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Autore: emme30    25/03/2012    12 recensioni
Scritta per il settimo giorno della Seblaine Week organizzata su Tumblr.
Tre sono le volte in cui Blaine dice a Sebastian che vuole passare il resto della sua vita con lui.
La prima è quasi uno scherzo.
La seconda delude.
La terza ferisce.
Ma si sa che è la quarta la volta buona.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'SeblaineWeek'
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Fiction basata sul prompt del settimo giorno della Seblaine Week organizzata su Tumblr: Future!Seblaine

 

Chiedimelo.

 

La prima volta avviene quasi per caso; Blaine non è che lo intenda davvero, sono parole che gli escono dalla bocca in modo leggero, quasi fanciullesco. Le dice perchè è felice, perchè non ci pensa e non ragiona dietro al significato di quella frase, non pensa a come potrebbe reagire Sebastian. Lo dice perchè in quel momento gli sembra la cosa più giusta da dire.

E' luglio inoltrato in Europa, fa troppo caldo per passeggiare nelle strade afose di Parigi, manca la voglia di andare a visitare musei o chiese e, nonostante Blaine si fosse promesso che avrebbe visto almeno un po' della città in cui avrebbe soggiornato, non riesce proprio a uscire da quel letto, a togliersi quelle lenzuola umide dal troppo sesso di dosso. Non riesce e stare neanche cinque minuti lontano dalla pelle nuda di Sebastian.

E, visto che sa di non riuscirci, non ci prova neanche.

O almeno, ogni tanto prova ad alzarsi, a dire ad alta voce, quasi come a convincere più se stesso che il suo ragazzo: “Dai, andiamo a fare due passi, portami a vedere Montmartre” ma poi il suo sguardo cade su Sebastian nudo steso sul letto e non riesce proprio a trovare la voglia di vestirsi e uscire da quell'appartamento rinfrescato dall'aria condizionata nel quale può vedere ogni centimetro di pelle nuda del suo meraviglioso amante.

Sono due giorni che va avanti così e ancora grazie che il frigo è pieno e che Sebastian è un ottimo cuoco. Quella era stata una scoperta sensazionale della sua prima sera a Parigi, quando arrivati a casa, dopo mille ore di aereo e un paio di scali, il suo ragazzo gli aveva cucinato un'omelette con i fiocchi. Che ovviamente non era stata neanche toccata perchè Sebastian aveva commesso il grande errore di servigliela dicendo appena due parole in francese e Blaine si era dimenticato di avere fame di cibo sfamando invece la fame che aveva di Sebastian direttamente sul pavimento della cucina. Ma non era stata colpa sua, era stata colpa di Sebastian che era dannatamente sexy quando parlava in francese. Lui era innocente.

Ma Blaine non pensa di aver “sprecato” quei due giorni a rotolarsi tra le lenzuola con Sebastian – se non a fare l'amore, a ridere come due ragazzi innamorati che si dicono cose stupide – perchè quei due giorni non ha smesso neanche un attimo di sorridere, è addirittura sicuro di essersi addormentato con il sorriso sulle labbra abbracciato al suo ragazzo e di essersi svegliato allo stesso modo.

E Blaine pensa che la vita è davvero bellissima in quel piccolo appartamento parigino a pensare solo a fare l'amore con Sebastian e a sfamarsi quando lo stomaco brontola, guardando di tanto in tanto la Torre Eiffel che si staglia sull'orizzonte fuori dalla finestra.

E' pomeriggio inoltrato e l'aria della sera si sta avvicinando, è troppo tardi per fare una passeggiata e troppo presto per uscire; non che ne avessero comunque voglia, ma Blaine ci pensa lo stesso sdraiato sul letto, con la testa appoggiata sulla spalla di Sebastian mentre lui gli carezza dolcemente la schiena nuda.

E si sente così bene che quasi non pensa a quello che dice, se lo lascia sfuggire dalle labbra come uno dei tanti sospiri che hanno riempito la stanza i giorni precedenti.

