[https://it.wikipedia.org/wiki/General_Daimos]
Io devo chiederti scusa. – mormorò l’anziano combattente.
Il più giovane, sorpreso, sbarrò gli occhi.
– Ma che stai dicendo? – domandò, stupefatto.
Un debole sorriso sollevò le labbra dell’uomo e i suoi occhi, per pochi, eterni istanti, brillarono di lacrime.
– Tu hai un animo nobile, Kyoshiro e sei stato capace di perdonare la mia crudele stupidità… Ma io, in nome del nostro legame di sangue, ho preteso che tu mi chiamassi nonno, senza avere mostrato alcun segno tangibile di pentimento. E non ho saputo andare oltre i miei pregiudizi. La mia stupidità ha fatto soffrire te e i tuoi genitori. – mormorò, il tono triste, ma lucido. Ne era cosciente, il suo tempo si sarebbe presto concluso.
Ma tale realtà non attenuava il peso del suo estremo dovere verso suo nipote.
Tanto, troppo dolore opprimeva il suo animo e non poteva non donargli la debole consolazione della consapevolezza.