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Autore: Ami_Yumi    24/03/2012    1 recensioni
Può un incontro cambiare la vita? La storia di due ragazze e della loro avventura con i loro idoli...ma sarà solo una fase passeggera della loro vita, oppure un sogno destinato a diventare realtà?
Genere: Commedia, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Het | Personaggi: Hayley Williams, Jeremy Davis, Nuovo Personaggio, Taylor York
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dania.

 

 

Era finita. Uscii da quella sala dopo aver stretto la mano a tutti quei professori che mi avevano ascoltato. E subito sentii il forte abbraccio e le congratulazioni di tutti quelli che erano venuti. Sofi, come sempre, era lì vicino armata di cellulare. Chissà con chi stava chattando in quel momento, sembrava quasi seccata.
“You are late! Damned! Go to the restourant, we see you there!”
“Ehi, tutto ok?” le chiesi vedendola così seccata dopo quella telefonata.
“Scusa, dicevo a Vale e Vale di vederci direttamente al ristorante.”
“In inglese?”
“Ops, mi avranno capito, spero!” mi sorrise nervosa, come se stesse nascondendo qualcosa, ma lasciai perdere. Forse era solo nervosa che le altre due nostre amiche non fossero arrivate in tempo. Lei teneva tantissimo a queste cose, io ero solo felice ci fosse lei.
Appena salita in macchina cercai il telefonino e tentai inutilmente di telefonare i miei amici dall'altra parte dell'oceano: Tay non rispondeva, Jerm risultava occupato e Hayles chiudeva la chiamata senza rispondere. Mi stavano facendo venire i nervi. Avevo avvisato Tay di tenere il telefono vicino in modo da potergli parlare non appena avessi avuto modo di telefonarlo.
"Sempre i soliti, eh?" Sofi sembrava capire la situazione, e mi prese un pò in giro vedendomi nervosa.
Papà guidava tranquillo lungo le strade della mia città in direzione del ristorante dove parenti e amici erano stati invitati per festeggiare la mia laurea. Aspettai l'arrivo di tutti gli invitati nel grande cortile in fondo al quale riuscivo a vedere la postazione del karaoke. Le note del mio gruppo preferito si diffusero nell'aria. Notai subito che la voce di Hayls era diversa dal solito, sicuramente erano canzoni di qualche live, dato il fatto che sembravano cantante al momento. Non capii bene il motivo per cui Sofi al mio grazie rispose dicendo "Non devi ringraziare me, credimi.".
Arrivati tutti, invitai a godersi la festa e il buffet allestito all'interno del locale, mentre fuori i piccoli iniziarono a scatenarsi improvvisando una pista da ballo proprio davanti al karaoke.
"Mam, where...oh, sorry.-parlare in lingua straniera era ormai un'abitudine- Scusa, hai visto Sofi? Sembra esser sparita."
"Hai provato in bagno?". Non vedevo più la mia best. Dove cavolo si era nascosta? Mi sentivo un'idiota nell'andare avanti e indietro, dentro e fuori quel locale fermandomi ogni tanto a ringraziare per regali, auguri o complimenti.
"Sofi, dove cazzo sei finita?" nonostante il mio messaggio al suo telefonino, non mi rispose. Ero ferma nello stipite della porta quando vidi mio padre dirigersi verso di me.
"Tutto ok?"
"Se Sofi si facesse viva e Tay mi rispondesse andrebbe anche meglio." gli risposi.
"Sofi, sta andando in giro con gli altri, pensavo fosse un gioco."
Gioco? Altri?, sicuramente volevano farmi impazzire. Lei e gli altri miei colleghi. Nella mia mano il telefonino vibrò facendomi sobbalzare. "Taylor" lessi sl display.
"Halleluja!" dissi rispondendo.
"I'm sorry...wait!- chissà che stava combinando- You can turn around."
"What?"
"Turn around!" urlò insistente.
"I don't understand what you are..." le mie parole si bloccarono quando fermi lì, a pochi metri da me, stava la mia seconda famiglia. Il mio folletto dai capelli rossi, il mio fratellone premuroso e il mio unico e indiscutibile dolce e folle amore. Sentii le lacrime agli occhi dalla felicità. Hayles non resistette alla tentazione di corrermi incontro facendomi sbattere involontariamente la testa contro il muro alle mie spalle. Sentivo lo sguardo di tutti su di me dopo aver urlato "Ouch!". Jeremy, il solito premuroso e dolce, mi tese la mano chiedendomi se era tutto ok. "i'm ok." gli risposi abbracciandolo. Hayls chiedeva scusa ridendo accompagnata dalla mia migliore amica. Erano le solite. Non era cambiato niente. Eravamo solo di nuovo insieme e ne ero così felice. Tay rimase fermo lì a guardare il tutto aspettando solo che le mie attenzioni fossero tutte per lui. Gli corsi incontro gettando le mie braccia intorno al suo collo e lasciandomi avvolgere dalle sue. Era lì. Era tutto reale. Non uno di quei sogni che mi tormentava la notte.
