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Autore: yllel    25/03/2012    3 recensioni
cronologicamente arriva dopo la mia storia Imparare, e' un'avventura per Sherlock e John lontano da Londra sulla scia di uno strano tatuaggio. ambientata dopo la seconda stagione, quindi ci sono degli spoiler.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il motivo per cui torno sempre indietro'
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Questa storia puo’ essere letta da sola, ma si ricollega alle altre che ho scritto… quindi parte dal presupposto che Molly e Sherlock stanno insieme ed e’ ambientata dopo la fine della seconda stagione. Ci sono quindi degli spoiler!
Ma visto che l’obiettivo e’ si scrivere di un caso, ci saranno solo due scene tra loro due, prometto!
Disclaimers: tutti i personaggi della serie Sherlock appartengono alla BBC.
I luoghi reali e i personaggi storici citati nella storia sono presi in prestito solo per divertimento.
 
LA QUINTA STAGIONE
CAPITOLO 1: SI PARTE!
 
Le liste funzionavano. Sul serio. Ora Sherlock era molto piu’ attento a quello che lei voleva o a come stava e in effetti non sembrava neanche fare troppa fatica.
Molly Hooper era quindi generalmente una donna felice.
Tranne in quel momento, in cui  lui stava gironzolando per il suo laboratorio chiaramente annoiato, toccando tutto ed emettendo ad intervalli abbastanza regolari dei mogugni di insoddisfazione.
“Sherlock…”
Lui si mise a giocherellare con dei vetrini che lei non aveva ancora analizzato.
“Mmm?”
Molly fece un profondo sospiro e cerco’ di non pensare a quanto lavoro avesse ancora da fare.
“Sherlock, ti serve qualcosa?”
Lui alzo’ uno sguardo che chiaramente indicava che se gli fosse servito qualcosa, l’avrebbe chiesto. O preso.
Molly gli si avvicino’ e dolcemente gli tolse i vetrini dalle mani.
“Bene, allora che succede?”
“Nessun caso!! Niente da una settimana! Mi annoio!!”
Molly trattenne un sorriso. In quel momento aveva l’espressione di un bambino sulla soglia dei capricci.
“Ok, capisco che ti manchi indagare ma proprio ieri dicevi  che volevi  iniziare quell’esperimento sulle muffe… ora hai tempo. Perche’ non vai a casa e non lo cominci?”
Sherlock strinse le labbra e si mise a guardare ostentatamente il muro davanti a lui, cosi’ Molly intui’ che il problema doveva essere ben piu’ complicato di un attacco di noia. E cio’ poteva significare solo una cosa.
“John ti ha buttato fuori, vero?”
Nessuna risposta.
Oh cielo, peggio di un bambino.
“Sherlock, che cosa hai combinato?”
Lui si volto’ a guardarla, un’espressione offesa.
“IO?? Perche’ parti dal presupposto che sia colpa mia? Lo sai, sono io quello con cui stai, dovresti per lo meno darmi il beneficio del dubbio!”
“Non se ti comporti come a volte solo tu riesci a comportarti… e sappiamo entrambi che John e’ molto paziente. Quindi, te lo richiedo ancora, che cosa hai combinato?”
Sherlock fece una smorfia “potrei avere commentato in modo troppo sincero il naso rifatto della sua nuova conquista” pronuncio’ l’ultima parola con una smorfia di disgusto.
“Davanti a lei?”
“Naturalmente, era davvero impossibile non notare il pessimo lavoro del chirurgo plastico”
Molly non ebbe dubbi che avesse usato le stesse identiche parole anche a Baker Street.
“Ti rendi conto, vero, che e’ stato abbastanza scortese da parte tua?”
“John ha usato dei toni  piu’ coloriti” le labbra di Sherlock si contrassero a testimonianza  del fatto che considerava la reazione del suo coinquilino davvero esagerata.
“Ne sono assolutamente convinta” Molly scosse leggermente la testa.
Proprio in quel momento il suo cellulare segnalo’ un sms in entrata e lei lo apri’.
SUPPONGO TI STIA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE. DIGLI CHE PUO’ TORNARE A CASA, STIAMO USCENDO. JW
“John dice che puoi tornare a casa”
“Molto gentile da parte sua! E’ anche casa mia!”
Con un sospiro, Molly gli appoggio’ le mani sul torace: di solito il suo tocco riusciva a rilassarlo e infatti dopo pochi attimi lui la abbraccio’.
“E’ il tuo migliore amico… non puoi insultare la sua ragazza. Questa o chiunque altra decida di frequentare.”
“Non l’ho insultata, mi sono limitato a constatare un fatto.”
“Ok, allora non constatare”
“Ma tu dici che sono molto sexy quando uso le mie straordinarie qualita’ deduttive!”
“Sherlock Holmes! Non usarmi come scusa per le tue cattive maniere!” suo malgrado, Molly scoppio’ a ridere, salvo poi ricordarsi che davvero aveva ancora tanto lavoro da fare.
“Adesso vattene… stanno per arrivare tre cadaveri e io devo cominciare ad analizzarli entro sera”
Il viso di Sherlock si illumino’ di speranza “Qualcosa di interessante?”
Lei scosse la testa, quasi dispiaciuta di doverlo deludere.
