Seguito di:
- dolce e delicata come il miele
Dal primo capitolo:
Come se non vedessero l’ora di fare altro, le sue mani andarono ad accarezzare la pelle nuda di gambe e cosce, che a causa del tempo fuori dalla capanna erano un poco fredde. Sentirlo toccarmi con tale voracità mi diede un senso di vertigine. Sentivo le sue mani scivolare su di me e il cuore mi batteva all’impazzata.

[3x15] [Stydia] ♥
Cosa significa il filo rosso, Stiles?
Irrisolto. Vuol dire irrisolto. E Lydia pensa che le calzi a pennello.

Justin è uno spogliarellista.
Skylar è una ragazza del college che sta studiando psicologia e ha bisogno di un soggetto per la sua tesi.
Pagherà Justin per due settimane per poterlo studiare.
Le cose si faranno interessanti.
(storia tradotta)

Nessuno se lo sarebbe aspettato da lui, Nagisa, il ragazzino energico, sempre allegro e sorridente ma si sa', spesso chi è troppo allegro ha solo bisogno di aiuto.

Terza stagione, episodio 15.
(Sono presenti SPOILER per chi segue la programmazione italiana.)
Stiles e Lydia sono nella camera di lui, dopo aver fatto scattare l'allarme a scuola, per farla evaquare a causa di Barrow.
Lydia dubita delle sue capacità di Banshee e Stiles cerca di consolarla.
Nell'episodio, Stiles dice che sarebbe disposto a tornare a scuola per dimostrare a Lydia che non aveva torto, ma poi si interrompono, perchè a Stiles viene in mente un altro indizio.
Quello che vi propongo è un finale alternativo, dove i ragazzi non tornano a scuola, ma parlano dei loro sentimenti.

-Tu sei legata a lui, è il destino che vuole che vi rincontrate- finì.
-Cosa? Io e lui non possiamo rincontrarci..lui a dire il vero mi odia..- sospirai sedendomi per terra.
-Fidati ragazza che se lui ti odiasse non avresti l'onore di vedere un bel demonietto come me, e sopratutto quel filo rosso non sarebbe legato al tuo mignolo- spiegò la creatura guardandomi.
-Quindi mi stai dicendo che questo filo mi condurrà da lui? Ma è impossibile..come fa un filo ad essere lungo fino a Milano?- lo guardai.
-Il filo è lungo quanto l'amore che uno prova verso l'altra, quindi pensa quanto può essere grande il vostro- mi guardò.
-Allora..vogliamo cominciare?- sorrise il demone finendo la frase.
______________________________________
Due anime separate dal tempo e dall'odio ma legate dal sottile filo rosso del destino; tu puoi continuare ad ignorare il mondo, fregartene di tutto e tutti, ma ricorda che dal proprio destino nessuno può fuggire.

Stiles rabbrividisce: negli occhi di Derek c'è uno strano riflesso, un bagliore rossastro che non sa definire, perchè non è quello che indica la sua imminente trasformazione in Alpha, è qualcos'altro, qualcosa che lui non conosce. Proprio mentre sta per chiedergli cosa diavolo gli prende, Derek lo afferra per le spalle e lo spinge all'indietro, finchè Stiles non è bloccato tra il licantropo e la sua adorata jeep....

*la storia è ispirata al film Moulin Rouge*
“..quindi tu sei un scrittore..”
“esattamente” Harry sorseggio il suo bicchiere di birra, sistemandosi i capelli con un movimento rapido.
“ e di cosa scrivi?”
dissi sistemandomi meglio e appoggiando il viso su entrambi i palmi delle mani.
“ di amore”
“ l’amore non esiste” risposi in tono freddo, ritornando a incrociare le braccia al petto
“ma una vita senza amore è terribile” affermò “l’amore è come l’ossigeno, ci innalza verso il cielo..”
“cosa?”
“tutto quello che ci serve è amore”

scegliere [scé-glie-re] v. (irr.: ind.pres. scélgo, scégli ecc., pass.rem. scélsi, scegliésti ecc., fut. sceglierò ecc.; congiunt.pres. scélga ecc.; cond. sceglierèi ecc.; part.pass. scélto)
• v.tr. [sogg-v-arg]
1. Prendere, tra due o più cose o persone attentamente vagliate, quella più confacente ai gusti o alle necessità
2. Prendere la parte migliore di un insieme di cose, dopo averla separata da quella peggiore
3. Preferire una certa cosa SIN optare

Una festa di diciotto anni con gente ubriaca, un bagno e del rossetto su una camicia nera.

« Se vuoi scopare vattene a cercare un'altra. »
« Non sei disponibile? »
« Non lo sono mai stata. »
« La settimana scorsa sembrava il contrario. »
{SuiKa}. One-shot. AU.
- Per Alè. ♥

'Skylar? Skylar Clare Turner?'.- urlò un ragazzo alle mie spalle con voce familiare.
Mi girai di scatto sperando di non essermi sbagliata sul proprietario di quella maledettissima voce che alle superiori mi aveva fatto passare le pene dell'inferno,e infatti avevo ragione.
'Michael?'.-spalancai gli occhi con aria sorpresa non appena i miei occhi incrociarono i suoi.
'Michael'.-Urlai leggermente, correndo verso di lui per poi saltargli letteralmente in braccio restando aggrappata con le mani dietro al suo collo.
'Che ci fai qui?'.-Aggiunsi stampandogli svariati baci sulla guancia non preoccupandomi di tutta la gente che si trovava attorno a noi.
---
'Wow,guarda come si muove sul palco. È così fottutamente sexy'.-Bisbigliò Luke all'orecchio del riccio,troppo preso dall'esibizione per preoccuparsi delle parole dell'amico.
---
'Mi piace il tuo stile,sei forte'.-Abbozzò timidamente il ragazzo che a mio parere sembrava l'incrocio di un asiatico e un filippino,mi limitai a sorridergli e rispondere con un dolce:'Grazie mille,anche a me è piaciuta la vostra esibizione'.

Occhi azzurri, labbra scarlatte, pelle pallida, capelli biondi, creepers o anfibi ai piedi, camicie e jeans skinny. Bravery è, oggettivamente parlando, davvero una bella ragazza.
Niall James Horan è così: sempre troppo stanco dopo un viaggio in aereo, sempre troppo stanco per poter fare qualcosa in tempo reale e sempre troppo impegnato con il lavoro per poter realmente dire di fare qualcosa di produttivo quando sta a casa nei suoi giorni liberi.

La prima volta che Aleksis incrociò Sasha si trovavano nella sala da pranzo delle guardie carcerarie, e per lei era il primo giorno di lavoro; non conosceva ancora il suo nome, ma era piccola e bionda, con un'espressione determinata e seria che si rifletteva nella piega forte delle sue labbra, colorate da un acceso rossetto rosso.

Quello sguardo accattivante si confaceva perfettamente alla lenta seduzione che aspettava solo di essere rifinita; sortiva un certo effetto quella lentezza disarmante, che rasentava la lascivia, che Ruby aveva nel versare il caffè caldo nella tazza dello sceriffo senza che lui lo chiedesse.
E quella lenta prigionia, quella lasciva agonia mattiniera non gli permettevano di bere il suo caffè.
Ma quelle labbra rosse erano molto volgari. Non le si addicevano. Proprio no.