"[...] nei vecchi giorni, quando ancora avevo qualcosa da fare nella vita e non mi limitavo a strisciare di bar in bar, con una bottiglia o un bicchiere in mano, disposto a tutto pur di gettare ancora una nottata nell'alcool, sedermi al buio ed attendere con gli occhi socchiusi ed il mondo nebuloso che la sbornia mi porti lontano da questa realtà che tanto mal sopporto. Per quanto io stesso sia consapevole di quanto patetiche suonino queste parole, non posso trovare un altro modo per sfuggire alla pochezza e al vuoto della mia esistenza, divenuta un grande insieme di nulla – nulla, vuoto, è questo il termine adatto per definire la totale mancanza di qualsiasi cosa in grado di darmi una spinta per alzarmi ad osservare un'altra mattina.
Quelli come noi li chiamano cani randagi, perché l'unica cosa che facciamo è vagare senza meta."
Nella città di Lotthem, non c'è pietà per nessuno - si diviene un cane randagio senza nemmeno accorgersene, spinti dal flusso divorante della vita frenetica e brutale. Eppure, c'è chi stringe i denti e continua ad andare avanti... essere cani randagi non è così male, dopotutto. Si ha una libertà impensabile.