Certo che sembriamo proprio due sposini in luna di miele.”

Sebastian smette di accarezzargli la schiena e, dal modo in cui i suoi muscoli si irrigidiscono, Blaine si rende conto che forse avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa.

Cosa?” la voce di Sebastian è piatta, calma, non lo tradisce come invece fanno le sue spalle tese.

Niente,” Blaine vorrebbe tagliarsi la lingua per quello che ha detto.

Perchè dovremmo sembrare due... sposini?” dice quell'ultima parola quasi con ribrezzo, quasi come se gli facesse schifo, e il cuore di Blaine scende fino allo stomaco, un po' deluso da quella reazione.

Perchè abbiamo passato gli scorsi due giorni chiusi in casa a scopare, cioè... boh, ho fatto una considerazione, non c'è bisogno di prenderla così.”

Sebastian non risponde ma Blaine sente che c'è un motivo per cui la stanza viene riempita da quel silenzio imbarazzante e pesante come un macigno.

Ho detto qualcosa che non dovevo? Scusami.”

Non sa di cosa deve scusarsi, ma lo fa comunque, perchè l'espressione sul viso di Sebastian non gli piace, lo spaventa, non riesce a sopportarla, vorrebbe cancellarla e avere davanti uno di quei sorrisi che lo fanno sciogliere.

Ma la smorfia di Sebastian non cambia neanche quando il ragazzo si alza dal letto e gli dice di andare a farsi una doccia che sarebbero usciti a cena.

Blaine non vuole uscire a cena. Vuole un'omelette servita con un paio di parole francesi e poi non mangiarla perchè è troppo impegnato a gemere sul pavimento della cucina. Ma si alza lo stesso da quel letto, mortificato come non mai, e va a farsi una doccia, dandosi dell'idiota per tutto il tempo e provando a pensare a come farsi perdonare per quelle parole di troppo che a lui sembravano solo considerazioni innocenti.

Un'ora dopo, camminano vicini lungo la Senna mentre il sole tramonta all'orizzonte creando un gioco di luci sull'acqua del fiume che è semplicemente meraviglioso, anche se Blaine è troppo impegnato a guardare per terra per accorgersene. Non si tengono per mano lui e Sebastian; non si tengono mai per mano quando escono insieme, forse perchè Blaine è sempre stato troppo timido per farlo e il suo ragazzo troppo strafottente da ammettere che in realtà gli piacerebbe passeggiare mano nella mano come fanno le coppie innamorate di tutto il mondo.

Camminano sempre vicini, ogni tanto Sebastian avvolge un braccio intorno ai fianchi di Blaine, ma anche quelle volte sono davvero rare.

Ed è proprio per quella serie di motivi che Blaine quasi muore di infarto quando sente le dita di Sebastian scivolare in mezzo alle sue e stringergli il palmo sudato. Non ci crede e gli sembra una cosa impossibile, perchè Sebastian è arrabbiato con lui, perchè Sebastian non fa cose del genere, perchè Sebastian è Sebastian. Lo guarda con l'espressione più da pesce lesso del suo repertorio, con occhi e bocca spalancati dallo stupore e in tutta risposta il suo ragazzo gli dice di chiudere la bocca prima che ci entri qualcosa di inaspettato dentro.

Cenano in un posto che Blaine ha troppa paura definire romantico, perchè Sebastian non è un tipo romantico. Ma le candele profumate, l'atmosfera calma data dal fiume che scorre dolcemente lì di fianco, le luci della città nella sera poco meno brillanti delle stelle che adornano il cielo, il dolce al cioccolato che Sebastian insiste nel voler dividere e il modo in cui lo imbocca facendolo sorridere come un ebete vogliono pur dire qualcosa.

Tornano a casa in silenzio mano nella mano, senza bisogno di dirsi nulla o di trovare parole che spezzino quell'armonia perfetta che c'è tra loro.

