"L'amavo, non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli,
ma per il modo in cui il suono del suo nome potrebbe mettere a tacere i miei demoni."
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[La fanfiction non è mia, ma ho il permesso dalla scrittrice di poterla pubblicare qui. Spero che vi piaccia.]

Il grigio non è un colore, è la totale assenza di emozioni. Quando l'anima abbandona il corpo.
Si ha unapossibilità di risvegliarsi.
E a quel punto il grigio sarà dentro di voi.

"L'amavo, non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli, ma per il modo in cui il suono del suo nome avrebbe messo a tacere anche i demoni."

[♧Hunhan♣]
Le pareti grige del grande ospedale psichiatrico monocolore, collocato nella periferia della città, erano bagnate da lacrime e sudore, da disperazione e fatica.
Un grigio molto simile a quello della ringhiera di un letto,del fumo di un fuoco, della maglietta di una tuta, del cartone di una pizza, dello sportello di un armadietto, del colore che assume il cielo dopo una grandinata, della terra asfaltata di un'autostrada, della fodera di un cuscino, dell'inchiostro nero di una penna misto a delle lacrime, del telefono di uno sconosciuto, della mancanza di una persona e dell'acqua d'autunno di un fiume.

{ Thiam | rossa | prima rossa | slash | PWP | dedicato a Cinzia N Spurce}
Liam non ha mai capito veramente Theo, è sempre stato troppo grigio ai suoi occhi.

Hallison Gray e Harry Styles sono due ragazzi complicati,esuberanti, casinisti che si ritrovano in un riformatorio.I due ragazzi più popolari della scuola, nascerà qualcosa più forte di tutto fra i due, qualcosa di immaginabile.
'Eravamo due uragani, sempre in mezzo alla tormenta da cui uscivamo senza problemi'

Blue vede un mondo in bianco e nero, senza saperlo. Quando però incontra Gray, tutto cambia...

[Questa fic partecipa al contest ‘Between Heaven and Hell’ indetto da FaGammaVoloso e Saw Yozora.]
...
[Guel/Belzebu]
...
«E così...» iniziò l'altro «Io e te saremmo fidanzati, tesoro?»
L'angelo roteò gli occhi facendo schioccare la lingua.
«Da che pulpito. Almeno io non mento sulla mia identità.»
«Non posso di certo andare in giro dicendo che il mio nome è Belzebu, ti pare?»
«Non dovresti neanche “andare in giro dicendo” se è per questo.»
«Da che pulpito.» rispose pronto lui, asciugandosi i capelli blu.
«Touche.»
...
«Semplicemente ho capito che il Paradiso è troppo rigido e basato su stereotipi che non gli appartengono. Anche l'Inferno a dire il vero. Io, tu, siamo tutti stereotipati.»
...
Spero di avervi incuriositi e che vogliate entrare a dare un'occhiata.
- Geo

AtsuAfu perché sì | Lieve e impercettibile accenno alla GouFubu | Slice of life | Un po' fluff, forse
E allora si ritrovava a pensare a quanto il proprio compagno, nonché coinquilino da quasi sei mesi, assomigliasse davvero tanto a quell'abbagliante stella diurna e, in un certo senso, riuscisse a illuminare persino una nuvola imbronciata come lui.

Milano d'inverno, la nebbia invade tutti i passanti che si trovano nel centro e anche Margherita che si preoccupa come sempre di stare bene e con un libro in mano si addentra nel solito autobus che la porta alla biblioteca dove fa la volontaria. A Margherita serve una scossa di vita, serve qualcuno che le migliori questi giorni grigi, questa vita grigia o che semplicemente rimanga con lei nel grigiore.

"Kevin aveva un cuore grande, senza dubbio, e non negava un sorriso a nessuno."
[Elvin, Kemaru]

Lily Luna, la più giovane dei Potter sta per cominciare il suo quinto anno ad Hogwarts. E' una ragazza intelligente, dai lunghi capelli rossi e gli occhi nocciola. Lei e suo cugino Hugo, entrambi Grifondoro, sono inseparabili e molto legati l'uno all'altra. Durante quest'anno ci saranno molte sorprese e colpi di scena. Non perdetevi i prossimi capitoli per sapere cosa succederà.

Appoggiò l'indice sotto al mio mento. Le sue labbra si adagiarono lentamente alle mie, con tutta la dolcezza che aveva lui, con tutta la sua delicatezza. Sembrava che stesse appoggiando il labiato ad un pezzo di cristallo pronto a cadere in frantumi, ma che stesse facendo tutto il possibile perchè non si rompesse. Si allontanò di poco, sentivo il suo respiro scontrarsi dolcemente sul mio mento e il suo naso sfiorare il mio. Ci stavamo guardando ancora negli occhi, quella situazione era incredibile per entrambi.
"Resta qui, mi prenderò cura di te, di voi." propose nuovamente, facendo scendere la sua mano fino a giungere alla mia pancia e provocando un altro pianto.
(Questa è la seconda parte di Gray eyes, se volete leggere la prima parte, ecco il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1773763 )

-Facciamo un gioco.- propose, con voce convincente.
Mi voltai verso di lui e spostai i capelli dietro alla spalla. -Quale?- domandai, ero curiosa.
-Ti faccio delle domande e tu devi rispondere.- enunciò, restando vago.
-Non mi piace questo gioco.- lo interruppi, scuotendo il capo.
-Non ho ancora finito. - sussurrò, avvicinandosi di qualche passo, posando l'indice e il medio sotto al mio mento. -Se dirai la risposta giusta, potrai togliermi i vestiti.- spiegò, fondendo il suo sguardo con il mio. Mi toglieva il respiro, avrei potuto collassare solo per quello sguardo.
-E se sbaglio?- chiesi, attorcigliando le braccia attorno al suo collo.
-Se sbagli ti svesto io.- replicò secco. Quel gioco mi piaceva, mi piaceva parecchio.
-E una volta finito il gioco?- perseverai con le domande, facendolo quasi spazientire.
-Sta a te immaginare il resto.- affermò, poggiandomi le mani sui fianchi e continuando a tenere su di me quell'occhiata che non mi permetteva di rinunciare.
-Ci sto. -

In questa soria tratteró la coppia Gruvia...spero che vi piaccia