...quante ne avevo incontrate brave con la spada?
Potrei cominciare da Kuina per andare a finire a Tashigi, entrambe con una personalità interessante e senza paura... ma Ain...
Avevo notato in Ain qualcosa di totalmente diverso, un elemento che sfuggiva anche alle spadaccine migliori che avevo conosciuto fino ad allora: l'identificazione con il sacrificio.
Come se tutto ciò a cui dovesse arrivare fosse l'unica, fatale eliminazione di se stessa per il bene del suo capo, l'annullamento totale, l'offuscamento di eventuali alternative, l'immensa fiducia, il servilismo, la morte, la morte, la morte e ancora la morte. Tutto questo era scritto negli occhi di Ain. Occhi che solo chi conosce il complicato linguaggio delle spade ed è legato ai conseguenti valori e al dignitoso onore che ciò comporta, è in grado di decifrare...