E Blaine crede di essere sul punto di morire quando, entrato in camera da letto, si trova una rosa rossa sul cuscino e due candele che illuminano fioche la stanza. Sente le braccia di Sebastian cingerlo in un abbraccio, il suo corpo premere contro la sua schiena e le sue labbra a pochi centimetri dal suo orecchio.

Scusa per come ho reagito oggi, lo sai che sono un coglione.”

Forse Sebastian avrebbe voluto dire altre parole, altre scuse, ma muoiono tutte sulle labbra di Blaine che lo bacia con passione e che, sinceramente, non ha bisogno di sentire altro.

Quella notte Blaine si dimentica di quelle parole dette quasi con troppa frivolezza quel pomeriggio, le mette da parte, in attesa di un altro momento più giusto e decide di non pensarci perchè quello non è il momento di pensarci.

L'unico pensiero di quella notte è fare l'amore con il suo ragazzo, tutto il resto può aspettare.

 

*

 

La seconda volta non sono più due adolescenti in vacanza a Parigi l'estate del diploma la cui unica preoccupazione è quella di amarsi e di non perdersi l'uno negli occhi dell'altro nel farlo. Le frivolezze del liceo sono scomparse dietro l'angolo e a prendere il loro posto sono arrivate le complicazioni dell'università.

Di due università per essere precisi, troppo lontane l'una dall'altra per essere vissute con la serenità di un qualunque altro adolescente, e due cuori che battono troppo distanti tutti le notti e che si rilassano soltanto nei fine settimana quando capiscono che la metà mancante non è a chilometri di distanza ma nello stesso letto.

Hanno fatto un patto Blaine e Sebastian, hanno deciso di provare quella cosa che entrambi hanno troppa paura di chiamare relazione a distanza e quindi non la chiamano e basta.

Ma nonostante i peggiori presagi di Blaine, la cosa funziona: ognuno ha la propria vita tra lezioni, corsi e amici, ma la sera trovano sempre cinque minuti per parlarsi, insultarsi, litigare e fare pace.

Sebastian fa finta di essere ok con i ragazzi con cui va a suonare Blaine ogni tanto e Blaine finge che non gli importino tutte le feste a cui va a Sebastian, per poi fare la figura dei gelosi quando uno dei due chiede all'altro perchè si comporti in modo freddo. Di solito litigano, minacciano di lasciarsi ma non lo fanno mai per davvero, e impiegano il tempo che avrebbero dovuto trascorrere a fare quello che aveva reso tanto geloso l'altro a fare pace al telefono.

Il momento migliore della settimana è decisamente il week end, che entrambi aspettano con impazienza già dalle prime ore del lunedì mattina. Non hanno mai programmi importanti, di solito rimangono chiusi in casa, a passare insieme nel letto tutte quelle ore che i chilometri che li separano non gli permettono di fare tutte le sere.

E in quei fine settimana in cui l'unica cosa a cui riesce a pensare Blaine è il sorriso di Sebastian, gli sembra di essere tornato a Parigi e che la vita sia bellissima e senza preoccupazioni, ma basta poco per distruggere quella convinzione, basta l'ultimo bacio di Sebastian prima di separarsi la domenica sera.

Allora la vita non è più bellissima, la vita è fredda come quel letto troppo vuoto che ha ancora il profumo del suo amante e Blaine dovrebbe cambiare le lenzuola ma non ci riesce e lascia che la colonia di Sebastian impregnata nel cuscino gli riempia le narici e lo mandi in quella depressione velata, destinata a rimanere sul suo viso fino al venerdì seguente.

I primi mesi Blaine non pensa di farcela, ma dopo un po' le cose prendono il suo ritmo, la vita di New York lo travolge e riesce a trovare una sorta di serenità anche in quelle otto ore che due volte al mese deve percorre per andare fino a Boston e tornare a casa.