It's not a dream anymore.
Sentivo le sue forti braccia su di me.
Keep me safe inside your arms like tower, tower over me.
Sentivo il suo profumo.
Some kind of proof it's not a dream.
Mi ricordai di quante volte avevo desiderato stringerlo a me per tutti quei mesi. Quante volte tra le lacrime sentivo la sua mancanza. Se fosse stato un sogno avrei voluto che nessuno mi svegliasse. Sciolse l'abbraccio lentamente, portando le mani a circondare il mio viso. Le sue labbra sulle sue. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo completa e non mi interessava se tutti stavano guardando e applaudivano e fischiavano. Avevo ciò che volevo. Volevo solo che sapesse che amavo lui sopra ogni cosa. Con le sue dita fini mi asciugò le lacrime e non riuscii a fare altro che stringerlo nuovamente a me. Jeremy, Hayley e Sofi si avvicinarono l'uno all'altra per prenderci in giro come avevano fatto già diverse volte. I miei Para-amori erano lì e ringraziai Dio, in quel momento, per quella bellissima giornata. Ero circondata dalle persone che più amavo al mondo e non potevo pretendere altro.
“Ok, now can we eat something? I'm so hungry!” Hayls si lamentò e la vidi catapultarsi con Jer verso il tavolo del buffet. Risi sentendo lo stomaco di T brontolare, ma rimase al mio fianco chiedendomi solo una cosa.
“Voglio conoscere i tuoi. Please.” ormai parlava benissimo l'italiano ed era piacevole sentirlo parlare in quel modo. Aveva un accento così diverso. Era chiaro avesse seguito qualche corso.
“Are you sure?” gli chiesi. I miei conoscevano Taylor grazie alle foto appese in camera ma non lo avevano mai visto di persona. Io conobbi i genitori del mio ragazzo all'aeroporto di Nashville. Erano stati molto gentili e cortesi nell'accompagnarci quel giorno.
“Mamma, papà...questo è...- mi schiarì la voce- Questo è Taylor, il mio ragazzo.” non avevo mai presentato un ragazzo ai miei e per quanto ne fossi felice, era terribilmente imbarazzante. Tay sembrava così a suo agio, tese la mano e pronunciò alla perfezione la parola “piacere”. Ero così fiera di lui. Dovetti tradurre qualcosa a Tay dato che mio padre non riusciva a trattenersi nel dire qualche parola in sardo. Taylor faceva certe facce strane nel sentirle che non riuscivo a trattenere una risatina.
Lasciai Tay con gli altri ad abbuffarsi mentre mi diressi dalle mie zie e cugine curiose di sapere qualcosa sui miei amici stranieri.
“Sono una band americana, hanno fatto la colonna sonora di Twilight, sicuramente li conoscete per quello.” dissi un po' scoraggiata del fatto.
“Quel film sui vampiri?”
“Si, quello.” mia zia sembrava euforica solo del fatto che fossero famosi mentre per me ora era del tutto normale.
“Ma non avevi detto che avevi un ragazzo famoso” mia cugina sembrava rimproverarmi.
“Non è mica Jhonny Deep!”
“Chi?” oddio, non sapevano chi fosse. Mi rassegnai.
“Ascolta ma il biondino è occupato?” un'altra mia cugina sembrava interessata solo ad una cosa. Mi voltai a guardare Jeremy avvicinarsi a noi col telefono in mano.
“Salve -pronunciò tentennante- i'm Jeremy” strinse la mano a tutte tranquillamente mentre loro rimanevano incantate a guardare quegli occhi stupendi. Le note di Money maker di Ludacris si diffusero nell'aria.
“Oh, god! I'm sorry. Dani, shall you dance with me?” Jeremy mi trascinò in pista. Sapevo non potevano resistere a quella musica. Tanto meno Hayls che in compagnia di Sofi ballavano ridendo. Hayls era proprio pessima muovendo il bacino e Sofi rideva così tanto dalle buffe espressioni che l'amica faceva. Era sempre stato il suo sogno ballare con Hayls quella canzone. Tay girò un clip col telefono, sicuramente dopo avrebbe ricattato Hayls per qualche favore. Jeremy si allontanò per un po' poi tornò da me. “It's for you, it is Kat.”.
Rimasi al telefono con Kat per un bel po'. Si scusò di non esser potuta venire e mi faceva tanti complimenti. Le promisi che sarei partita appena potevo per Londra e avremmo passato un po' di tempo insieme nella sua città. E le consigliai di non lavorare troppo.
Cercai Jerm per restituirgli il telefono ma lui era sparito come tutto il resto del gruppo. Un'altra volta? Basta! Vidi Hayles ballare con i piccolini davanti al karaoke, Tay la osservava mentre addentava uno dei panini del buffet. Sarei rimasta a guardare quella scena per secoli. Era un sogno averli lì. Mi chiedevo se mi meritavo tutto questo. Se un giorno li avrei ringraziati mai abbastanza.
“Where are Jerm and Sofi?”
“I don't know. Mh, are you eating? You have still weight! You know i don't like skeletons.” sorrise porgendomi un panino. Lo addentai per renderlo felice. Vidi Jeremy tornare, affiancato da Sofi.
