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Autore: Dancyon    24/03/2012    7 recensioni
Sembrava impossibile che i draghi avessero abbandonato quella terra tanto lontana bel 100 anni fa.
Ben 100 anni da quando il Re Nero era morto.
Ben 100 anni da quando i draghi volavano nei liberi cieli della Città d’Oro,Aiedail.
[...]
Lo percepì prima di vederlo.
100 anni,eppure lo aveva riconosciuto subito.
Murtugh era nascosto nell’ombra. Silenzioso come lo era stato da quando era arrivato.
Lo stata aspettando.
-Tu non mi vuoi qui.
Non cera risentimento nella sua voce. Forse solo una punta di malinconia.
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La vita 100 anni dopo la caduta di Galbatorix. Che fine hanno fatto i nostri eroi?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eragon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL TEMPO
 
Un Cavaliere camminava per i corridoi dell’immenso palazzo,si sentiva il tonfo dei pesanti stivali di pelle che percuotevano le pareti adorne di enormi arazzi colorati,dove i draghi si rincorrevano e cacciavano in una terra tanto lontana che nella memoria degli abitanti della Città d’Oro rispondeva al nome di Alagaesia.
100 anni.
Sembrava impossibile che i draghi avessero abbandonato quella terra tanto lontana bel 100 anni fa.
Ben 100 anni da quando il Re Nero era morto.
Ben 100 anni da quando i draghi volavano nei liberi cieli della Città d’Oro,Aiedail.  
Shadeslayer aveva deciso di chiamare così la città dei draghi,Stella del Mattino. Come per segnare una nuova Era. Un nuovo inizio.
Ed a 100 anni dalla rinascita dei Cavalieri,lo Shadeslayer camminava fra le mura,perso nei suoi cupi pensieri.
Ormai nessuno lo chiamava più per nome. Lo chiamavano sempre Shadeslayer,o Argetlam.  Non osavano nemmeno chiamarlo Ammazzatiranni. Lui non lo accettava.
L’unica che ancora si rivolgeva a lui con il nome era Angela,oltre naturalmente a Saphira,quando veniva ad Aiedail oltrepassando i confini di Alagaesia.
Nessuno,avendo conosciuto il Capo dei Cavalieri 100 anni or sono,avrebbe potuto riconoscerlo adesso:il  volto era diventato  più pallido,i lineamenti si erano leggermente affilati,come la lama di un coltello. I capelli si erano schiariti fino a divenire biondi.
Era diventato più alto e più magro,ma sembrava che un suo solo sguardo potesse immobilizzare un’intera assemblea.
Anche i suoi occhi erano cambiati.
Si erano come cristallizzati,riuscivano a nascondere alla perfezione ogni suo minimo cambiamento d’umore.
Aveva più di 100 anni,ma non ne dimostrava che 30.
Col tempo,anche le sue percezioni del mondo erano cambiate.
Ricordava di aver amato un’elfa dagli occhi verdi,ma di quell’amore non restava che un ricordo,il sentimento di era perso nel vento con la lontananza e i decenni.
Alla fine non aveva più messo piede in Alagaesia.
Aveva continuato a comunicare con suo cugino attraverso  gli specchi e lo aveva visto invecchiare circondato da 5 figlie.
Aveva continuato a comunicare con Nasuada e l’aveva vista diventare una regina sempre più grande e potente.
Aveva visto Orik far prosperare il suo popolo della roccia.
Aveva visto lo spirito degli Urgali acquietarsi e farsi sempre meno bellicoso.
Aveva visto Arya diventare una Drottning straordinaria mentre il suo amore si affievoliva sempre più.
Non aveva più visto suo fratello fino a quel giorno.
E camminava come un’ombra fra le pareti del palazzo,aprendo la volte la mente solo a Bjartskular,che era diventata Sovrana indiscussa dei cieli,bellissima e irraggiungibile.
Murtugh e Castigo avevano fatto la loro apparizione all’alba,trasportandosi dietro un passato che era stato chiuso in un cassetto per tanto tempo.
100 anni.
Aveva avuto bisogno di 100 anni per ritrovare se stesso.
E Nasuada era morta,anche se Shadeslayer sospettava che il fratello l’avesse vista almeno una volta prima di lasciarla andare nel vuoto.
Anche Murtugh era cambiato nel secolo trascorso fra il gelo e i ghiacci.
Anche i suoi lineamenti si erano allungati e le orecchie appuntite. Gli occhi chiari erano diventati leggermente obliqui.
Era diventato più silenzioso di quanto Shadeslayer ricordasse.
D’altronde,aveva passato 100 anni di solitudine,con solo Castigo per compagnia.
Castigo era cresciuto in modo terrificante,un’invalicabile montagna rosso sangue.  
La sua voce mentale,tuttavia,era rimasta leggera e musicale.
Nessuno li aveva attaccati,sia verbalmente che fisicamente.
100 anni di pace e prosperità avevano aiutato anche il popolo a dimenticare e perdonare.
Camminava solo,lo Shadeslayer,con i suoi pensieri che si accavallavano confusi.
Si chiedeva se era giusto accettare così il ritorno di suo fratello. Non riusciva a rispondersi altro che sì. Per la prima volta da 100 anni si sentiva confuso.