Passano due anni lontani così, quasi sempre in viaggio, bevendo troppo caffè e viaggiando di notte perchè spesso non sono riusciti a dire di no a quell'ultimo bacio che ha portato decisamente a qualcosa di più di un bacio e che ha sballato tutta la tabella di marcia. Litigano, ma non passano ventiquattro ore prima che uno dei due si scusi, festeggiano eventi importanti come anniversari o compleanni in ritardo o in anticipo ma mettendoci lo stesso amore di sempre, si amano anche se sono lontani e il mondo rema loro contro, perchè hanno deciso che ci avrebbero provato e non hanno intenzione di mollare quello che hanno costruito troppo facilmente.

E ci sono dei momenti in cui Blaine pensa che la vita è bellissima così com'è, anche se Sebastian è lontano perchè forse se lo avesse avuto sotto il naso tutto il tempo non si sarebbe accorto quanto fondamentale sarebbe nella sua vita, come solo il suono della sua voce al telefono riesca a calmarlo quando è arrabbiato con qualche professore o teso per un esame. Blaine a volte è contento che quello che devono affrontare non sia facile come per qualche altra coppia, perchè è fiero di pensare che tutti i sacrifici, le ore di viaggio, il non potersi vedere quasi mai li abbiano fatti innamorare ancora di più l'uno dell'altro.

La seconda volta che Blaine allude a una cosa così seria sembra sia passata un'eternità da quel pomeriggio a Parigi ma in realtà sono solo un paio di anni. Sono cresciuti, sono maturati, ma per un certo verso sono sempre gli stessi ragazzini che erano quando si sono incontrati. Ma questa volta non le dice quelle parole senza pensarci, sa il significato che hanno, ha paura della reazione del suo ragazzo ma le dice lo stesso perchè in quel momento, abbracciato a Sebastian dopo aver fatto l'amore, è felice. E non ha bisogno di altre motivazioni.

Hai mai pensato a noi due che viviamo insieme?”

Questa volta i muscoli delle braccia di Sebastian non si irrigidiscono come era successo in Francia, rimangono rilassati intorno al suo corpo nudo.

Non pensavo si potesse vivere insieme con te qui a New York e con me a Boston. Hai inventato qualche sorta di teletrasporto di cui non sono a conoscenza, killer?”

Blaine ride, perchè come al solito Sebastian non ha capito niente. “Ma non adesso, tra un paio di mesi, quando io ho finito qui all'università.”

Non credo di seguirti.”

Blaine prende un respiro profondo e decide di confessare quel segreto che gli ha tenuto nascosto per davvero troppo tempo. “Ho... ho fatto domanda per un'azienda a Boston. Con il corso che ho seguito qui non ci dovrebbero essere problemi, almeno così mi hanno detto.”

Sebastian non risponde subito ma, dalla sua posizione tra le sue braccia, Blaine sa che non è teso o arrabbiato; sul suo volto legge solo sorpresa e incredulità.

Verresti a vivere a Boston?”

Sì.”

E lo hai fatto per me?”

L'ho fatto per noi,” lo corregge Blaine quasi con una risata.

E vorresti che vivessimo insieme come... coinquilini, giusto?” Blaine nota una punta di paura in quelle parole. Non sa di cosa Sebastian sia terribilmente preoccupato da fargli così tante domande, né per quale motivo sia così spaventato di quella cosa che dovrebbe renderlo felice. E no, non vuole che vivano come coinquilini, ormai sono cresciuti per certe cose.

Vivere insieme nel senso di convivere, Sebastian.”

Convivere?”

Già, sai quella cosa che fanno le coppie quando sono fidanzate da un po' di tempo, vivere nella stessa casa, dormire nello stesso letto, stare insieme in modo serio?”

Blaine è un po' scocciato, non riesce a capire per quale motivo Sebastian non sia al suo stesso punto, non riesca a seguirlo e abbia quel cipiglio confuso sul viso.

Ma noi dormiamo nello stesso letto nei week end e anche durante le vacanze ed è come se vivessimo un po' insieme.”

Mi sembri scemo stasera. Convivere nel senso che voglio passare il resto della mia vita sotto il tuo stesso tetto. Non mi sembra così difficile da capire.”

