l'ho già detto e continuerò a farlo, è il tuo genere, ti ci destreggi in mezzo che è una meraviglia tanto da non farci capire quali sono fatti reali e quali di tua invenzione, tanto da descrivere bene le epoche che mi sembra di riviverle.
Non ho letto le altre storie del contest ma la tua è geniale!
Bella, bella, bella... l'ho già detto? 
Complimenti!
Un bacione!