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Autore: Yumeji    24/03/2012    1 recensioni
Un vento salmastro sparge nell’aria il profumo del mare e il sole del tramonto si rispecchia nell’acqua con i propri ultimi riflessi dorati, scomparendo all’orizzonte come se affondasse lentamente nell’oceano, colorando il cielo di un intenso rosso sangue.
Gli sguardi si incrociano e i respiri si fanno profondi, si stanno preparando al prossimo attacco. La battaglia è ormai giunta alla fine.
Un ammiraglio contro un capitano pirata.
La marina contro alla pirateria in uno degli ultimi scontri decisivi per la soppressione di essa.
L’eroe contro il cattivo.

[IggyPirate!]
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Less then a pirate, more than a brother (trad.byGoogle: "meno di un pirata, più di un fratello")
Fandom: Axis Powers Hetalia
Rating: Giallo/Arancione
Personaggi: Arthur Kirklad/Inghilterra, Alfred F.Jones/America
Genere: Malinconico, Generale
Avvertimenti: OneShot
Note: La storia  non segue un ordine cronologico degli eventi, è scritta per lo più al presente tranne nel paragrafo finale che, essendo più di carattere introspettivo, ho preferito scrivere al passato.  Spero che vi piaccia, godetevela!
Disclaimer: Hetalia e tutti i personaggi appartengono a Hidekaz Himaruya.

Fate di ghiaccio danzano sul suo petto morente, il freddo gli penetra sotto pelle sino a toccargli l’animo, a diventare tutt’uno con esso. Sbatté più volte le palpebre e sembra stupito nel cercare un respiro che non arriverà, le labbra boccheggiano alla disperata ricerca d’aria. Vorrebbe parlare, ma il gelo gli ha preso la voce congelandone le parole. Alza un braccio, e gli sembra sia divenuto il movimento più difficile del mondo, l’arto gli è diventato pesantissimo e Arthur riesce a malapena a sfiorare la guancia dell’americano, chino su di lui, lo sguardo color del cielo ricolmo di lacrime nel tenere ancora stretta tra le mani l’elsa della spada che ha deciso la fine di quello scontro.
-  Per…perché non ti sei spostato? – singhiozzò Alfred, il tono ferito e sofferente, seppur non lo avesse mai visto all’opera, conosceva la fama dell’inglese, un simile fendente sarebbe stato fin troppo facile da evitare.
Ma allora perché  non lo aveva fatto? Perché si era lasciato squarciare il petto da lui?
Lui che era stato suo fratello, lui che era stato raccolto dalla strada, lui che aveva cresciuto sin da bambino come fossero una famiglia… Perché?
Le domande del giovane però non avrebbero mai avuto risposta, il capitano del vascello pirata aveva ormai accettato il proprio destino e aspettava solo il giungere della morte, la quale non si fece attendere.
E Arthur sorrise nel vedere il volto della cupa signora giungere solo per se.
Quante volte la sua presenza lo aveva accompagnato in battaglia?

Da tempo immemore aveva cominciato a vederla come una compagna, per questo non si sottrasse quando ella gli posò la mano sugli occhi, rendendoli ciechi.
L’avrebbe affrontata a testa alta, come si addiceva ad corsaro.
Alfred strinse a se il corpo esanime dell’inglese, piangendo calde lacrime di rimorso sulle sue guance pallide, osservando con dolore quello sguardo verde, una volta tanto luminoso d'orgoglio (da essere impossibile da affrontare), ora spento. Vuoto. Morto.  

Un vento salmastro sparge nell’aria il profumo del mare e il sole del tramonto si rispecchia nell’acqua con i propri ultimi riflessi dorati, scomparendo all’orizzonte come se affondasse lentamente nell’oceano, colorando il cielo di un intenso rosso sangue.
Giunge pian piano l’alta marea e la banchina sul quale si trovano, per effetto della bora*, si ricopre di un leggero spessore di sabbia.
Arthur e Alfred stanno lì, l’uno di fronte all’altro, si fronteggiano. Gli sguardi si incrociano e i respiri si fanno profondi, si stanno preparando al prossimo attacco. La battaglia è ormai giunta alla fine.
Un ammiraglio contro un capitano pirata, anzi, all’ultimo Re dei Sette Mari.
La marina contro alla pirateria in uno degli ultimi scontri decisivi per la soppressione di essa.
L’eroe contro il cattivo.
“La fine è troppo scontata…” pensò Arthur con un mezzo sorriso, rimanendo immobile nell’osservare Alfred corrergli incontro, la spada tesa davanti a se. Sul suo viso non c’era incertezza (non c’era mai stata), e il sorriso dell’inglese si allargò nell’abbandonare le braccia lungo il  corpo, lasciando cadere la sciabola.
Quello era un brutto gioco tra due fratelli e toccava al maggiore mettervi fine.

“Sii l’eroe che vuoi essere”
Sarebbero state queste le ultime parole di Arthur, se solo la morte gli avesse permesso di pronunciarle.
Lui che aveva solcato libero per gli oceani, si  era legato ad un'unica persona e voleva che essa avesse la sua medesima libertà.
Per un ammiraglio della marina è scomodo avere un fratello pirata, e lo è ancor di più se questo è denominato il “Re dei sette mari”.
Alfred non avrebbe mai potuto essere libero se Arthur non se ne fosse andato.
Alla fine fu più un fratello maggiore che un corsaro.


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*: la bora è un tipo di vento che soffia solo dalle mie parti, la spiaggia di cui parlo è pero ipotetica, non si può identificare in alcun luogo preciso.

Spero che questa breve FF vi sia piaciuto, Arthur è un poco OOC (perché lui ha sempre lottato per tenersi stretto Alfred, non il contrario), ma è perché ho cercato di privileggiare il suo lato "pirata", la cui figura per molti (grazie a libri e film) è uno degli emblemi della vita più libera e ingovernabile in assoluto.
Bene, non ho altro da dire. Accetto qualunque consiglio (ma non gli insulti od offerse), quindi per favore COMMENTATE!!

Bye,bye e alla prossima ;-)))
  
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