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Autore: IrishBreeze    22/10/2006    5 recensioni
FanFic incentrata sul rapporto Bono\Edge (ovviamente degli U2) E' ambientata nel periodo di Rattle And Hum, e prende spunto da una famosa scena del film...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene, ecco la mia prima (e forse anche ultima) FanFic sulla coppia Bono\Edge degli U2.

Ok, probabilmente non sarà un pairing molto amato però... beh, non linciatemi! XD

Ora, per evitare incomprensioni metto una tabellina dei personaggi, casomai a qualcuno sfuggisse qualcosa.

Grazie per l'attenzione

IrishBreeze



Bono: Paul Hewson, cantante degli U2

The Edge: Dave Evans, chitarrista degli U2. Sposato con Aislinn.

Larry e Adam: rispettivamente batterista e bassista degli U2

Paul McGuinnes e Phil Janou: rispettivamente produttore e regista del film-documentario Rattle 'n' Hum degli U2. Molto amici di tuti i membri della band.




-What Has Happened?-



"Sooo, What has happened between, ehr, the write of... the Joshua tree Album, recording the Joshua Tree album, and the tour, and now the new songs?"

Non è che fosse una cosa costruita. Non lo era davvero, anzi, era nata per l'appunto per essere quasi un tributo alla spontaneità, alla vera magia del Rock, per far comprendere al mondo il loro viaggio interiore. Era nato come un progetto quasi per scherzare ed ora ecco che tutti e quattro era sballottolati in un progetto quasi più grande di loro. Dico quasi perchè sapevano benissimo di meritarlo. Non erano più quei quattro ragazzetti ingenui ed arrabbiati degli esordi. Ormai erano quattro uomini, nel pieno delle loro capacità artistiche, per giunta. La cosa voleva essere spontanea, non ci doveva essere nessuno che dicesse "ecco tu dici questo e tu quest'altro", no, solo... verità. Se c'erano volontari... Beh, erano sempre ben accetti. e Dave era uno di questi. Cos'era successo fra la scrittura di The Joshua Tree e ora il tour e le nuove canzoni? ....

Aveva scelto di rispondere perchè.... Perchè sapeva che in quel periodo era successo qualcosa. Quando si era offerto per rispondere alla domanda di Phil lo avvertiva nell'aria. Era un fantastico misto di eccitazione, novità e grandezza. Perchè Loro erano grandi. E Dave sapeva che sarebbe riuscito a metterlo giùà in parole, questo concetto. Magari Paul lo avrebbe aiutato. Lui capiva le cose sempre prima. Il problema era che, da quanto Phil gli aveva spiegato cosa voleva fare in quella scena (e quindi quando lui si era offerto volontario) al momento in cui effettivamente la scena era stata girata era passato un lasso considerevole di tempo. Durante il quale, tutte quelle sensazioni che Dave sentiva nell'aria si erano tradotte in fatti. Fatti veri e propri, che aveva sperimentato sulla propria pelle. Ed ora ecco che Phil gli faceva quella fatidica domanda. Cos'era successo? Perchè le cose erano cambiate? Ma erano davvero cambiate, o solo lui lo sentiva?

Cosa era successo.... uno sguardo fisso e via. Era successo che....


Era stata una lunga serata. Una piacevolissima, lunga serata fra amici. come non se ne passava insieme da tempo. Tutto lo stress dopo The Joshua Tree li aveva un po' sconvolti. ed ora il progetto Rattle 'n' Hum. Era quello di cui avevano bisogno. Un nuovo progetto elettrizzante con il quale riempirsi i sogni i il tempo. E tutta l'eccitazione palpabile di un progetto che sta per andare in porto. Erano tutti là, quella sera. Dave, Paul Larry e Adam, ovviamente, ma anche Phil e Paul McGuinness. I quali al momento, erano collassati sul divanetto della saletta-ospiti in casa di Dave. Adam lanciò un occhiata divertita a McGuinness.

"Ehi Dave, non ti sarà facile spostarlo, quello lì... Se Aislinn torna e lo becca lì sul divano chissà cosa potrebbe pensare..."

Larry sorrise fissando il boccale vuoto di Guinness che aveva davanti. Paul si limitò a voltarsi verso Dave.

"Mah, non penso tornerà stasera, credo che resti da sua madre..."

