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Autore: _Jaya    24/03/2012    5 recensioni
Un'interpretazione del tutto personale sulla confessione dei poteri di Merlin al re Arthur.
Dal testo: Arthur si sedette sul bordo del letto dell’amico: Gaius era comparso sulla porta del suo appartamento con un’aria terribilmente seria e preoccupata, con l’annuncio che Merlin voleva parlargli “di una questione di vitale importanza” detta con le sue parole.
« Gaius mi ha detto che mi volevi vedere… »
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Come un libro aperto





Merlin non si sapeva spiegare la situazione: nessuno degli altri era stato colpito durante la cavalcata, solo lui aveva provato un vago malessere, ora trasformatosi in malattia.
Non era un morbo normale: fisicamente sembrava stare benissimo, era in perfetta forma. Era dentro di lui che il dolore infuriava. Gaius era riuscito a stabilire una possibile causa, ma aveva condiviso l'ipotesi solo col malato stesso. Era l'unica idea venuta in mente al vecchio cerustico: la malattia colpiva la magia di Merlin e non il suo corpo. Il ragazzo aveva forse attraversato una vecchia trappola o un sistema difensivo usato immemori anni fa che non lasciava fisicamente feriti, ma prendeva a poco a poco la linfa vitale dei viandanti con poteri magici. Per Merlin la magia era tutto: lui stesso senza essa si sentiva una nullità, un moscerino inutile.
Ora era confinato a letto per un tempo indefinibile, tutto dipendeva dal tipo di magia che era stato usato sul luogo incantato.

Arthur si sedette sul bordo del letto dell’amico: Gaius era comparso sulla porta del suo appartamento con un’aria terribilmente seria e preoccupata, con l’annuncio che Merlin voleva parlargli “di una questione di vitale importanza” detta con le sue parole.
« Gaius mi ha detto che mi volevi vedere… » cominciò il Re. Merlin si voltò verso di lui e i suoi occhi lampeggiarono in quelli del sovrano. Egli lesse in questi angoscia e una luce strana, che ogni tanto riusciva a vedere, un qualcosa che riusciva ogni volta a sfuggirgli.
Merlin annuì e chiuse per un attimo gli occhi. Il fisico era spossato, non riusciva a reggere gli spasmi della magia che lentamente lo stava consumando. Gaius non era riuscito a capire se si sarebbe ripreso o se fosse un processo irrevocabile, solo il tempo avrebbe dato la risposta. Merlin però non voleva rischiare di andarsene da quel mondo senza dire ad Arthur la verità. Voleva che almeno alla fine lo vedesse sotto la sua vera luce.
« Devo dirvi una cosa molto importante… è da sempre che devo dirvela » disse con voce sofferente il mago.
« Merlin non devi affaticarti… » provò a dire il sovrano. Un’occhiata di fuoco gli fece interrompere la frase. « Ascoltate e basta » disse il servitore chiudendo il battibecco.
« Arthur avete presente quante volte avete detto di vedermi come un libro aperto? » quando il ragazzo annuì, il servitore continuò il suo discorso « però c’era qualcosa che non riuscivate a capire, me lo avete detto molte volte… » Merlin fece una pausa e chiuse gli occhi. Aveva paura di non riuscire a trovare il coraggio di confessare tutto, ma aveva deciso e così continuò, con gli occhi chiusi.
« Io immagino di essere un libro, come dicevate voi, ma credo che voi non siate mai riuscito a leggerlo. La lingua con cui è stato scritto il libro… » il puntò più spinoso era arrivato. Il ragazzo deglutì e continuò « con cui è stata scritta la mia vita e il mio destino… » Merlin aprì gli occhi e li puntò dritti in quelli dell’amico « è quella dell’Antica Religione. Arthur sono una creatura dell’Antica Religione, sono un mago. »
Arthur non smise di fissare ostinatamente la fronte del ragazzo, dove i capelli si erano appiccicati alla fronte per il sudore. Il silenzio fu rotto dal passare di un cavallo e un cavaliere sotto la finestra della stanzetta del ragazzo. Questo rumore sembrò scuotere l’animo del Re e risvegliarlo. Guardò brevemente il muro vuoto davanti a lui e si alzò.
Fece qualche passo verso la porta e poi si voltò indietro, fissando finalmente negli occhi l’amico.
« E quando pensavi di dirmelo, idiota? »



~•~



Salve a tutti, popolo di EFP!
Faccio il mio ingresso nel fandom di Merlin dopo le mie aspettative, ma con una storia nata nel giro di meno di un giorno: ieri sera ho avuto l’improvvisa illuminazione della scena di Merlin e della similitudine con il libro. Se non mi sbaglio è una citazione diretta del telefilm, ma non so le puntate a memoria, quindi potrei sbagliarmi xD
Spero vi piaccia, e non mi schifa un commentino! :)
   
 
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