“Sofi è inutile tu ti nasconda. Ti riconosco.” si nascondeva dietro un palloncino enorme a forma di smile. In effetti sembrava che il corpo fosse quello dello smile. Un palloncino enorme giallo che mi sorrideva, sotto di lui un altro palloncino a forma di fiore conteneva un pacchetto.
“This is for you.” disse Hayles portando appresso il piccolo Nicholas, mio cugino, che ripeteva qualsiasi cosa lei dicesse, o almeno ci tentava data la sua piccola età.
“C'mon guys! You don't....”
“Break out!” urlarono tutti insieme. Sofi mi porse uno stuzzicadenti, mi avvicinai e scoppiai il palloncino a forma di fiore. Qualche bambino si spaventò.
“Apri, apri, apri.” presi il pacchetto e lo aprii. La piccola collana con il ciondolo in cui era inciso il simbolo di IT NEVER ENDS. | | |
Dannazione, com'era bella quella serata. Com'era bello sentirsi in quel modo. Avrei voluto fosse stato eterno. Ma sapevo bene che i ragazzi dovevano partire il giorno dopo. Non volevo pensarci, volevo solo pensare al presente, al fatto che loro avevano fatto un lungo e stremante viaggio solo per me, che avevano attraversato l'oceano per raggiungermi. Dopo la festa raggiungemmo un locale in spiaggia, decidemmo di finire lì la nostra festa. Qualche ragazzo riconobbe i Paramore e chiese a loro qualche autografo. Dovetti fare da traduttrice, molto spesso. I ragazzi furono anche invitati a esibirsi in qualche canzone. E di certo non potevano rifiutare.
“Sofi? Ciao! Da quanto tempo!” sentii quella voce femminile salutare la mia best, ma ero troppo concentrata a guardare Tay muoversi sul palco troppo piccolo.
“Dani?! Oddio non ti avevo riconosciuto!” mi voltai sentendo il mio nome. Stefania. La mia vecchia amica, lì. Non ci avrei mai scommesso. Ormai non la vedevo da mesi. Non la sentivo neanche.
“Ma guardati! Tutta in tiro, capelli tinti. Sei dimagrita tantissimo! In vena di conquiste?” strizzò l'occhio.
“no, sono già in compagnia.” diedi uno sguardo veloce al palco, non vedevo più Tay. Forse avevano finito.
“Come? E non me lo presenti?” mi ricordai che non avevo detto niente a Stefania di tutto questo. Non le avevo raccontato niente dei Paramore, soprattutto di Tay. E sinceramente mi seccava doverne parlare in quel momento ma T mi raggiunse stringendomi le spalle. E a quel punto fu inevitabile.
“Taylor, this is my old friend Stefania, and his boyfriend Nicola.” lei fece una strana faccia, come se lo avesse riconosciuto. Poi vide Hayles.
“ma sono i Paramore.” sussurrò.
“Si, Paramore.” ripetè Taylor.
“Non te l'ho mai detto ma ormai vivo con loro. Alterno Italia e Stati Uniti.” le sorrisi. Rivederla era stato seccante, ma in quel momento mi accorsi di quanto fossi fiera di me stessa. Non ero diventata come lei, non lo ero mai stata. Lei mi aveva lasciata per trovare il vero amore, io non avevo rinunciato a niente. Né alle mie migliori amiche che stavano lì accanto a me in quel momento, né al mio più grande amore. Né alla mia musica. Erano tutti lì. Erano la mia famiglia e lei non ne faceva più parte.
“Ah, non lo sapevo.” capii dalla sue espressione che in quel momento mi invidiava. Io avevo vinto.
Mi sentivo così bene. E quando Tay mi chiese di rimanere con lui quella notte, nella camera d'hotel dove alloggiavano, mi sentii così...a casa.
“i understand where is my place, do you know?” gli dissi mentre stavo tra le sue braccia.
“mh, where is it?” lui mi baciò sul collo dolcemente.
“it's here, near you.”.

 

Quando l'indomani mattina Taylor mi comunicò che sarebbe rimasto per un'altra settimana non riuscii a trattenere la felicità. Anche se Hayles e Jeremy mi sarebbero mancati tantissimo. Li accompagnammo all'aeroporto la sera, poi decidemmo di andare un po' alla spiaggia.
Il tramonto era fantastico. Con tutte le sue sfumature.
“Do you like it?” chiesi al mio ragazzo.
“I prefer you. And this moment is perfect.”
“Perfect for what?” lo guardai curiosa. Si fermò e io lo seguii.
“I know that you'll not come with me in U.S.A. But i wanna that you remember me, that you remember that i love u, only you 'cause you are my only exception. I can't do anything, i love u. and i wanna spend all my life with u. Accept this gift like a promise of a future togheter.” disse e infilò nel mio anulare un anello.
“O Godness!” esultai nel leggere inciso “You are my only exception” su di esso.
“I love you.” i suoi occhi erano illuminati dal sole e dalla gioia immensa.
“I love you, too.”. Lo baciai. Non ero io l'eccezione. Noi eravamo l'eccezione a tutto, a tutti.

 

 

  
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