“No, solo un incidente fra due taxi…su, torna a casa”
Lui annui’, probabilmente gia’ pensando al suo esperimento e usci’ dal laboratorio. Un minuto dopo ritorno’ per darle un bacio.
Gia’. Le liste stavano proprio funzionando.
***
Piu’ tardi, a Baker Street
“E’ permesso?”
John sorrise dalla poltrona sentendo la voce di Molly all’entrata.
“Vieni, e’ aperto!” esclamo’ mentre si  alzava  per accoglierla.
Lei entro’ con un sorriso e gli ando’ incontro, appoggiando la borsa sul divano.
“Sei solo?”
John le fece segno di accomodarsi e si sedette di nuovo sulla poltrona.
“Si. A Sherlock servivano delle cose… per  il suo nuovo esperimento. Mi sono rifiutato di aiutarlo e cosi’ e’ andato a recuperarle. Non oso nemmeno immaginare dove. Una tazza di the’?”
Molly si appoggio’ allo schienale ed emise un sospiro di stanchezza.
“Si, grazie… E’ stata una giornata lunghissima.”
John trafficava con il bollitore in cucina, cosi’ lei si alzo’ comunque per vedere se avesse  bisogno di una mano.
“Lascia stare, riposati… e’un attimo”
Ma Molly non si mosse.
“Ehi, tutto bene?”
“Si… no. Non lo so. Sherlock mi ha detto cosa e’ successo stamattina e volevo dirti che… mi spiace.”
John alzo’ le spalle, come se non gli importasse.
“Non  e’ colpa tua… lo sappiamo che lui e’ fatto cosi’ e che anche il tuo benefico influsso ha dei limiti… e se  devo dire tutta la verita’, aveva ragione. Il chirurgo plastico ha fatto davvero un pessimo lavoro. Ma non dirgli che l’ho ammesso, per favore!”
Molly sgrano’ gli occhi a quell’affermazione ma poi si accorse che lui aveva uno sguardo divertito e si mise a ridere. Era cosi’ contenta che Sherlock avesse John nella sua vita!
Lui scelse proprio quel momento per rientrare in casa, due borse sotto braccio.
“Le fogne di Londra non sono piu’ quelle di una volta” commento’ con un tono infastidito.
John noto’ come alla vista di Molly il suo viso si distendesse, poi  noto’ l’odore cattivo.
“Sherlock!”
“Che c’e’? Mi servono per il mio esperimento, se non arriva un caso alla svelta mi occupero’ di muffe e le muffe puzzano, John!”
Molly decise di intervenire prima che la discussione si accendesse troppo.
“A questo proposito, penso di avere qualcosa per te!”
Sherlock lascio’ andare le borse e la raggiunse subito, mentre lei estraeva delle fotografie dalla borsa.
Suo malgrado, John lascio’ il bollitore e si uni’ alla coppia per guardare.
“Ti dice niente?”
Molly stava mostrando la fotografia di un braccio con un tatuaggio: due triangoli incrociati, uno a punta in su e l’altro a punta in giu, con nel mezzo delle linee.
“No, mai visto. Spiega”
“Una delle vittime dell’incidente  di cui ti dicevo oggi… ce l’aveva. Mi sembrava familiare e cosi’ sono tornata a vedere i vecchi casi e ho scoperto di avere gia’ visto questo tatuaggio. Era su un uomo morto circa quattro mesi fa a New York, l’avevamo utilizzato per il gruppo di studio  che teniamo con i colleghi d’oltre oceano una volta al mese. Sai, analizziamo le diverse tecniche e le conclusioni a cui arriviamo su casi simili.  Anche quest’uomo era morto in un incidente, un ubriaco aveva investito la folla e lui era rimasto coinvolto. Ma c’e’ di piu’: il cadavere di oggi  aveva in tasca un biglietto aereo, era appena tornato da Venezia…  e sai? L’altro uomo morto era francese, ma ho richiesto  l’elenco degli effetti personali e anche lui era appena stato a  Venezia!”
Gli occhi di Sherlock stavano gia’ scintillando, la coincidenza cominciava a farsi interessante.
“Ho avvertito Lestrade, naturalmente.”
“Brillante, Molly. Davvero brillante… ora si tratta di capire che cosa questi due uomini abbiano ancora in comune… i tatuaggi, Venezia. Morti apparentemente accidentali”
“Aspetta un momento” disse John pieno di stupore “vuoi dire che in realta’ sono stati uccisi ma che le loro morti sono state fatte passare da incidenti per coprire gli omicidi?”
“Esatto.”
“Ma…”
Il cellulare di Sherlock squillo’ in quel momento e lui rimase in ascolto per un po’ prima di riattaccare.
“Lestrade dice che con un controllo incrociato ha scoperto un altra morte apparentemente accidentale in Europa. Anche questa vittima aveva lo stesso tatuaggio. Sapete vero che significa?”
John e Molly lo guardarono pieni di attesa.
“John, si parte!”
“ok… ma prima butta quella roba puzzolente. Riprenderai il tuo esperimento quando saremo tornati a casa. E dove andiamo, a proposito?”
“A Venezia, naturalmente!”
 
Nota: non sono di Venezia, per cui chiedo scusa anticipatamente per l’abuso che faro’ di questa citta’. E’ che ci sono stata per lavoro recentemente e cosi l’ho scelta per la trasferta di John e Sherlock.
Grazie per aver letto. Al prossimo capitolo!
  
  
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