Cosa ho fatto?
Presto detto.
Tra ieri e oggi ho messo tre nuove canzoni sul mio cellulare e, ascoltandole a
ripetizione, mi è venuta in mente la pazza idea di scrivere per ognuna una flashfic.
Ecco
quindi le tre Flash che ne sono uscite fuori, tutte e
tre con Crack Pairing come protagonisti *inchino*
.Little Madness, Missing Lovers and Hidden Feelings
Wham!- Wake Me Up Before You Go Go
Pairing: Someoka/ Fubuki
-S-Someoka-kun? E’… tutto ok?- vide la mano di Fubuki
sventolargli davanti al viso.
Sbattè
le palpebre un paio di volte e boccheggiò, lo sguardo
fisso sull’albino di fronte a lui. Poi alzò l’indice. Strinse le labbra.
Abbassò il dito. Si guardò attorno confuso. Avvampò.
Era
strano. Si sentiva strano.
Ok, era
capitato spesso che guardando Shirou qualcosa gli si
rimestasse nello stomaco ed un fastidioso groppo in gola gli impedisse di
spiccicare parola. Ma mai, mai, aveva visto tutto
così… luminoso.
Era
successo inaspettatamente. Il ragazzo l’aveva chiamato, Someoka
si era girato, aveva incontrato il suo sguardo, ed ogni cosa attorno a lui
aveva acquistato un colore assolutamente vivo. E al
centro di tutto questo colore c’era Shirou.
A Ryuugo girava la testa.
-Someoka!-
chiamò il più basso, scuotendolo appena per la manica della maglia.
Quello
abbassò lo sguardo nero su di lui e una specie di rantolo gli uscì dalle
labbra.
-Ti senti male?- inarcò le sopracciglia Fubuki,
facendo un passo in avanti per avvicinarsi. L’altro indietreggiò
di conseguenza –N-No.- balbettò, paonazzo, portando le mani davanti al petto come
a volersi dividere dal compagno –U-Un po’ di mal di
testa.- si giustificò, annuendo con veemenza. Si portò una mano al
volto, respirando a fatica, e chiuse gli occhi.
Se li
avesse riaperti sarebbe stata la fine, e lo sapeva.
Tutta
quella luminosità, nonostante gli ferisse gli occhi, lo attirava come una
falena con la luce. E non voleva bruciarsi contro la
lampadina.
Si sentì
un idiota ad aver pensato a Shirou come una
lampadina.
-Someoka-kun…- sentì chiaramente le dita
fredde di Fubuki stringergli il polso, e colto alla
sprovvista spalancò gli occhi, incrociando nuovamente il suo sguardo.
Così
dannatamente luminoso seppur grigio.
-…- rimasero a fissarsi per qualche secondo, poi con uno strattone Ryuugo si liberò dalla presa dell’altro –Sto bene.-
dichiarò, di spalle, voltandosi appena per mostrare al compagno un mezzo
sorriso –Non ti preoccupare.- ridacchiò appena, tornando a dare la schiena a Fubuki per non mostrargli le guance simili a tizzoni
ardenti.
Shirou
sorrise appena e scrollò le spalle –Come vuoi.-
socchiuse gli occhi. Ormai lo conosceva abbastanza: ne avrebbero
riparlato in un altro momento –Vado al campo, ci vediamo dopo, Someoka-kun.- salutò e tornò dagli altri.
-Eh.- si
lasciò sfuggire il più grande quando l’altro si fu
allontanato –Eh. Eh.- si coprì il
volto con le mani, scuotendo nuovamente la testa con violenza.
Ecco.
La lampadina l’aveva toccata.
Strusciò
le dita sulle guance e poi vi battè i palmi per riprendersi.
Si guardò
attorno. Tutto pareva così smorto, al confronto di come era
prima, con Shirou vicino a lui.
Perché?
Si passò
una mano tra i capelli e decise che quel ragionamento l’avrebbe fatto più
avanti, cominciando a camminare verso il campo d’allenamento. Si sarebbe
distratto con il calcio.
Perché la lampadina l’aveva toccata, ed anche troppo. Si era bruciato.
Irrimediabilmente.
Nek- Laura Non C’è
Pairing: Hiromu/ Maki
Nozomi spesso arrivava dal nulla, gli sfiorava la
spalla e gli sorrideva.
Lo
guardava spesso, e spesso la ritrovava affianco a sé.
Midorikawa gli diceva che con tutta probabilità si era
presa una bella cotta per lui.