Blaine sputa quelle parole un po' arrabbiato, perchè non capisce per quale motivo Sebastian si comporti in quel modo, perchè non vuole quella cosa che lui invece desidera così tanto e che gli è sembrato che nei due anni passati volesse anche lui.

Il silenzio di Sebastian spaventa e irrita un po' Blaine e quasi gli sembra di essere tornato ad avere diciott'anni e aver alluso al fatto che loro due sembrano una coppia appena sposata.

E Blaine vorrebbe dirgli tante cose, chiarire tutti quei dubbi, chiedergli per quale motivo si comporta in quel modo e fare chiarezza sulla strana luce che riesce a vedere nei suoi occhi.

Ma non lo fa. Gli da un bacio sotto il collo e sospira, quasi rassegnato.

Ti amo e sei la mia vita, ci terrei tanto a passare ogni mia singola giornata sapendo che la sera posso dormire tra le tue braccia.”

Sebastian non risponde a quelle parole, perchè Sebastian non gli dice mai che lo ama. Glielo fa capire nei modi più disparati, romantici e teneri possibili ma quelle due parole non gliele ha mai dette, anche se Blaine le ha sempre lette nel verde dei suoi occhi.

Lo stringe di più a sé e comincia a baciargli la fronte, le guance, il naso, gli occhi e infine la bocca. E Blaine riesce a sentire il sapore di quel Ti amo non detto sulle labbra del suo amante. E va bene così, perchè sa come è fatto Sebastian, sa che lo ama, sa che è un idiota riguardo certe cose.

L'unica cosa che non sa è perchè il suo ragazzo reagisca in modo così strano alle sue velate proposte.

Ancora una volta Blaine mette da parte tutto, in attesa di un momento in cui Sebastian sarebbe stato così coraggioso da non fuggire quando Blaine gli avrebbe confessato che l'unica cosa che vuole è un anello al dito.

 

*

 

La terza volta succede un paio di anni dopo, non sono abbracciati su un letto nudi a parlare di quello che vogliono da futuro arrabbiandosi un po' quando l'altro non segue la stessa linea di pensiero o non sono entrambi entusiasti delle sesse cose.

E' una giornata importante e Blaine la aspetta da tanto tempo, ha faticato tanto per trovare il completo giusto per lui e per il suo ragazzo, optando alla fine per due Armani neri che stanno uno schianto a entrambi. Ha rinunciato al cravattino, ma solo per quel giorno e solo perchè suo fratello l'ha implorato e ricattato, quindi al suo posto attorno al collo ha una cravatta nera sottile che sparisce sotto la giacca, il cui nodo è stato fatto dalle mani esperte del suo ragazzo che, con un sorriso, l'ha preso in giro per tutto il tempo prima di appuntargli un fiore rosso al taschino e guardarlo orgoglioso.

Non sono più due ragazzini ormai lui e Sebastian, sono uomini adulti non troppo cresciuti per i gusti di Blaine ma non sono neanche troppo lontani dall'essere quelle due persone innamorate che camminavano mano nella mano una sera d'estate lungo la Senna.

Vivono insieme adesso: Blaine è riuscito a convincere Sebastian a fare quel grande passo e, nonostante qualche litigio su chi deve pulire cosa, riescono a mandare avanti un appartamento nel centro di Boston andando a lavorare tutte le mattina, coltivando amicizie, avendo hobby e passatempi e facendo l'amore tutte le sere o quasi.

Litigano come facevano al college, ma invece di passare le ore al telefono a scusarsi e fare pace hanno scoperto che rotolarsi tra le lenzuola senza dirsi nulla è la soluzione migliore per dire tutte quelle cose che le parole non riuscirebbero a descrivere.

