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Autore: LADY ROSIEL    25/03/2012    0 recensioni
[Quando la fiducia in se stessi vacilla e le paure ti assalgono]
I pensieri di una qualunque adolescente amareggiata dalla vita ai primi anni di scuole superiori. I pensieri di chi ha vissuto un periodo buio allora, io, e le parole di Ayu in una triste e malinconica song-fiction dai contorni sdruciti e dolorosi. Cit."Da quando sono diventata forte? Da quando ho sentito di essere debole? ...Un giorno la fiducia nelle persone mi ha tradita." Se amate farvi del male da soli, come la sottoscritta, siete i benvenuti e se amate le canzoni di Ayumi Hamasaki, non potete proprio perdervi questa song-fiction!
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Narrazione tratta ispirazione da una canzone di ayu.
CANZONE: A song for XX – ayumi hamasaki; PAROLIERE: ayumi hamasaki



A song for XX



L’adolescenza è il periodo più bello della vita, si fanno tante amicizie nuove, nascono i primi amori e s’incomincia a cercare l’indipendenza, questo è quello che dicono gli adulti. Questo è quello che loro pensano, quello che loro hanno vissuto, purtroppo però, non è sempre così.
Accovacciata su me stessa, guardo il mondo dalla veranda chiusa nel silenzio della mia camera. A volte mi chiedo perché la vita sia così dannatamente crudele con chi non lo merita affatto.
Perché mi sento così impotente di fronte al lento quanto inesorabile scorrere del tempo? Perché questa vita, la mia vita, è così noiosa e terribilmente inetta?
Dopo scuola, quando torno a casa l’unica cosa che riesco a fare è piangere.
E me ne resto qui, chiusa in questa camera, come in questo momento, a farneticare su come la mia vita sia caduta così in basso e su come sarebbe la vita dei miei genitori senza di me.
Sono insicura e miserabile.
Sono inutile quanto un giocattolo rotto.
 

Merito davvero di vivere?

 

Doushite naite iru no?
( Perché stai piangendo?)

 Perché mi sento ferita.

Doushite mayotteru no?
( Perché sei confusa?)

Perché mi chiedo se la mia vita valga qualcosa.
Se sono più di un granello di sabbia vasto e desolato deserto…


Doushite tachidomaru no?
 ( Perché ti fermi?)

Perché ho paura di quello che i miei occhi vedono.
Mi sento un’inetta!


Nee oshiete …
( Dimmelo…)

Perché il mondo è tanto crudele?
Perché le persone sono così tanto egoiste e meschine? 
Sono forse io ad essere sbagliata?
Sono io quella diversa?

Voglio saperlo.

Itsu kara otona ni naru?
( Quando si diventa adulti?)

La situazione che ho di fronte è più grande di me e mi sta divorando pian pianino,
proprio come farebbe una belva con il suo prelibato pasto. 

 Quando mi guardo allo specchio cosa vedo?

Non sono più una bambina spensierata e allegra.
Non ho più la forza di esserlo.
Non sono nemmeno un’adulta indipendente
Non credo lo diventerò mai. 

Itsu made kodomo de ii no?
( Fino a quando è possibile restare bambini? ) 

Quando la mia immagine si riflette nello specchio,
 l’unica cosa che vedo è solamente la mia disperazione.

Vorrei poter fingere che non sia successo nulla.
Cancellare ogni cosa.
Ritornare a quella gioia fanciullesca che tanto mi sceverava,
ritornare a quei giorni felici, e a quella beata ignoranza in cui vivevo.
Ritornare a quando credevo che tutti, almeno un po’,
fossero brave persone gentili e disponibili con il prossimo.
Ritornare a quel tempo, dove il mondo brillava di luce fatata.

La mia perfetta e distorta utopia.

Non si può semplicemente continuare a vivere restando fanciulli nell’anima?   
Non voglio perdere la mia umanità.
Non voglio crescere per diventare l’ennesima ipocrita che
per vivere finge di essere diversa da ciò che è in realtà .

Doko kara hashitte kite, nee doko made hashiru no?
( Da dove siamo venuti correndo e fin dove correremo? )

Mi sento spossata.
Continuo a vagare sola nell’oscurità.
Voglio potermi prendere una pausa.
 Chiudo gli occhi gonfi di lacrime e riprendo fiato.
Vorrei poter scappare lontano da tutto e da tutti.
Lontano dall’ipocrisia e dal finto perbenismo.
Lontano da chi mi disprezza.

Ma per quanto io possa fuggire,
per quanto le mie gambe possano correre,
i problemi e le mie insicurezze continueranno sempre e comunque a seguirmi.  
Non c’è alcuna via di fuga.  
Sono intrappolata in una gabbia di cristallo invisibile a chi mi sta vicino.

