Caleidoscopio.
(A Lorenzo. Se mai leggerà -e capirà cosa volevo dire.)
*Io, te, le foglie secche che lastricano la via e il colore delle infiorescenze.
Il futuro si ricorda volentieri.
Ciò che non è avvenuto, e forse mai avverrà, non rischia di calcare il tuo soffio vitale.
Il presente che violento rompe gli argini del sogno è il soffio vitale stesso.
Ciò che perdura un istante, e non di più, racchiude in sé miriadi di possibilità che decidono l’immortalità.
Il passato non si depenna.
Si rivive costantemente e costantemente si rinnega, e poi si richiama, e poi si abbraccia. E poi si bandisce di nuovo.
Io, te, il vento che sradica gli alberi e i lampi che squassano la terra.
La potenza distruttiva del sistema *io più te più una quantità Q di energia elettromagnetica irradiata dallo scontro* ingurgita il presente.
Tutto cambia, passandoti davanti troppo veloce per essere conosciuto o anche solo intercettato.
E ciò che cammina lento, sulla tua stessa lunghezza d’onda, non è certo quello che vorresti.
Io, te, il sole che asciuga la brina e la brezza che mitiga la calura.
Ciò cui diamo vita ci riveste con più gentilezza della seta.
Ci pasce con più scrupolo della preziosa Amaltea.
Ci risana con più lestezza del tempo stesso.
E ci uccide con più accanimento del nostro più provato nemico.
Io, te, il cielo terso e la sabbia dorata.
La sensazione di avere arsenico in bocca e quella di non volerlo sputare.
Io, te.*
Grazie di aver letto..
Bloody Lily