Scossi la testa.-Tu sei pazza.- Dissi incapace di muovermi.
Premette il grilletto.
Ma prima che potessi dire altro fui spinto violentemente a terra e quello che vidi non mi fece più ragionare.
-Edith!- Gridai il suo nome, incredulo di vederla lì a terra, aveva preso la pallottola al mio posto.
*.*.*.*.
-Non mi lasciare piccola, non lasciarmi andare, va bene?- Sussurrai spostandole i capelli bagnati dal sudore dalla fronte.
Annuì debolmente, aumentando la stretta sulla mia mano.-...fa male.-
-Lo so, lo so che fa male, ma tu devi rimanere sveglia, almeno finchè non arriviamo in ospedale. Non avresti dovuto prendere quella pallottola per me, perchè lo hai fatto? Perchè?- Continuai a ripeterle affondando il viso sull'incavo del suo collo.-Io ti amo-
*.*.*.*.
-Le mie condoglianze.- Parenti e amici continuavano a ripetermi la stessa frase ed io non riuscivo più a pensare ad altro.
*.*.*.*.
''Justin?'' Continuavo a sentire il suono della sua dolce voce nella mia testa e credetti per davvero di essere pazzo, finchè la penna sopra al mio banco non iniziò a muoversi.
'Allora visto che non vuoi giocare con me starò qui seduta, a parlarti di tutta la mia vita.''
Rimasi paralizzato.