Non saprei dire cosa mi ha colpito davvero della tua storia.
Oggi stavo girovagando per la sezione introspettiva delle originali. Mi piace leggere lì, si trovano testi interessanti e molto struggenti, e mi sono ritrovata questa. Non avrei mai immaginato cosa volesse dire.
Mi hai fatto male, non saprei trovare altre parole. Ecco, sembra quasi che stia dicendo una delle solite cavolate del giorno, ma... ma sembra tutto così vero, così dannatamente reale, è una sensazione stranissima nel leggere qualcosa.
Non mi capita molto spesso di impersonarmi in ciò che leggo. Solitamente cerco di mantenere un tono distaccato, per poter valutare oggettivamente l'insieme senza lasciarmi coinvolgere dalle sensazioni: credo debba essere un po' così, un lettore, a prescindere da ciò che pensa.
Con questa storia non è andata così. Mi hai completamente trascinata dentro, nel buio, tra l'oscurità. Ero diventata cieca, ma c'era un modo per uscire, come se tutto l'incanto stesse svanendo nel nulla, e alla fine la protagonista fosse rimasta sola con se stessa.
Cantare.
Io non so certamente farlo, al contrario credo che chiunque dovrebbe starmi lontano quando provo anche solo ad abbozzare mezza nota musicale.... ma può essere uno sfogo importante, anche questo è vero. Ma alla protagonista è bastato, per riuscire a tirare un po' anche di sé stessa, per poter reprimere la rabbia, la delusione, tutta la tristezza che continua a covare, senza poter esplodere.
Non è piccola, non è patetica. Ci hai messo così tanto, qui dentro, che mi pare impossibile, definirla così, sarebbe terribile.
La inserisco tra i preferiti, credo che la rileggerò molto spesso... facendolo, mi fai sorridere, mi fai ricordare tutto ciò che è stato, un turbine di emozioni, un vortice. Ecco, mi hai praticamente risucchiata qui dentro, con delicatezza, sei stata splendida.
Ancora tanti complimenti, Roxanne.
Un bacio, Emma. |