Aveva perso nel tempo ogni legame,ogni parente.
Roran era morto.   
Adesso il conte di Carvahall era Farril,il nipote della prima figlia di Roran,Ismira,la bella e dolce Ismira dai fiammeggianti capelli rossi.
La seconda figlia,Calea,era diventata una ballerina che intratteneva le corti di tutti i re di Alagaesia,ammirata dagli elfi per il suo talento e dagli uomini per i suoi lunghi capelli biondi.
La terza,Pandora,aveva sposato il nuovo conte di Belatona ed era considerata la più bella fra le figlie di Fortemartello,con i capelli rossi come quelli di Ismira,ma lunghi e fluenti come quelli di Calea. Gli occhi grandi e lucenti come quelli di Ismira,ma scuri come quelli di Calea.
La quarta figlia,Maréel,era diventata un Cavaliere,ma raramente lo Shadeslayer la incontrava. Lei e il suo drago viola,Amerìn,amavano viaggiare.
Maréel aveva i capelli scuri tagliati corti,gli occhi profondi e le labbra rosso sangue. Era bella,ma aveva un pessimo carattere,orgogliosa e un po’ cinica,non si faceva problemi a rimettere a posto la gente.
L’ultima figlia,Sajra,era diventata Sacerdotessa di Dras’Leona,dove la gente non venerava più i Ra’Zak,ma i draghi.
Ogni 10 anni un drago scelto dallo Shadeslayer era incaricato di volare fino a Dras’Leona,dove avrebbe depositato le uova che erano state destinate ai nuovi Cavalieri. Senza farsi notare,il drago sarebbe tornato ad Aiedail,mentre le uova sarebbero state raccolte dalle Sacerdotesse che le avrebbero distribuite fra i popoli di Alagaesia.
Nasuada si era sposata tardi. Fino all’ultimo aveva sperato nel ritorno di Murtugh,ma alla fine aveva capito che lui non sarebbe tornato in tempo.
Il tempo.
Il tempo era sempre stato contro di loro.
E adesso li aveva allontanati tutti.
Alla fine la Grande Regina aveva sposato re Orrin.
Non lo amava,ma lo aveva fatto per riunire il regno. Si era sacrificata un’altra volta per Alagaesia. Tuttavia re Orrin non era mai riuscito a governare l’Impero. Nasuada era stata più brava e non gli permise di avere più potere di lei.
Ebbero solo un figlio,Ahijad,che a sua volta ebbe un solo figlio,Nimuel,che tutt’oggi governava su Alagaesia.
Shadeslayer camminava ancora.
Era uscito dal palazzo.
Bjartskular era a caccia con Castigo. Argetlam aveva sentito il brivido che era serpeggiato su per la spina dorsale della sua dragonessa quando aveva visto Castigo.
Sospettava che non sarebbe tornata tanto presto.
Lo percepì prima di vederlo.
100 anni,eppure lo aveva riconosciuto subito.
Murtugh era nascosto nell’ombra. Silenzioso come lo era stato da quando era arrivato.
Lo stata aspettando.
-Tu non mi vuoi qui.
Non cera risentimento nella sua voce. Forse solo una punta di malinconia.
Shadeslayer scosse la testa:-Sei l’ultimo parente che mi resta in questo mondo,a parte Maréel. Ma lei è già tanto se la incontro una volta ogni 20 anni. Preferisce viaggiare. Credo abbia ereditato il caratteraccio di nostro cugino.
Nostro cugino.
Non mio cugino.
Questo non sfuggì a Murtugh.
Si irrigidì:-E allora perché mi stai evitando da quando sono arrivato?
-Avevo bisogno di pensare … fratello. 
Di nuovo.
Non Murtugh.
Fratello.
Le parole erano solo sussurri.
Nemmeno le orecchie appuntite degli elfi avrebbero potuto rintracciarle.
-E cosa hai deciso?
Tremava.
La voce del grande Murtugh tremava.
Eragon non rispose subito.
Lasciò passare parecchi minuti,e poi:-Il tempo è sempre stato contro di noi. Non avevamo abbastanza tempo per imparare il necessario per sconfiggere Galbatorix.
Non avevano abbastanza tempo per riposare.
Il tempo ha cancellato ogni mio legame con Alagaesia.
Ha reciso i rami della mia famiglia.
Ha cancellato i miei sentimenti- Eragon fece una pausa- Il tempo mi ha tenuto lontano da te per 100 anni … ma ha guarito la tua anima,come anche quella dei popoli di Alagaesia.
Murtugh tratteneva ancora il respiro. 
Eragon continuò:-Vorrei trasformare il tempo in un mio alleato,Murtugh. Vorrei imparare a conoscere il nuovo uomo che mi sta davanti e nelle cui vene scorre il mio stesso sangue. E vorrei farti conoscere la nuova persona che sono diventato io.
Murtugh non respirava ancora,ma allo Shadeslayer sembrò che avesse gli occhi lucidi,anche se non poté giurarlo perché subito il fratello sbatté le palpebre e sorrise nel suo modo ironico,a mezza bocca.
Il tempo era stato loro nemico a lungo.
Avrebbero imparato a trasformarlo in un alleato.
Insieme.
Spalla a spalla.
Da fratelli.  
  
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