“Che devo fare, quindi?” gli aveva chiesto Miura, grattandosi il capo. “Prova a darle una possibilità,
che dici?” gli aveva risposto l’amico, arrossendo e voltandosi. Detto da lui
che rifiutava ogni invito di un certo tipo dai capelli rossi
suonava strano. Ma Miura
aveva deciso di provare, e si era convinto che potesse andare. Perché ne aveva bisogno, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
-C’è
una panchina.- la voce della ragazza dai capelli viola, che quel giorno aveva
slegato dal solito chignon, irruppe nei suoi pensieri.
Indicava una panchina poco lontano, e prendendogli le
mani ce lo portò, facendolo sedere. Si voltò e gli sorrise
–Grazie.- disse.
-Mh?-
Hiromu si voltò a guardarla, interrogativo.
-Sei qui
con me.- lei posò le mani sul sedile della panchina e buttò il capo
all’indietro –Nonostante sia successo quello che è successo, e…- non riuscì a concludere che si ritrovò le labbra del castano sulle
proprie.
Miura
non voleva sentire. Non era successo niente. Stava bene. Poteva stare con lei senza
alcun problema.
Le labbra
di Nozomi però erano fredde.
Schiuse
gli occhi che aveva chiuso.
Quelle di Maki
erano sempre calde, e non erano così sottili. E quando si baciavano
sentiva sempre lo stomaco sottosopra. Poi lei si staccava e gli accarezzava distrattamente
la guancia, appena appena rossa.
“I
ventilatori potrebbero cominciare a girare per quanto sei agitata.” gli aveva detto una volta Hiromu, ridacchiando piano, scherzoso, mentre nascosti agli
altri dietro un muro intrecciavano le loro mani e facevano combaciare le loro
labbra.
Perché
era meglio che nessuno sapesse.
Lei aveva
fatto la finta offesa e gli aveva mollato una schicchera
sul naso “Non sono ventilatori!” aveva sbuffato, socchiudendo gli occhi “E
n-non sono agitata!” aveva mosso i pugni, avvampando. Quindi
Miura aveva riso e cingendole i fianchi aveva
riavvicinato i loro volti.
Sentì le
mani di Nozomi spingerlo indietro. Abbassò lo
sguardo.
Quello di Maki
lo cercava sempre. Ed era lei ad abbassarlo.
-Hiromu.-
mormorò la ragazza dai capelli viola, gli occhi semichiusi. La vide sorridere
triste con la coda dell’occhio –Non devi farlo se non
vuoi.- biascicò, portandosi il polso alle labbra.
Non era
arrossita tanto.
Maki a volte invece diventava paonazza. E
balbettava.
-Ma
io voglio.- si giustificò il castano, passandosi una mano tra i capelli. Ma non ci credeva nemmeno lui.
Con Maki
aveva voluto. Voleva. Ma Maki
non era con lui. Non più.
Nozomi
scosse la testa –Non devi dimostrare niente.-
-Io…-
-Né a
me né a te.- gli mise una mano sulla spalla.
Miura
si arrese –Scusami. Scusami, Nozomi.- biascicò,
scuotendo la testa.
-Non è
niente.- rispose lei piatta. La sentì alzarsi dalla panchina e allontanarsi.
Attese qualche minuto, poi alzò lo sguardo. Era andata via.
Poi si
coprì il volto con le mani e strinse i denti.
Perché sapeva che Maki sarebbe tornata indietro, al posto di Nozomi. Sarebbe tornata per chiarire anche se
non avrebbe voluto darlo a vedere.
E
perché Nozomi non era Maki.
E non lo sarebbe mai stata.
Queen-
Crazy Little Thing Called Love
Pairing: Natsumi/ Aki
-Secondo
te chi sceglierà?- se ne uscì così una mattina Natsumi,
a bordo campo, durante l’allenamento dell’Inazuma Japan.
Aki sbattè le palpebre perplessa e si
voltò, arrossendo appena –Di cosa parli?- chiese, non sicura di aver capito.
-Parlo di Endou.- la ragazza di fianco a
lei voltò lo sguardo, le guance appena imporporate –Tra me e te, intendo. Non
che mi interessi.- precisò con tono vagamente piccato.
Per
qualche secondo Aki rimase in silenzio. Poi sorrise
appena, stringendosi la gonna con le dita –Sei così
sicura che sceglierà tra noi due?- mormorò, portando lo sguardo ai ragazzi che
si allenavano.
La figlia
del preside della Raimon ammutolì, colta alla
sprovvista. Accavallò le gambe e abbassò lo sguardo a terra –B-Bhè.- balbettò. Poi si voltò a guardarla –Tu che dici?- chiese, alzando il mento.
