Mi dondolo lentamente su quella che ormai è diventata la mia altalena e tengo il capo chino, non voglio vedere gli altri bambini che giocano o che se ne vanno felici con i loro genitori, mano nella mano.
Mi chiamo Naruto Uzumaki, ho 7 anni e ho sempre vissuto da solo.
Non so il perché io sia sempre stato solo fin dalla nascita, ma devo dire che ormai non me ne importa più.
I genitori degli altri bambini mi chiamano mostro, non so il perché e vorrei tanto saperlo, non mi fanno avvicinare ai loro bambini e la mia unica compagna è quest'altalena, l'unica che non mi tradirà mai e questo lo so per certo.

Molte volte, anche se dico che non me ne importa più, mi ritrovo a pensare ai miei genitori.
Perché mi hanno abbandonato? Sono davvero un mostro?

Se così fosse, non posso biasimarli, chi vorrebbe passare la propria vita insieme ad un mostro?

Vivo in un modesto, anzi, modesto è dire troppo, vivo in un minuscolo monolocale.

Come faccia a sopravvivere da solo?
Rubo, l'unico modo per andare avanti è rubare.

Nessuno mi darebbe del cibo oppure del lavoro.
Ho provato a chiedere qualche spicciolo come un mendicante, ma tutti o mi ignorano, o mi insultano, o addirittura mi picchiano.

Vorrei proprio sapere perché mi trattano così, sono solo un povero bambino orfano che nella vita non ha fatto nulla di male, anzi! Sono gli altri che fanno del male a me.
Di tanto in tanto, vedo una bambina che da lontano mi rimane a fissare.

Ha gli occhi color latte, ma poco più scuri, i capelli del colore della notte, con dei riflessi blu e le guance tinte di rosso.

E' davvero carina, ma neanche lei mi si avvicina, sicuramente per paura o forse perché i genitori le hanno detto così.

Fatto sta che rimane anche ore a guardarmi, anch'io la guardo, ma non mi faccio vedere, non voglio che pensi male di me.

Mi alzo dall'altalena, che dondola un po' avanti e indietro, e mi dirigo verso casa.
Entro e chiudo la porta alle mie spalle.
Mi guardo intorno: ci sono confezioni di ramen istantaneo, vuote, un po' dappertutto, vestiti e biancheria intima sparsi qua e là e il pavimento è ricoperto da uno strato di polvere ben visibile; insomma c'è il disordine che regna sovrano.

Forse qualche giorno potrei ripulire un po'.
Lascio da parte l'argomento per il momento ed entro nella mia stanza, divisa dalla cucina e dal salotto da una misera tenda. Il bagno invece è adiacente alla mia camera.

Dentro c'è solo un futon steso a terra e un armadietto con i miei pochi vestiti, molti dei quali arancioni, il mio colore preferito.
Lo è perché risplende e perché mi da come un senso di allegria e di coraggio che io non ho.

Non è semplice, anzi, è quasi impossibile essere felici nelle mie condizioni.

Mi stendo sul futon, fisso il soffitto, bianco come tutto il resto, e ricomincio a pensare ai miei genitori.
Chissà come sarebbe avere un padre, una madre e un fratello a farti compagnia, tornare a casa e non ritrovarmi solo, ma con una madre ai fornelli che prepara la cena, un padre stanco dal lavoro con un sorriso sulle labbra che mi accoglie e un fratello maggiore che gioca con me e mi insegna come si fa a vivere in questo mondo che non ha pietà nemmeno per un bambino.

Chiudo gli occhi, stanco dai pensieri che ormai mi assillano tutti i giorni, e mi addormento, pensando a come sarebbe stato il giorno dopo e quello dopo ancora, sempre solo.
Per sempre solo.

Note dell'Autrice:

Non so come mi sia venuta in mente questa piccola one-shot, ma ho pensato: il piccolo Naruto che pensieri farebbe sul suo stare sempre solo e come unica compagna la sua fida altalena? E mi è uscito fuori questo.
Spero solo che possa essere gradita ^^

E' molto triste ed io detesto le cose tristi, ma oggi il mio stato d'animo è quello è di fare qualcosa di comico proprio non mi andava.
Spero solo che nella giornata cambi perché proprio non ci riesco ad essere triste.
Vabbé basta scassarvi i cosiddetti.
Ciao a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggere, ma che ne dite di lasciare un commentino per farmi sapere cosa ne pensate?

NaruHina4ever