Ricordava lo sguardo di Emma sul molo, il modo in cui si erano stretti e baciati.
Come ricordava la risata carica di malizia che aveva accompagnato quel momento.

Tre ragazze: Summer, Margaret e Abigail. Si conosco da quando sono nate, affronteranno tutto insieme. Ma se avessero il bisogno di qualcuno al loro fianco?
Cinque ragazzi: beh loro sono i bulli della scuola, ma non sanno che le loro vite stanno per cambiare, in bene o in meglio?
Un fratello: Nathan, fratello di Summer...cosa farà lui nella storia?
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Sta a voi scoprirlo.
Spero che la storia vi piaccia! Buona lettura!

«La cosa bella di amarti, Mick, è che non mi fai più paura»
| Ian/Mickey | -- Dedicated to HollyMaster, cherish it! c:

Ma avrei dovuto capire da subito cosa stava accadendo…avrei dovuto capire anche stavolta che dietro a quel tuo bel sorriso si nascondeva la più grande delle bugie…mi sarei dovuta accorgere che ogni bacio era freddo come il ghiaccio…perché ormai puoi dirmelo: ti è mai importato di me? Ti è mai passato per la mente che anche io provo emozioni? Eppure era tutto così perfetto, tutto così brillante e stupendo…

“Non posso farlo” mormorò Draco. Con orrore si accorse che stava tremando. Si tirò indietro I capelli umidi. “Non posso sposare Astoria Greengrass” aggiunse con voce un po’ più decisa.
“Draco” mormorò Pansy, sedendosi sul bordo della vasca davanti a lui. “Che cosa succede? So che Astoria non ti piace… non può piacerti… ma non ti ho mai visto così. C’è… c’è un altro motivo per cui non vuoi…”
“Oltre al fatto che sono gay?”
Pansy serrò appena le labbra, prima di annuire. “Sì, oltre a quello… mi sembravi convinto di…”
“Lo amo” sussurrò Draco con voce così irriconoscibile che per un istante pensò che fosse stato qualcun altro a parlare.
“Chi? Di che cosa stai parlando?”Draco fece una smorfia carica di dolore, gli occhi pieni di lacrime mentre guardava la sua migliore amica. “C’è qualcosa che non ti ho raccontato…”

"Scusate il ritardo!"
"Finalmente, quanto tempo ci hai messo?!"
"Calmati..."esclama la donna
"... Gin!"

" Non puoi prendermi in braccio e portarmi via sul tuo cavallo bianco … perché questa non è una favola … e tu di sicuro non sei un principe azzurro … ". songfic tratta dalla canzone di Taylor Swift: White Horse

Blaine si è trasferito nella città di Lima con i suoi genitori. chiunque potrebbe giurare che ha una bella vita: casa fantastica, bravi genitori, un fidanzato e molta popolarità. ma se il suo ragazzo, Sebastian, non fosse un principe azzurro? e se i suoi genitori non fossero così bravi?
Storia collegata all'altra mia one-shot "you belong with me", entrambe ispirate dalle canzoni di Taylor Swift.
"Blaine non ricordava esattamente com’era iniziata, ma e stanco. Di tutte quelle litigate, dei “ti amo” seguiti dai “ti odio”, delle bugie e di promesse infrante.
Forse quando si era trasferito a Lima, si era sentito troppo solo, e Sebastian era stato così gentile. Ed era gay, dove mai avrebbe trovato un ragazzo disponibile e carino come lui?
Si era accontentato, e solo in quel momento se ne rendeva conto."
Buona lettura :)

"Sai Louis mi hanno sempre detto tutti che sono una sognatrice e hanno ragione.Ho sempre creduto nei sogni impossibili e nella magia delle cose di tutti i giorni.Ho sempre creduto nel potere rassicurante di un abbraccio.Ho sempre creduto nella magia del rosa.Ho sempre creduto che ridere fosse la cura per ogni male e che se quello non bastava allora c’era sempre la nutella.Ho sempre creduto che ce l’avresti fatta.Ho sempre creduto che mia nonna guarisse.Ho sempre creduto che le fate esistono.Ho sempre creduto nella magia.Sono la ragazza che pensava che a undici anni le sarebbe arrivata la lettera per Hogwarts e quella che agitava la bacchetta davanti a I Maghi di Waverly. Che cosa stupida no? Vedi,ho sempre creduto nelle cose irrealizzabili e forse è per questo che ho sempre creduto in te.In te e nel fatto che un giorno saremmo stati insieme.Ho sempre creduto che tu saresti venuto a prendermi in sella al tuo cavallo bianco come un perfetto principe azzurro delle fiabe e saremmo vissuti “per sempre felici e contenti”

