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Autore: _E r i e    24/03/2012    8 recensioni
| Sentimentale, Song-fic, Triste | GouenGaze | Het, One-shot | Completa |
[Prima fanfiction]
[Rose]
***
"Era finita.
E non si poteva tornare indietro.
Se solo fossero rimasti, se solo si fossero dati più tempo, allora avrebbero capito.
Avrebbero capito cosa era andato storto e si sarebbe risolto tutto per il meglio.
Invece no.
"
Genere: Sentimentale, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Axel/Shuuya
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Declaimer: I personaggi di questa fan fic non appartengono a me, ma agli aventi di copyright. Questa fanfic non è a scopo di lucro.
Warning: Chiunque plagerà e/o prenderà ispirazione da questa fan fiction verrà perseguito a termini di legge.


Titolo della fic: Same Mistake
Titolo del capitolo: Something’s broken
Genere: Sentimentale, Triste, Song-fic
Avvertimenti: Het, TWT, OneShot.
OTP: GouenGaze (di Michigan)
Note1: ad Alicchan, che mi ha aiutata più di quanto pensa.
Note2: first fanfiction. Siate clement, guys.


 


 

Same Mistake
Somethings broken.

By Black_Rose314 ©

Circles, we going in circles
This is all it makes us
We know every takes us we’ve been before
Closer, maybe looking closer
There’s more to discover
Find that what went wrong without blaming each other.


Guardava fisso verso terra.
Aveva mal di testa.
Era come se avesse camminato in cerchio per tutto quel tempo.
E quanto tempo era passato, poi?
Non lo sapeva, non lo sapeva davvero.
Ma una cosa era certa.
Era finita.
E non si poteva tornare indietro.
Se solo fossero rimasti, se solo si fossero dati più tempo, allora avrebbero capito.
Avrebbero capito cosa era andato storto e si sarebbe risolto tutto per il meglio.
Invece no.
Nessuna parola era bastata, nessun gesto, nessuno sguardo, nessuna scusa.
Tutto gli era scivolato via dalle mani prima di quanto immaginasse, e senza che lui potesse fare qualcosa per impedirlo.
Si era odiato, quella sera.
Si era odiato con tutto sé stesso.

“Quindi è finita?”
Si chiese perché.
Perché quello sguardo fisso contro di lui,
valesse più di tutte quelle parole sprecate.
Fiato buttato al vento.
Come i loro sentimenti.
 “Sì.”
Ed era bastato quello.


Se solo si fossero accorti prima che avevano più tempo a disposizione di quanto pensassero.
Credevano che si sarebbe risolto tutto.
Sarebbe andato tutto per il meglio.
Il futuro non poteva che essere radioso.
E continuavano sereni.
In realtà era tutta un’illusione.
Stavano giocando, ecco cosa stavano facendo davvero.
E commettevano entrambi gli stessi errori.
Prese la valigia.
Doveva partire, Osaka non era più posto per lui.
Si avvicinò lentamente alla porta.
Diede un ultimo sguardo alle pareti bianche della casa, ai mobili in legno scuro e alle foto appoggiate ordinatamente sul comò.
Gli sembrava di sognare.
Anzi, quello non era un sogno.
Era un incubo.
Uscì.
Pensò che in realtà, forse avevano solo la necessità di stare più vicini.
Più vicini, e tutto si sarebbe risolto.
Fece un passo.

 

So we play, play, play all the same old games
And we wait, wait, wait for the interchange
And we take, take, take it for granted
That will be the same
But we’re making all the same mistakes


“Te ne vai”
Non era una domanda.
Era un’affermazione, nemmeno sofferta.
Il tono di voce era piatto, privo di sentimento.
Era come se non fosse mai accaduto alcunché.
“Già”
E ricadde quel pesante silenzio.


La cosa più strana di tutte, e che avevano continuato a fare finta.
Non era accaduto nulla. Mai.
Niente si era incrinato, graffiato, rovinato, affievolito.
Niente si era rotto.
Era ancora tutto al suo posto.
Non era vero.
Qualcosa si era rotto.
Si era rotto davvero e loro non lo avevano aggiustato, avevano continuato.
Pensavano forse che tutto si sarebbe sistemato.
E avevano continuato a fingere.
Avevano continuato a giocare.
Uscì in strada e prese il primo taxi per l’aeroporto.
Era tardi, troppo tardi.
Per tornare indietro, per chiedere scusa.
Era tardi anche per l’ultimo bacio.
Quello dei film, quello che ti fa salire le lacrime agli occhi.
A quanto ricordava, lei non aveva mai pianto davanti a quelle scene.
Forse era per questo che non aveva pianto nemmeno quando aveva capito che era finita.
Ma cosa era finito?
Non l’aveva capito.
Gli sembrava troppo irreale, quello che stava accadendo.
Ma tanto era troppo tardi.
Troppo tardi.
L’aveva ripetuta così tante volte quella frase, nella sua testa, per convincersi.
Perché in fondo non sarebbe bastato cambiare alla fine, come ogni volta.
Varcò l’entrata dell’aeroporto.

“Mi dispiace, Fuusuke.” disse “Per tutto.”
Non ricevette una risposta.
Non subito, almeno.
“Anche a me, Shuuya”
Lo sguardo freddo, la tensione palpabile.
E il silenzio.
Quel dannato silenzio.


Quella totale assenza di suoni presente nei suoi ricordi stonava con il caos del luogo in cui si trovava.
Uomini, donne, anziani, bambini …
Camminavano tutti, chi avanti, che indietro, chi a destra, chi a sinistra.
Accomunati da una partenza che non si faceva attendere e un carico di valigie sempre superiore a ciò che doveva essere in teoria.
Perché?
Perché aveva fatto finta di niente?
Perché aveva lasciato che tutto passasse?
Giorni trascorsi a ripetersi che sarebbe andato tutto meglio.
E ogni giorno quelle parole risultavano sempre più amare e non vere.
Avevano commesso entrambi gli stessi errori.
Niente era più lo stesso.
E non c’era più tempo per rimediare.
Quando sentì la chiamata per il suo volo, andò.
Non si voltò indietro.
Non una volta.
Non versò una lacrima.
Non sentì la voglia, la necessità di resettare la sua vita e ricominciare da capo, ancora, insieme a lei.
Non una volta.
E avevano fatto entrambi gli stessi errori.

 

Yeah, yeah, that’s what crazy is
When it’s broken, you say there’s nothing to fix
And you pray, pray, pray that everything will be okay
Why you’re making all the same mistakes


 




/Rose’s Corner/
Guys!
You like my story?
No? What a pity.
Però … la mia prima fic e il finale è triste.
Che schifo DD:
L’ho pubblicata perché volevo ringraziare in particolare Alicchan, che tra ieri sera e oggi ha sopportato tutte le mie domande sullo stile e la lingua italiana ^^”
Thanks very much, honey ~
Well, cosa posso dire?
Se vi è piaciuta, se siete fan degli OneD e se volete insultarmi perché scrivo peggio di una gallina drogata (??) allora lasciate una recensione!
Ah, avvisatemi se ho fatto qualche errore!
See ya, guys!
xxx
Rose.

  
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