Ghirigori sulla rena.
Alle mie amiche del
caffè.
Uno dei miei
scrittori preferiti italiani, una volta, scrisse che la vita era come un
mucchietto di sabbia e non si sa quale sia il granello che sorregge gli altri e
un bel giorno crolla tutto e si possono fare solo i "ghirigori" sulla
rena, proprio con la punta di un dito, come i bambini.
Non è sempre
facile capire quale è il granello che farà cadere gli altri, perché la
costruzione di sabbia non risponde a regole precise, non a quelle della fisica,
e, come scrive lo stesso autore, è difficile avere convinzioni quando si ha a
che fare con le ragioni del cuore.
Dal mio
punto di vista, invece, mi è sempre risultato difficile comprendere, invece,
perché le ragioni del cuore siano sempre viste come qualcosa di irrazionale, di
illogico, di privo di fondamento, di immaturo e tutti ti giudichino come un
cretino se ti lasci andare, se le rendi centrali e cerchi di non
razionalizzare.
Non ho mai
visto nulla di complicato in questo, perché non credo nell'assoluto, ma non
credo nemmeno nel viverle a metà.
Fuori dai
denti, quanti piani mi sono fatta perfettamente congegnati e come il famoso
granello di sabbia ha fatto crollare tutto per una miseria che non avevo
considerato e che non avrei nemmeno potuto prendere in considerazione? E quante
volte, invece, il sentierino tracciato con il dito su
quanto rimane del cumulo è quello che conta? E magari non voleva nemmeno averlo
un senso, è capitato.
E' da qui
che nasce la grande dicotomia su quello che provo e quello che dico.
Perché ci
sono delle regole del vivere civili, il dover star per forza bene, il sorridere e, poi, c'è quello che provi.
E
l'insensatezza della convinzione e della ragione, in certe situazioni.
E' difficile
riuscire a trovare qualcuno che riesca a capirlo davvero e, in parte, è anche
per questo che non lo dico a quella che tutti pensano sia una delle mie
migliori amiche, ormai da anni. Tolto il fatto che ho smesso di dire le cose
più personali anni fa, sono la facciata
pubblica con lei, un po' cinica, un po' snob, sempre pronta ad ascoltare, ma
mai a rivelar troppo, tanto più quando sembri che sto dicendo tutto. Perché io, poco timida, lo divento solo
dietro a un pc.
- Sto bene,
va tutto apposto.- Non è vero, come non è vero che non vorrei sapere; unica
verità è che non mi disturba faccia quello che vuole e veda chi vuole, potrebbe
anche sposare l'amore della mia vita senza che la cosa mi ferisca. Può suonare
ipocrita, ma l'unica cosa che mi disturba è la mancanza di limpidezza. Il resto
è tutto accettabile, come un ghirigoro che non ha senso, ma è composto di una
semplice linea e, come tale, è sincero.
E un po',
anche perché ho sempre pensato al valore del mantenere quanto viene detto,
senza dir nulla, soprattutto se si sa.
Non c'è
molto per uscire dall'impasse, alla
fine si fa finta di non cogliere questa divisione, ma alla fine mi sento come
un noce dopo che è stata aperta per mangiarla, con il gheriglio non diviso alla
perfezione tra i due gusci.
Forse oggi
lo sto scrivendo perché ho avuto l'ennesima prova di non potermi fidare di
nessuno, fuorché del mio istinto, che non ha mai sbagliato in vita sua.
Perché a
guardarlo, quel ghirigoro, non sembra aver senso, ma è un arabesco, come quello
di un tappeto e tutti i fili sono al loro posto.
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Le citazioni prevengono quasi tutte da Tabucchi,
anche laddove sono riadattate da altri autori.
"E' difficile avere
una convinzione precisa quando si parla delle ragioni del cuore,sostiene Pereira", da "Sostiene Pereira".
La mia preferita è la seguente.
"La vita non è in
ordine alfabetico come credete voi. Appare... un po' qua e un po' là, come
meglio crede, sono briciole, il problema è raccoglierle dopo, è un mucchietto di
sabbia, e qual è il granello che sostiene l'altro? A volte quello che sta sul
cocuzzolo e sembra sorretto da tutto il mucchietto, è proprio lui che tiene
insieme tutti gli altri, perché quel mucchietto non ubbidisce alle leggi della fisica, togli il granello che credevi non
sorreggesse niente e crolla tutto, la sabbia scivola, si appiattisce e non ti
resta altro che farci ghirigori col dito, degli andirivieni, sentieri che non
portano da nessuna parte, e dai e dai, stai lì a tracciare andirivieni, ma dove
sarà quel benedetto granello che teneva tutto insieme... e poi un giorno il
dito si ferma da sé, non ce la fa più a fare ghirigori, sulla sabbia c'è un
tracciato strano, un disegno senza logica e senza costrutto, e ti viene un
sospetto, che il senso di tutta quella roba lì erano i ghirigori."
da
"Tristano muore.