Ibasho ga nakatta,
( Non avevo un posto in cui stare)

Mi sento disorientata. 

Mitsukaranakatta
( Non l’avevo trovato)

Mi sento sola e fragile.

Mirai ni wa kitai dekiru no ka wakarazu ni
( Non capivo se potevo avere aspettative per il futuro)

 Con questi miei occhi colmi di lacrime e inquietudine,
non riesco a vedere null’altro che l’oscurità  nella quale sprofondo.  
Oltre l’abisso di quelle profonde tenebre, c’è un futuro raggiante che mi attende?  

Non riesco a vederlo.
Oppressa dal buio silente.
Non riesco ad immaginarlo.
Oppressa da una triste verità.
Nessuno comprende i miei sentimenti.
Nessuno vuole provare a comprenderli.

Itsumo tsuyoi ko da ne tte iwaretsuzuketeta
( Continuavano sempre a dire che ero una bambina forte)

Non mi faccio soggiogare dall’altrui pensiero.
Non ho bisogno di regole stabile da qualcun altro.

Nakanaide erai ne tte homeraretari shite ita yo
( Mi lodavano dicendo che non piangevo ed ero brava)

Nascondo le mie lacrime e i miei sentimenti più profondi.
Non posso più permettermi di rivelarli.

Sonna kotoba hitotsu mo nozondenakatta
( Non ho mai desiderato nessuna di quelle parole)

Desidero calore umano.
Desidero qualcuno che ascolti la mia verità, qualcuno che mi comprenda.
Desidero una carezza affettuosa.
Non ne posso più delle sole parole.
Desidero l’amore che mi riscaldi il cuore.
Sono fredda, sto tremando.
Sento tutto il mio corpo percorso da mille scariche di ghiaccio.

 Non sopporto questa terribile sensazione. 

Dakara wakaranai furi wo shite ita…
( e fingevo di non capire…)

Le parole mi trafiggono il petto, ferendomi.
Sono come cristalli.
Possono ferire molto più di un qualunque gesto d’odio. 
Ed è quasi incredibile quanto dolore provochino.

Ho paura nel rapportarmi con gli altri esprimendo il mio vero giudizio perché non voglio che finisca come l’ultima volta.
Sospiro rassegnata, scorgendo i teneri raggi di luce filtrare dalla finestra.
Quella volta sono stata dapprima derisa e sbeffeggiata dalla mia classe e poi completamente ignorata.

 Ho sentito le ossa ghiacciarsi all’istante.
Per la prima volta ho capito di essere completamente insignificante per quelle persone.

Doushite waratteru no?
(Perché stai ridendo?)

Sono forse ridicola?  

Doushite soba ni iru no?
(Perché mi sei vicino?)

Vuoi essermi amico? 
Verità o bugia?
Desideri anche tu, come tutti gli altri, deridermi? 

Doushite hanareteku no?
( Perché ti stai allontanando?)

Ho sbagliato in qualcosa? Mi sono comportata in malo modo?
O forse, ti stavi solo approfittando di me?

Nee oshiete…
( Dimmelo…)

Voglio saperlo.
Ne ho il diritto.

Itsu kara tsuyoku natta?
( Da quando sono diventata forte?)

Sento il cuore frantumarsi poco alla volta,
ma nascondo il dolore con un sorriso, fingendo che vada tutto bene.
Vi sto ingannando.

 Segrego la mia infinita solitudine in un angolino dentro me stessa.
Chiacchiero ad alta voce, di cose poco importanti
con le altre persone sentendomi poi, ancor più sola.
Sto mentendo pure a me stessa.
Non udite le mie urla? 

Itsu kara yowasa kanjita?
( Da quando ho sentito di essere debole?)

Per il timore di essere nuovamente ferita indosso una maschera inespressiva.  
Sono diventata una menzognera.
La terra sotto ai miei piedi si frantuma facendomi cadere, ma nonostante tutto, continuo a proseguire in avanti tentando di rialzarmi.
Sto solo sopravvivendo.
Non vi accorgete della differenza?  

Itsu made matte ireba wakariaeru hi ga kuru?
( Fino a quando dovrò aspettare perché arrivi il giorno in cui ci capiremo?)

Senza smettere di cercare l’affetto di qualcuno, prego affinché la luce porti la mia resurrezione.
Che qualcuno mi salvi da questo continuo oblio.

Mou hi ga noboru ne sorosoro ikanakya
( Il sole sta già salendo, devo andarmene)

La sua luce mi irradia di calore ma svela le mie debolezze.

