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Autore: EmilyStifs    25/03/2012    17 recensioni
"Chi sei?"
"Sono una semplice ragazza che sta di fronte ad un ragazzo e gli sta chiedendo di amarla."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Se mi chiedessero cosa sto facendo in questo momento,probabilmente non saprei rispondere.

Teoricamente dovrei studiare per un esame,forse uno dei più importanti della mia vita,ma praticamente sto fissando il libro e sto pensando a quanto la mia vita sia cambiata in tre anni. Ripenso a Josh,ma a cosa serve? Tanto non mi considera neanche.
Non ha mai saputo essere padre,nel vero senso della parola. Per lui esistevo solo quando mia madre doveva dargli dei soldi. Buffo,eh?
Non si degna nemmeno di prendere quel fottuto cellulare e chiamarmi,ormai sono anni che non ci sentiamo. Se a lui non importa di me,perchè a me dovrebbe importare di lui? Pft. Ha deciso di godersi la vita senza di me? Vabbene. È questa la sua decisione? Vabbene,lo stesso.
Non ne vale la pena di farmi più problemi di quanti ne abbia già.
Ecco,anche io ho una storia particolare. La volete sapere?
 
Era il primo giorno d'autunno,il 23 settembre,quando mia madre mi diede alla luce.
Aveva problemi a partorire e aveva rischiato la vita pur di tenermi tra le sue braccia.
Mio padre non era lì quella mattina. Forse era in qualche bar a bere,immagino per festeggiare la mia nascita.
Fra i miei genitori non c'era,e tuttora non c'è,un buon rapporto. Per questo,dopo un'anno,quando,per problemi economici,mia madre partì e andò a lavorare in Germania,mi lasciò a mia zia  per quasi due anni.
Prima che compissi tre anni,mia madre tornò e mi prese con sè. Ci trasferimmo in Repubblica Ceca.
L'unico ricordo che ho di allora è la festa del mio quinto compleanno. Mia madre decise che sarebbe stato meglio se iniziassi la scuola in Italia,nel mio Paese. Mi affidò a mio padre ma lui non era d'accordo.
C'era sempre la questione dei soldi in mezzo. Anche se aveva un buon lavoro,la sua paga non gli bastava mai. Mia madre partì. Questa volta decise di andare a cercare un lavoro più decente e si recò negli USA. Cominciò a mandare il suo stipendio a mio padre,che doveva prendersi cura di me.
Allora ero piccola,non capivo molto. Sapevo che a mio padre piaceva bere,ma non ci facevo molto caso.
Poi iniziai pian piano a crescere. Ogni anno diventava più duro,anche per l'assenza di affetto materno.
Mia madre tornava ogni estate per un mese e poi ripartiva.

L'estate 2010 fu la fine di una vita piuttoso miserabile,se così la si può definire.Mia madre decise di portarmi con sè negli Stati Uniti.
Wow! Chi se l'avrebbe mai immaginato? Mi sembrava incredibile.
Il  giorno di partenza fu gioioso,sopratutto per mio padre.
Pur provando a fingere tristezza,dai suoi occhi schizzava un piacere immenso al solo pensiero che si era finalmente liberato di me. Sinceramente non mi importava più di tanto,ormai anche io mi ero stancata di lui e delle sue scenate. Anche io mi sentivo in qualche modo libera,mi sentivo diversa.
La destinazione era Detroit. Avevo sentito parlare poche volte di questa città,ma il nome mi piaceva.
Quando arrivammo ero al settimo cielo,anche perchè me la cavavo bene con l'inglese e quindi non mi sentivo molto a disagio.
In seguito mia madre mi iscrisse al liceo dove feci subito amicizia e cominciai ad inserirmi nella vita americana.
Avevamo preso in affitto una casa di periferia. Era piccola ma bella,la adoravo.
Dopo due anni mia madre ricevette una richiesta di lavoro come sarta in una sartoria abbastanza conosciuta a New York. Ci trasferimmo in meno di un mese.
 
 
Ed eccomi ora qui,a vivere il mio presente.
Nome? Vanessa di Caprio. Oh,no! Non mi vanto del mio cognome solo perchè è uguale a quello dell'attore Leonardo. Anzi,mi sta un po' sulle palle.
Per gli amici sono Van o Nessa e f
ra qualche mese compierò 18 anni. Sarò finalmente maggiorenne!
Ho un carattere particolare,lo ammetto. Sono in grado di cambiare umore anche solo a causa di un gesto innocente.
Il mio difetto più grande? Beh,non perdono facilmente. È una cosa brutta,lo so,ma sono fatta così.

Io vivo di musica e di arte. Sì,amo disegnare e dipingere. Disegno soprattutto quando sono felice o ispirata,mentre dipingo quando sono di mal umore. All'arte associo la musica che mi aiuta a rilassarmi. Mi immergo nelle parole dei testi e nella melodia della musica ed è come se mi teletrasportassi in un altro mondo,tutto mio,fatto di sogni e desideri.
Attualmente frequento il quarto anno di liceo linguistico e ho una media piùttosto alta.
A scuola non sono popolare. Mi conoscono appena i miei compagni di classe.
Non sono una ragazza di cui i ragazzi si innamorano,ma a ricompenso ho cinque persone meravigliose con cui condivido il mio nuovo appartamento. Loro sono più di amici,sono molto più di migliori amici. Harry,Zayn,Liam,Niall e Louis sono come fratelli per me.
Ci siamo conosciuti quasi un anno fa ad una festa organizzata da Billy James,il ragazzo più "figo" e stronzo della scuola. (Gli sbavano dietro tutte le galline del gruppetto "ciao,io sono popolare e tu sei una nullità". Pft.) Da quel giorno pian piano siamo diventati talmente inseparabili che quando uno va in bagno,gli altri lo accompagnano,altrimenti cominciano a sentire la sua mancanza.
Haha,vabbè questo era esagerato,ma più o meno è così.

Siamo molto legati,facciamo spesso delle 'riunioni familiari' in cui ognuno si confida ed esprime i propri pensieri.
Non avrei mai immaginato di avere degli amici così sinceri e leali.

Mi fido ciecamente di loro e sì,se qualcuno di loro mi dicesse di buttarmi sotto un treno,forse lo farei.
 
Visto che mi separa solo un anno dall'università,ho pensato che sono abbastanza grande e  potrei provare a vivere da sola,così per esercitare la mia autonomia.
"No!" si affrettò a rispondere mia madre. Poi ripensandoci acconsentì,ma solo ad una condizione: dovevo avere qualcuno con cui dividere l'alloggio,non potevo stare sola. Allora mi è venuta la brillante idea di invitare i miei migliori amici a vivere con me.
Il solo pensiero mi rendeva stracontenta e loro non se lo fecero ripetere due volte,accettarono subito.
Era tutto così perfetto,è tutto così perfetto!
Amo la mia vita.


                                                                          
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              »continues...

  
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