E sono felici, non c'è davvero nulla che vada nel modo sbagliato. Blaine adesso pensa che la vita sia bellissima tutta le sere mentre si addormenta con il calore del corpo di Sebastian accanto al suo e ringrazia le basi solide di quello che hanno costruito durante gli anni, i viaggi New York-Boston e tutti quei dollari spesi in bollette del telefono e di internet. Spesso si chiede come sarebbe la sua vita se avesse mollato, se non avesse stretto i denti e ingoiato il dolore e avesse semplicemente lasciato Sebastian quando le cose erano iniziate a farsi difficili. Non vuole mai sapere la risposta perchè, qualunque vita avesse mai scelto, non sarebbe mai stata bella come quella che sta vivendo adesso.

La vita con Sebastian è tutto quello che ha sempre desiderato, tranne quasi per un particolare, quel piccolo particolare che gli ronza nella testa dalla loro prima vacanza a Parigi. Quella cosa di cui Sebastian non vuole parlare mai e che lo fa arrabbiare, quella cosa che invece Blaine muore dalla voglia di avere.

Un anello al dito e una firma su un foglio di carta. E la consapevolezza di poter chiamare Sebastian in un altro modo invece che fidanzato o ragazzo o compagno. Blaine non ha mai desiderato così ardentemente qualcosa come apostrofarlo con quella parola che inizia con la M.

E mentre entra in chiesa in quella calda mattina primaverile sente una morsa stringergli il cuore ed è invidioso di quell'idiota di suo fratello che finalmente è (quasi) riuscito a sposarsi la ragazza con cui ha fatto tira e molla dal liceo fino a un paio di mesi prima. Perchè forse, conoscendo la persona che dorme al suo fianco tutte le notti, lui non proverà mai tutte quelle emozioni. Forse non sarà mai così felice come è suo fratello nel momento in cui infila l'anello al dito della sua nuova cognata e la bacia sotto gli applausi di tutti.

E, senza pensarci in quel momento, cerca con lo sguardo gli occhi di Sebastian, seduto un paio di file dietro di lui e quando finalmente li trova in quella folla di visi contenti e commossi, vede la paura in quelle iridi verdi e brillanti. Vede un'angoscia che non ha mai visto e che gli fa scendere il cuore di nuovo esattamente all'altezza dello stomaco. Si volta e non dice niente, fa un sorriso un po' finto e abbraccia Cooper; dopotutto è il testimone lui, non può dare una brutta impressione al matrimonio di suo fratello.

Si evitano per quasi tutto il pranzo, o meglio Blaine lo evita, cercando di distrarsi e pensare ad altro e non a quella cosa che non riesce neanche a definire che ha visto negli occhi di Sebastian durante la cerimonia. Parla con tutti, si dà da fare, intrattiene i bambini, vaga di tavolo in tavolo per ridere scherzare e condividere la gioia di quel giorno stupendo. Cerca di scacciare quel peso che si ritrova in gola con chiacchiere e risate inutili ma poi quel peso diventa davvero troppo da sostenere e, con una scusa banale, si allontana dal rumore, da tutta quella contentezza che davvero non riesce a condividere.

Esce dal cancello della villa che i suoi genitori hanno affittato per il matrimonio e si incammina lungo un sentiero che porta ad un piccolo laghetto all'ombra di una quercia nel quale fanno il bagno un paio di anatre. Con un sospiro si siede sull'erba e comincia a gettare sassolini nell'acqua, il sorriso sparito dal suo volto.

Non si accorge che non è solo finchè non sente il rumore di qualcuno che gli si siede accanto.

Posso sapere per quale motivo è da stamattina che mi eviti? Mi hai mollato con tua zia Christine e adesso posso recitarti alla perfezione l'albero genealogico di tutta la famiglia Anderson dalla Guerra di Indipendenza fino ad oggi.”

Per quanto Blaine possa essere deluso da lui, non riesce a non fare un sorriso perchè quello è Sebastian e solo Sebastian può a farlo sorridere nei momenti in cui nessun altro ci riesce.

Ti ricordi...” inizia Blaine guardando dritto di fronte a sé. “...la nostra prima vacanza insieme?”