Larry era ancora concentrato sui resti della Guinness che galleggiavano nel bicchiere.

"Larry?" La voce di Paul risuonò del silenzio della sala. Anche gli altri due si girarono verso il batterista, in evidente stato di trance.

"Ma... Ma... Non vi siete mai chiesti... cioè, in un bicchiere di birra, ci concentriamo sempre sulla birra. perchè non ci piace il bicchiere?"

Come accortosi della stupidità (o profondità psicologica? A volte è difficile dirlo...) del suo pensiero, Larry si riscosse e si voltò con aria da cane bastonato verso Edge.

"Mi sa che è meglio se torno a casa. E' tardino..."

Bono scoppiò a ridere in uno dei suoi attacchi isterici di risa, tipici di quanto era ubriaco e non.

"Sì sì, credo anch'io Larry... Tutta quella birra ti ha fatto pure diventare loquace, quanto hai parlato sta sera?! Mai visto una cosa simile! Oh, vai anche tu Adam?"

I due si erano alzati e stavano prendendo i cappotti.

"See, ormai senza McGuinness sono un uomo finito. Non ho intenzione di sopportarvi un altro minuto di più."

"Bene, vi accompagno alla porta."

Dave si chiese come mai Bono accompagnasse alla porta i suoi ospiti in casa sua. Non ci pensò più di tanto, anche perchè era abbastanza contento di non aver dovuto alzarsi dalla poltrona nella quale era comodamente sprofondato. Ringraziò per il fatto che Aislinn non fosse là, la vista di quella sala l'avrebbe fatta impazzire. E' inquietante il livello di disordine e sporcizia che 6 uomini possono creare in una sera.

Dave sentì i mormorii e le ultime risatine di commiato di Adam e Larry, poi la porta sbattere, e dei passi tornare verso di lui. Paul si risedette nella poltroncina che aveva occupato tutta la serata, e rivolse a Dave un sorriso malizioso.

"Vedo che nemmeno tu sei riuscito a fuggire dagli effluvi dell'alcool"

Dave gli rispose con un sorriso stiracchiato. "Abbiamo un po' esagerato stasera..." Paul ridacchiò sommessamente. "Io però non sono ubriaco quanto voi."

"Paul che ci vuoi fare, gli anni ci hanno raggiunto, non terremo mai più l'alcool come una volta."

"Gli anni anno raggiunto anche me"

"Ma tu cerchi di seminarli."

Bono distolse lo sguardo da Edge e lo puntò sulla testa scarmigliata di Phil che dormiva con la testa appoggiata sul bracciolo del divano.

"Secondo te dovremo svegliarli?"

Bono, sempre fissandoli, scosse la testa.

"Naah, anche se si svegliassero non sarebbero in grado di guidare fino a casa. Cioè, non so nemmeno se si ricordino in che Hotel alloggino. Sarebbe meglio che dormissero qua."

Dave mormorò che non c'era problema.

Paul all'improvviso tornò ad interessarsi all'amico, fissandolo con due penetranti occhi chiari.

"A proposito Dave... è da tanto che volevo chiedertelo ma... Con Aislinn tutto bene? Ultimamente la vedo poco..."

Dave sospirò. Non era molto in condizioni di intraprendere un discorso serio. Ma Paul era così, prendere o lasciare.

"Non so... E' una situazione strana, è... E' un po' difficile spiegarlo."

Già. Era difficile spiegare. La realtà era che lui stava bene quando era da solo. Ma stava bene anche con lei. Era incredibile quanto poco soffrisse di nostalgia o per la sua mancanza. Questo lo aveva portato a temere in un affievolirsi del sentimento fra loro, ma, dopotutto, non ci badava poi tanto. Era una strana situazione ma comunque, sopportabile.

"Mh" Paul annuì facendo segno di aver capito, e finì di bere l'ultimo sorso di Guinness dalla sua lattina.

"Che dici, ci spostiamo di là? Se stiamo qui potrebbero svegliarsi..."

A quanto pareva, Paul non aveva la minima intenzione di andarsene. Quell'uomo non sarebbe cambiato mai.

"Se riesci a tirarmi su..." Nemmeno lui, in fondo, era cambiato.

Paul prese Dave per le braccia e lo tirò su di peso. Il brusco ritorno sul pianeta terra provocò a quest'ultimo un leggero giramento di testa e un conseguente vacillare per il quale fu decisiva la salda presa di Paul.