Itsu made mo onaji tokoro ni wa irarenai
( non posso restare sempre nello stesso posto)

Non posso continuare a fingere in eterno, ne sono pienamente consapevole.
Questa mia maschera d’indifferenza è piena di crepe.
Non lascerò che si sgretoli come un castello di sabbia.

Hito wo shinjiru koto tte itsuka uragirare
( Un giorno la fiducia nelle persone mi ha tradita)

E fu solo allora che mi resi conto di possedere un lato debole.
E’ stato l’inizio di un incubo!



hanetsukerareru koto to onaji to omotte ita yo
(pensavo che fosse come essere stata rifiutata)

Mi sono sentita abbandonata proprio da chi aveva protratto
la sua mano verso la mia dimostrandomi amicizia.
Emarginata e traviata nel medesimo tempo.
Un tempo che si era rivelato assai spietato, ora però, ho la consapevolezza che il mondo è intriso da questa folle crudeltà creata da persone uguali a me.


Ano koro sonna chikara doko ni mo nakatta
( A quel tempo non avevo quella forza)

Non conoscevo neppure il significato di ipocrisia né tanto meno di quello che stavo vivendo. Non riuscivo più a comprendere di chi mi dovessi fidare né di chi mi fosse realmente amico.


Kitto ironna koto shirisugiteta
( Certamente, sapevo troppe cose)

Ora conoscevo l’latra metà della medaglia.
Una verità schiacciante ed inesorabile da farmi desiderare la morte.
Non mi fidavo più di nessuno.

Itsumo tsuyoi ko da ne tte iwaretsuzuketeta
( Continuavano sempre a dire che ero una bambina forte)

 
Perché non do importanza a cosa voglio che gli altri pensino di me.
Desidero solo proteggere ciò che voglio essere. 

Nakanaide erai ne tte homeraretari shite ita yo
( Mi lodavano dicendo che non piangevo ed ero brava)

Fingo di essere forte per celare la mia debolezza.
Fingo di essere felice per celare la mia malinconia e
in quel senso vuoto che provo per me stessa.

Non voglio dar preoccupazioni a nessuno.
Nonostante questo, vorrei che qualcuno sentisse questa mia preghiera.

Sonna fuu ni mawari ga ieba iu hodo ni, warau koto sae kutsuu ni natteta
( Più continuavano a parlarmi in quel modo, più anche sorridere diventava doloroso)

Le persone che più di ogni altre dovrebbero accorgersi dei miei cambiamenti,
mi passano davanti come se nulla fosse mai mutato.
Mi fanno sentire trasparente e impalpabile proprio come un fantasma.
Completamente inutile.

Hitori kiri de umarete hitori kiri de ikite iku
( Siamo nati soli, continuiamo a vivere da soli)

Il volto che ieri era felice oggi è infelice e colmo di perplessità.
Per quanto mi sforzi di serbare la speranza nell’aiuto di qualcuno più forte e carismatico di me, alla fine mi rendo conto che mai nessuno giungerà in mio aiuto.
E questo perché ogni individuo è completamente assorto nella sua vita,
per potersi permettere il lusso di ascoltare che gli sta attorno.
Per quanto ci sforziamo a diventare parte integrante dell’altro, non diventeremo mai una sola cosa.
Ognuno di noi vive da solo la sua vita.
E possiamo ricercare l’aiuto di quel “qualcuno” solo nella forza e nella caparbietà della nostra essenza.

Kitto, sonna mainichi ga atarimae to omotteta …
( Certamente, pensavo che tutto questo fosse ovvio…)

Alzo il viso verso la finestra illuminata dai caldi raggi solari primaverili.
E’ tempo di risolvere una storia irrisolvibile e di tornare a sbocciare.
Voglio essere me stessa da oggi in poi.
Basta menzogne, basta maschere, basta subire vessazioni.
Voglio cambiare.

Asciugo le lacrime con le mani portandomi poi la mano destra sul cuore.
Fa ancora male, sto sanguinando anche ora.
Questo dolore non mi abbandonerà mai del tutto, lo porterò sempre con me
poiché è stato proprio questo dolore a farmi cambiare e farmi diventare ciò che sono ora.

Non posso tornare indietro e cambiare il corso degli avvenimenti, ma posso andare avanti scegliendo una via che mi conduca verso la fine di questa spirale di dolore.
Non m’importa più degli altri, dei loro pensieri, delle loro parole e delle loro critiche…
Voglio ritrovare la me stessa che ho smarrito molto tempo fa.
Da adesso e per sempre io continuerò ad essere solamente ciò che sono:
unicamente me.

   
 
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