L'anno del diploma, quando siamo andati a Parigi. Ovvio che me la ricordo.”

Ti ricordi anche di quando ti sei arrabbiato perchè ho alluso al fatto che sembravamo una coppia sposata?”

Sebastian non risponde a quella domanda e la delusione di Blaine cresce giusto un po' di più.

Ti ricordi quella volta che ti ho detto che sarei venuto a Boston e che volevo convivessimo e tu non eri tanto d'accordo?”

Ancora silenzio. Blaine non ha il coraggio di guardare il viso di Sebastian.

Ti ricordi di tutte quelle volte in cui ho alluso al fatto che io e te potremmo fare qualcosa di più serio della convivenza e in cui tu hai bellamente ignorato o cambiato discorso come se stessimo parlando di qualche cazzata?”

Sì, Blaine, me le ricordo.”

Blaine deglutisce, spaventato come non mai dalle sue stesse parole. “Lo sguardo che avevi in chiesa stamattina... è stato come una coltellata.”

Sebastian ancora non dice nulla e il suo silenzio è più che eloquente. Fa male, fa più male di tutti quei chilometri che li dividevano un paio di anni prima. Fa più male di qualunque altra cosa che Blaine abbia mai provato.

Tu non vorrai mai sposarmi... vero?” la voce trema, ingoia le lacrime e cerca di non cedere proprio in quel momento.

Blaine, io non sono uno che si sposa. Perchè... perchè dovremmo fare una cosa del genere? Stiamo benissimo così come siamo adesso! Perchè dobbiamo complicarci le cose con un... matrimonio?”

Blaine non riesce a credere alle sue orecchie, non riesce ad accettare le sue parole. “Perchè voglio cominciare una famiglia con te. Ti prego dimmi che lo vuoi anche tu.”

Si volta tremante e, all'ombra di quella quercia, si specchia negli occhi di Sebastian, cerca un sì nelle sue iridi a quella sua affermazione ma non trova nulla. Niente. E la vita non è mai stata così brutta.

Mi dispiace Blaine, io non sono così, mi conosci, e lo sai... io non... non posso. Io voglio stare con te, ma voglio starci come siamo adesso.”

Quelle parole sono affilate come coltelli, gli squarciano il cuore e lo riducono a brandelli. Perchè Blaine sa come è fatto Sebastian, lo sa benissimo ma in tutti gli anni che sono stati insieme ha sempre pensato di averlo cambiato un po', di averlo reso una persona migliore. Invece è sempre lo stesso ragazzino che ha paura dei propri sentimenti e che non riesce a impegnarsi seriamente con qualcuno che lo ama più della sua stessa esistenza.

Blaine crede di stare per sentirsi male ma, prima di scoppiare a piangere, prima di perdere completamente il controllo, deve dirgli ancora una frase che molto probabilmente ricorderà per tutta la vita.

Allora credo non si possa andare avanti così, vogliamo cose diverse e molto probabilmente non siamo fatti per stare insieme.”

Lascia un pezzo del proprio cuore sotto quella quercia e dentro gli occhi di Sebastian che lo guardano terrorizzati prima di scappare via, lasciando che le lacrime gli scorrano lungo le guance.

La terza volta Blaine chiede all'amore della sua vita di sposarlo. Si era sempre immaginato quel momento come qualcosa di meraviglioso, come qualcosa che lo avrebbe reso la persona più felice del mondo.

Ma la vita vera non è come le favole, le persone dicono no e i cuori si spezzano per davvero, lasciando una voragine che giorno dopo giorno ti divora dall'interno.

E la vita fa davvero schifo.

 

*

 

Blaine non vuole le uova al tegamino che gli ha preparato sua madre. Non vuole dormire nella camera in cui dormiva quando aveva quindici anni. Non vuole sapere quanto sia felice Cooper alle Hawaii e non vuole vedere sua madre e suo padre che si baciano la mattina prima che lui vada a lavoro.