"Eheh, Evans, è proprio vero che stai invecchiando... Su, ti accompagno in camera, meglio..."

Sempre tenendolo per un braccio, pilotò Dave lungo tutta la stanza, e fuori, nell'atrio che dava sulla porta d'ingresso, poi nel soggiorno principale ed infine nella sua camera da letto. Alla vista del suo comodo materasso Dave riprese momentaneamente i sensi e si lanciò sul suo morbido piumino rosso. Meccanicamente, si tolse stivali, bretelle (che con grande divertimento di Paul e Larry insisteva col mettere anche quando non era in stage) e i jeans, giudicando la camicia che aveva addosso abbastanza pulita da poter essere portata anche nel letto. E comunque, anche se non lo fosse stata, non avrebbe trovato la forza per togliersela. Si infilò lentamente nelle coperte, maledicendo la luce accesa e che non aveva voglia di spegnere.

Si stava quasi per addormentare, che l'improvviso mancare della luce lo svegliò. Si era spenta.. No, qualcuno l'aveva spenta. Probabilmente l'aveva spenta il corpo che ora si stava infilando sotto il suo piumino rosso e che ora lo stava guardando con curiosità.

"Dave, dormi?"

"No. Sono stato sveglio apposta per sentirmi fare questa domanda."

Paul cercò di ignorare il sarcasmo della risposta.

"Ho fatto il giro della casa. Ho spento tutte le luci e chiuso tute le finestre."

"Mh mh...."

Evidentemente Paul non aveva nessunissima intenzione di lasciar riposare in pace l'amico, perchè ripartì subito all'attacco.

"Ti ricordi quando dormivamo tutti insieme a casa di Gavin, da piccoli?"

Edge, suo malgrado, si ritrovò a sorridere nel sonno.

"Paul, non si tratta di 'quando eravamo piccoli', saranno stati poco meno di 10 anni fa!"

"Passa eh il tempo?"

"Così pare."

"Io nel frattempo ho letto tutta l'Opera Omnia di Samuel Beckett e abbiamo pure trovato il tempo di duettare con Bob Dylan."

Dave si girò divertito verso l'amico. Ora erano faccia a faccia.

"Bono, cos'è questa, una simpatica riunione all'ordine dei bei tempi andati o un ancor peggiore momenti di riflessione su ciò che siamo diventati?"

"Oh no. So benissimo cosa siamo diventati! Quelli che da giovani non avremmo mai voluto essere!"

"Già. Però ora sembra splendido, vero?"

Bono non rispose. Si limitò a fare all'amico un gran sorriso.

Ora anche Dave aveva gli occhi aperti. Ricordava quelle sere a casa di Gavin... Erano dei bei ricordi. C'erano tutti loro, così arrabbiati, che complottavano contro la società, che volevano fare qualcosa di rivoluzionario, con i loro confusi ideali mistico-punkeggianti... Però alla fine finiva sempre che si dormiva tutti in un letto, come stava facendo ora.

"Bono...In che razza di follia ci siamo imbarcati?"

Paul sapeva benissimo cosa si riferiva. Lo aveva capito dal tono pacato e disteso di Edge.

"Dave, non dirmi che ora non ti fidi più delle follie..."

"Oh certo, ma ho bisogno di sapere perchè sono così umano."

"Credi davvero di sapere cosa ci sta succedendo? Di asper rispondere a quella domanda?"

Edge restò un attimo in silenzio. Non sapeva. Quella sensazione di novità nell'aria, di eccitazione... era una cosa positiva... voleva provare a tradurla in parole. Voleva farcela. Ce l'avrebbe fatta, dopotutto.

"Penso che... che per quando quella scena sarà girata l'avrò capito. Abbiamo davanti ancora un tour. Si capirà."

Fuori, aveva cominciato a piovere. I due non ci fecero molto caso, Dublino era così. Piuttosto, Dave notò come era bastata la sola presenza di Paul in quel letto per fargli passare completamente il sonno. Anche Bono non sembrava stanco, aveva gli occhi aperti e fissava il soffitto pensieroso. E dire che una volta era lui il pensieroso, e che veniva pure sfottuto per questo!

"E' stato bello crescere insieme."