'White Horse Tavern' diceva la grande insegna blu a caratteri bianchi. Il locale era piuttosto affollato, perciò mi imbucai tra la gente del posto e i turisti armati di Canon, e cercai un posto dove sedermi. Optai per il bancone, e mi accomodai su uno sgabello alto, poggiando i gomiti sul tavolo e la testa sulle mani. Osservando pigramente il posto, notai un ragazzo seduto da solo a un tavolo, con l'espressione concentrata su un album da disegno, che muoveva freneticamente la matita sul foglio di carta. Rimasi incuriosita da lui, fino a quando non alzò lo sguardo verso di me, e i nostri occhi si incrociarono. Fu lì che il tempo si fermò.

[Emerson, Lake & Palmer]
Una nube oscurò il sole. Attraverso le palpebre abbassate, Greg non vedeva più i lampi di luce scomporsi in cerchi concentrici e fiori astratti, tanto che aprì gli occhi per scoprire dove fossero fuggiti. Attese, semplicemente. Attese perchè era ciò che gli riusciva meglio. Attese finchè il biancore non si dissolse in sfilacci lievi di cotone inghiottiti dall'azzurro.
Staccò un filo d'erba e se lo portò alle labbra. Un giorno anche lui avrebbe avuto tutto questo, anche se forse non sarebbe servito a lenire le pene. Il suo spirito tornò lontano, a ricoprirsi di una splendente armatura.
***
Un omaggio a Greg Lake e alla sua meravigliosa "Lucky man".

Quindi sei italiana di seconda generazione eh? E quanto hai vissuto in Italia?
- I primi quindici anni della mia vita, poi ho cominciato a lavorare come domestica per conto di alcuni borghesi.
- Sei molto giovane Razael. Quanti anni hai?
- Signor Claus, non si chiede l'età a una signora! - disse la governante sorridendo mestamente. Claus proruppe in una risata grassa.
- Santo cielo conte, se avessi saputo che mi sarei divertito così tanto avrei messo degli abiti più larghi! Per il ridere mi stanno cedendo i bottoni!
- Razael, rispondi alla domanda del nostro ospite.
- Ho ventidue anni.
- Quindi in età da marito...
- Sono già sposata, signor Claus. - Il nobile strabuzzò gli occhi guardando Ciel sorpreso.
- Non dirmi che... tuo marito, Razael... -

[...]La luna ne illuminò il volto. Aveva i capelli color della neve, così come la pelle. Una tripla cicatrice gli rigava la guancia sinistra, quasi fosse stato graffiato da un leone.
Un albino. [...] “Mossa sbagliata” ringhiò, appoggiando il piede sulla ferita dell'altro, che urlò di dolore.
“Te lo ripeterò solo un'altra volta: dimmi ciò che sai. Mi hai già fatto perdere abbastanza tempo”.
“Puoi andare a farti fottere umano!” ringhiò l'altro, sostenendo il suo sguardo.
L'albino lo guardò per qualche secondo, soffermandosi in particolare sull'orribile maschera d'osso che gli ricopriva metà del volto, poi sospirò “Come vuoi” disse estraendo una pistola d'argento da sotto il mantello.[...]“Allora non abbiamo più nulla da dirci” tagliò corto.
Il suono dello sparo esplose nel silenzio della notte, facendo volare via spaventati alcuni uccelli.
A qualche metro di distanza una figura avvolta in un mantello scuro si allontanò con un sorriso sulle labbra. Aveva finalmente trovato ciò che stava cercando.

Cacciare... In un mondo in cui la caccia è vita un ragazzo, dapprima inesperto, diventerà l'ago della bilancia tra armonia e distruzione, cacciatore e preda, uomo e mostro.

CASSIE’S POV.
Camminavo ancora, non potevo fermarmi, non adesso. Non so cosa mi sia preso, sapevo solo che quelle parole dette dall’agente di mio padre furono come una fitta al cuore. Lui l’uomo della mia vita mi ha abbandonato, come mia madre. Adesso ero sola.
Dovevo uscire da quella casa, così decisi di mettere un cappotto e andare al cimitero da mia madre. Dovevo Sfogarmi.
HARRY’S POV.
Dopo l’ok di Zayn ero pronto a piazzare quella bomba in quella maledetta casa. Il piano poteva andare a gonfie vele se solo, quei gorilla non si accorsero di me. Avvia la bomba e tra nemmeno dieci secondi era pronta a scoppiare. Presi la moto e saltai su, ma poi mi accorsi di una ragazza, andava in direzione della casa. Non potevo lasciarla morire.