-Non lo
so.- scrollò le spalle in risposta, arrossendo ancora
–Però…- abbassò a sua volta lo sguardo. Era da un po’ di tempo che aveva
realizzato di non guardare più Endou come lo aveva guardato per tantissimo tempo. Non tentennava più davanti ai
suoi enormi occhi, non arrossiva più quando le
parlava. Non sentiva più quell’intenso groviglio di emozioni
quando le si avvicinava. Ma Natsumi pareva così immersa
in quella strana competizione che proprio non se la sentiva di deluderla.
Non
voleva deludere Natsumi.
-Però?-
incalzò la manager inarcando un sopracciglio, guardandola con gli occhi color
nocciola appena socchiusi.
-Però se
mai dovesse fare una scelta, come pensi ce ne accorgeremmo?-
domandò tutto d’un fiato la ragazza di fianco a lei, continuando a torturarsi
la stoffa verde della gonna.
L’altra scosse la testa incredula –Bhè, ci si
scambia un bacio, no?- chiese ovvia, avvampando.
-Non
credo sia così semplice…- biascicò Aki,
stringendo le labbra. Si chiese perché il pensiero di Endou e Natsumi che si baciavano
la infastidisse.
-Come
no?- quella sgranò gli occhi -E’ la cosa più logica!- esclamò, ovvia.
Aki
si lasciò scappare un risolino –Il bacio non è l’unico
modo per dimostrare amore.- spiegò –Ed Endou non è
proprio il tipo, non credi?- la guardò e le sorrise.
-…- la
castana prese a torturarsi una ciocca di capelli ed altezzosa tornò con lo
sguardo agli allenamenti –E quali altri modi esistono,
scusa?- chiese dopo un po’, secca, con malcelata curiosità.
-B-Bhè…- Aki avvampò –Le
parole? Piccoli gesti, un sorriso…- balbettò, bordeaux –N-Non saprei
esattamente, n-non ho mai provato a… Nessuno ha mai…- ammutolì
quando sentì le dita di Natsumi sulla propria
mano, appoggiata alla panchina.
-Prendere
la mano di qualcuno vale?- chiese, concentrata a non arrossire, guardando le
loro dita intrecciate.
Aki
spalancò le labbra in una “O” perfetta, poi le strinse ed annuì
lentamente, stringendo di riflesso un poco la presa.
Spostò lo sguardo in cerca di quello di Natsumi, che
lo aveva nuovamente spostato sui ragazzi che si allenavano.
-Bene.-
la vide poggiare la mano libera sul ginocchio accavallato e arrossire appena
–Lo terrò a mente per Endou.- proclamò balbettando
appena, ricambiando piano la stretta.
-S-Si.- mormorò Aki,
nascondendo un piccolo sorriso.
Poi anche
lei tornò a seguire l’allenamento.
*
Salve!
Piaciute
le Flashfic? Spero di si.
Mi sono divertita
molto a scriverle *w*
Per quanto riguarda i pairings, shonen-ai, etero e shoujo-ai, bhè, andiamo con
ordine: il Someoka/ Fubuki
è uno dei miei preferiti, quindi non potevo non metterlo u.u;
il Miura (Diam)/ Maki è nato dal nulla. E’ da un mesetto che mi sono fissata con questi
due. Si, lo so, non hanno niente a che vedere l’uno
con l’altra, ma li trovo carinissimi assieme!; l’ultimo, Natsumi/
Aki. Ammetto che come coppia non mi dispiace.
Considerando poi (e qui le Tsunami/ Touko mi ammazzano xD) che Endou io lo vedo benissimo con Touko
in una coppia etero (ovviamente Kazemaru
è il suo ragazzo, di solit- coff
u.u), per me è perfetto! Ahah,
a parte questo, davvero, non le vedo poi così male assieme xDD
Piccola
precisazione per chi non lo sapesse: Nozomi è il vero
nome di Pandora, membro della Gemini Storm.
Detto
questo, vorrei ringraziare infinitamente tutti coloro
che hanno letto, recensito e messo tra le preferite/ ricordate la mia
precedente One Shot Come Fanno i Compagni di Squadra. Grazie davvero *inchino*
Per
quanto riguarda la long Il Piccolo
Spirito Dai Capelli Rossi, tra domani e dopodomani posterò il terzo
capitolo *annuisce*
Ma non
voglio annoiarvi oltre, quindi, augurandomi che le Flash
vi siano piaciute, vi saluto!
Alla
prossima fic!
Greta.