Era un affermazione. E Dave affermò: "Già" Conosceva bene quei momenti i momenti in cui Bono aveva bisogno di sfogarsi. Era chiaro che aveva qualcosa è la testa, gli sarebbe dovuto sembrare chiaro fin da quando aveva quasi scacciato Larry e Adam da casa. Dave era un ottimo amico, fra le altre cose, e per questo decise di ascoltare.

"Abbiamo conosciuto tante cose insieme, in fondo... La musica, Dio, le nostre donne, la celebrità..."

Vero. Era tutto vero. Erano sempre stati molto vicini. Stavano bene, insieme, dopotutto. E adoravano pensare, insieme, soprattutto.

"L'unica cosa che ci manca... è l'amore."

Paul voltò la testa verso Dave e lo fissò in tralice.

"L'a... L'amore? Abbiamo conosciuto Alison e Aislinn, l'hai detto tu..." Sguardo in cerca di chiarimenti.

"Sì ma... Non dicevo l'amore in quel senso. L'amore come... Pensaci Dave."

Edge odiava le pause ad effetto, e qualunque tipo di suspance. Che erano per l'appunto il pane quotidiano di Paul.

"L'amore come culmine delle esperienze... La conoscenza assoluta, la fine di un ciclo, no, il materializzarsi el ciclo! E' un po' l'amore come... Come contributo alla vita, no?"

Era un gran pensatore, era vero. Tutti e due lo erano. Non avevano motivo per ritenersi stupidi. Ma Dave in quel momento non riusciva davvero a seguire Bono. Speso aveva dei ragionamenti contorti, Paul.

Bono, notando il silenzio dell'amico, si girò su un fianco e lo fissò intensamente. Anche Dave si mise di fianco per guardare bene in faccia Bono, e lo fissò a sua volta con due occhi che chiedevano spiegazioni. Sentì Paul avvicinasi a lui. Anche quando le loro inocchia sbatterono le una conto le altre, lui continuò ad avvicinarsi. Ed Edge non poté non ammirare i metodi didattici di Paul. Sì. Aveva capito cosa intendeva. L'esempio valeva più di mille parole.

Edge si alzò di scatto e si stese sopra il corpo dell'amico, e poco dopo entrambi sentirono il raschiare delle loro guance con la barba malfatta contro la guancia dell'altro. Di certo non avevano bisogno del manuale di istruzioni per capire che avrebbero dovuto essere nudi, e difatti le mani di Paul or si insinuavano dolcemente sotto la camicia di Dave he, alla fine, sporca o meno, finì con l'essere lanciata bruscamente sul pavimento. E fu il collo di Dave a venir interrotto mentre stava facendo conoscenza con le labbra dell'altro da bisbiglio che ordinava dolcemente e imperiosamente allo stesso tempo al resto del suo corpo di mettersi in ginocchio.


All'incirca era questo che era successo. Togliendo pure all'incirca. Phil lo guardava con curiosità. Adam rideva. Adam non capisce mai niente. Non ho paura della telecamera, Sparky. Ho paura di sentirmi fare quella domanda... Ancora e ancora... Cosa è cambiato? E' cambiato, Phil, che quella sera con Paul mi sono sentito come con Aislinn non mi sentivo da un bel po'. Ed ora non capisco se quello era l'inizio o la fine di un qualcosa che sento da molto tempo nell'aria. E dentro, sotto sotto, spero con tutto me stesso che sia l'inizio. Perchè se è davvero la fine, credo di non averlo vissuto abbastanza. Quindi, che ti posso rispondere Phil? Siamo cambiati prima, e stiamo cambiando tutt'ora. Queste incertezze....

“Adam”

La voce di Paul risuona seria e autoritaria. Adam è là, penso che sia ubriaco, non fa che ridacchiare, ed ora non sa che dire. Comincia a balbettare qualcosa, anche Larry sembra allegro. Anche io sono allegro. Sono allegro nell'inconscio. Sento i miei occhi velati di un qualcosa non ben definito. Per un po' evito di guardare Bono negli occhi, non ho bisogno di guardarlo, il ricordo della sua voce mi riempie ancora piacevolmente la mente di lui. In fondo, se lo ho capito io, anche lui deve essersene accorto... Col pretesto che le cose cambiano abbiamo cambiato anche il presente. Paul però... “Adam”... Mi vuoi difendere... da cosa?

Quando i miei occhi rincontrano i suoi, vi leggo solo un timido sorriso.

  
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