Era una sera come tante, quella.
Il sole era già andato a nascondersi da un pezzo, lasciando il suo posto alla sua compagna notturna e alle sue piccole amiche luccicanti.
La città era viva e frizzante, le auto si muovevano più o meno tranquille per le vie della città; qualche ingorgo sparso, soprattutto ai semafori.
Persone di tutte le età –cittadini e non- passeggiavano lentamente ai bordi delle strade; chi andava in un locale a bere qualcosa, chi osservava fugacemente le vetrine dei negozi ormai chiuse da un pezzo, chi mangiava qualcosa.
Insomma, nulla di inusuale; proprio una giornata tranquilla come tante altre.
Per Takanori Matsumoto, una giornata tranquilla come tante fino a mezz’ora prima.