Quante cose si possono dire nel tempo di un caffè?
Possono bastare cento parole esatte per raccontarlo?
Nessun nome, nessun volto, solo un caffè e il peso delle parole non dette per l'ennesima volta.

Breve storia su Neji e Hinata, in una notte d'estate.
Hyuugacest /e recensiteeeee vi pregooooo/

È tutto un pericolo.
Ogni. Singolo. Sguardo.
Tutto.
Tranne lui.

Fresia conosce Pablo, ma quella che comincia come un'ordinaria, sebbene intensa, storia d'amore non finirà come la giovane donna aveva sperato. Ma forse non è tutto finito. Il racconto è ispirato dal racconto "Pablo resta solo" di Gabriele Romagnoli.

"Sire, che ci fate quì?" chiedi stiracchiandoti in modo poco educato "Non lo hai ancora capito? Sei in plateale ritardo, Merlino, sei perennemente in plateale ritardo. Stasera abbiamo un banchetto, quindi hai tanto da fare" alzi gli occhi al cielo "Non è vero che sono sempre in ritardo, ci sono giorni in cui arrivo più puntuale che mai" scoppio a ridere "Certo Merlino .. certo. Tralasciando questo discorso, che tralaltro sta cominciando ad innervosirmi, devi lucidare i miei stivali e lavare la mia giacca di pelle rossa, la mia tunica rosso chiaro e pantaloni marroni, la cotta di maglia dev'essere pulita e ah, dimenticavo la corona lucidata. Il mantello, mi raccomando e cambiati quando hai finito, la divisa ufficiale è nell'armadio di cipresso. Indossala" sbuffi "Hai qualcosa da ridire, per caso?" chiedo "Siete nervoso oggi, sire?" ci tieni a sottolineare sempre i miei stati d'animo, vero idiota? "Sì e se non fai quello che dico ne risentirai parecchio" [...] "Sire, state bene?" Chiedi "Sembrate in crisi" scherzi? "Non esattamente, Merlino. SONO in crisi"

Pensieri da doccia.
"E poi mi è venuta l’angoscia perché non stiamo più insieme eppure mi sembrava di essere tornata alla nostra odiosa quotidianità, quella che ci ha fatto lasciare, quella che ci ha fatto notare che non eravamo fatti per stare insieme e che come amici riuscivamo molto meglio."

Un'altra persona che se ne va, altro dolore. Ma anche un'altra speranza, una in più: che faccia ritorno.

Le gambe strette al petto, rannicchiato nella sua brandina, Kurt Hummel non sarebbe sembrato altro che un bambino impaurito per un qualche mostro sotto il letto di casa.
Respirava a tratti e cercava invano di convincersi che fosse solo per la posizione fetale e contratta in cui si trovava e non per il terrore che stava provando.
Terrore. Era come nel peggiore dei suoi incubi – anzi, gli incubi non avevano mai neanche sfiorato la realtà che gli si stava svolgendo davanti in quei giorni. Mai, mai avrebbe pensato che sarebbe successa una cosa simile, che lui si sarebbe trovato in una situazione del genere. Era come se fosse precipitato in un mondo che non gli apparteneva e le cose si succedevano sotto i suoi occhi senza che lui potesse fare nulla per impedirlo.
Time!AU (ambientata nel passato).
Scritta per iniziativa del "The Gleeky Couldron" :D

..Tutto ti sembra andare male nella vita ..ma in reltà,sta iniziando solo il periodo più bello di tutta la vita....

Una semplice flashfic, scritta in poco tempo. Una missing moments senza pretese su Adrian e Cain Blackmore, in un momento non troppo preciso della loro vita.
Sperando non sia ooc. Sicuramente straripa di dolcezza.

Alice e Justin, Justin e Alice. Stessa scuola, un anno di differenza, nessuno dei due ha mai prestato attenzione all'altro fino a quella sera, fino a quel 28 novembre.
Lei, sedici anni, bionda, occhi azzurri, studentessa modello, è appena stata lasciata da Marcus e sta vivendo il periodo più buio della sua vita.
Lui, diciassette anni, capelli color grano, occhi color miele, ragazzo ribelle, non vuole impegnarsi in una relazione fino a quando conosce lei.
Due ragazzi così diversi superficialmente ma così simili nel profondo. Una storia d'amore che li farà sentire completi.

Questa fan fiction trova spunto dal finale del bellissimo episodio 98 (75 in altri conteggi) “E poi non rimase nessuno”. È impossibile leggerla senza conoscere prima l'episodio, che potete trovare su youtube, diviso in tre parti, ai link http://www.youtube.com/watch?v=A002_OnQDu8 ; http://www.youtube.com/watch?v=t0e9bilFyIE&feature=related ; http://www.youtube.com/watch?v=zSRK7ojyB_Q&feature=related oppure su megavideo, intero, al link http://www.megavideo.com/?v=3RS75H1M . È una fan fiction psicologica, drammatica, un po' horror, che verso la fine diventerà piuttosto macabra.
Per quanto riguarda il mio stile di scrittura, in certi casi è piuttosto ostico: faccio un ampio uso del flusso di coscienza, e a volte l'io narrante è esterno, altre volte interno, altre volte ancora è uno spettatore non onnisciente, e la consecutio temporum varia a seconda dell'io narrante. Ataru è presentato non come il solito deficente ma come un ragazzo capace di grandi filosofie.
In questo primo capitolo mi attengo fedelmente all'episodio, ma dal prossimo me ne distaccherò completamente.
E la mia prima fan fiction, quindi non siate troppo cattivi!

Tutti gli ospiti di Nigger Island hanno ucciso qualcuno, questo lo sappiamo. Ma quali saranno stati i pensieri delle loro vittime? Quali i sogni stroncati dalla loro morte, per la quale i loro assassini non sono stati puniti?
Un viaggio nelle menti delle vittime dei Dieci Piccoli Indiani.
Finché non ne rimarrà nessuno.

*FanFiciton partecipante alla Yuri&Yaoi's Week indetta dal Fairy Piece*
***
Kuma era lì, ed era la mia battaglia.
Ne andava del mio onore di guerriero. La mia sfida. Nessuno avrebbe dovuto interrompermi.

Un giorno l'intera Grecia si sarebbe inchinata al suo passaggio.
E nessuno sarebbe riuscito a sostenere il suo sguardo.
Poiché tutti sarebbero stati costretti a chiudere gli occhi, di fronte a tanta magnificenza.