Non vuole pensare che deve andare a prendere le sue cose a Boston nell'appartamento di Sebastian, che in teoria è anche il suo, ma fa troppo male dire nostro, quindi preferisce pensare che non sia anche casa sua.

Pensa tanto Blaine quei giorni, pensa a Sebastian, al fatto che dovrà trovarsi un'altra casa, a sua madre che si preoccupa, a Sebastian che dorme da solo nel loro letto, pensa a come andavano bene le cose solo due settimane prima, pensa al fatto che non ha mai pianto così tanto in vita sua, pensa a Sebastian che la sera guarda triste il suo lato vuoto del letto e magari si addormenta con il volto segnato dalle lacrime come fa lui.

Forse pensa troppo a lui, ma non riesce a farne a meno, non riesce a smettere. I suoi occhi verdi sono ancora lì a guardarlo adoranti e, se Blaine chiude le palpebre, riesce a leggere tutti i Ti amo che Sebastian non gli ha mai detto, nel ricordo di quelle iridi profonde come oceani e splendenti come stelle.

In un modo o nell'altro riesce a svolgere il suo lavoro da casa dei suoi senza andare in ufficio, riesce a sistemare le pratiche e decide di prendersi un periodo di ferie, anche perchè il capo è lui e nessuno potrebbe dirgli il contrario.

Passa le giornate e deprimersi in giardino, sperando che un fulmine a ciel sereno lo carbonizzi e che ponga fine per sempre ai suoi dolori ma, purtroppo, anche se si rende conto di lamentarsi come una ragazzina, le sue preghiere non vengono mai esaudite.

Fino a quel giorno.

Blaine è da solo in casa, sua madre è uscita per fare delle commissioni e suo padre è andato a prendere Cooper e Julia in aeroporto per portarli nel loro appartamento nuovo di zecca e lui è seduto in giardino all'ombra di un paio di alberi, gli occhi coperti da un grosso paio di occhiali da sole in attesa che gli venga quella stanchezza da post pranzo che lo faccia dormire per tutto il pomeriggio.

Guarda il giardino vuoto con un sospiro prima di chiudere gli occhi e sistemarsi meglio sulla sdraio. Sta già quasi per vedere quelle iridi verdi fissarlo adorante nei suoi sogni quando sente una mano posarsi sul suo ginocchio.

Si toglie gli occhiali scuri dal volto e quelle iridi verdi le vede per davvero, lì davanti a lui. E vede anche quei capelli scompigliati in cui ama affondare le dita e quel sorriso che lo fa sciogliere come neve al sole.

Apre la bocca come una trota, prova a balbettare qualcosa, ma Sebastian scuote la testa quasi ridacchiando e, con un indice posato sotto il mento, gli chiude la bocca aperta.

Non si dicono niente: si guardano, si osservano, cercano parole non dette l'uno negli occhi dell'altro prima che Sebastian prenda la mano sinistra di Blaine e infili un piccolo anello d'argento al suo anulare.

Blaine lo guarda senza riuscire a muovere un muscolo o dire una parola, guarda quell'anello argentato scintillare anche all'anulare dell'angelo che ha di fronte a sé e vorrebbe piangere, vorrebbe urlare, vorrebbe mettersi a saltare e fare l'amore con lui su quel prato. Ma la sua lingua agisce per prima.

Non me l'hai chiesto.”

Sebastian alza le sopracciglia a quell'affermazione, stupito e divertito allo stesso tempo.

Ma tu lo vuoi.”

Chiedimelo.”

Ma mi hai già detto che-”

Sì ma tu mi ha detto di no, quindi o me lo richiedi o questo anello te lo faccio ingoiare.”

Sebastian si morde il labbro per trattenere la risata e si schiarisce la gola.

Blaine Anderson, mi faresti l'onore di diventare mio marito?”

Il sì che Blaine vorrebbe dire muore sulle labbra di entrambi, viene ingoiato da quelle bocche fameliche che si cercano affamate, cade sull'erba dietro Sebastian con loro, che ridono, si baciano e fanno l'amore un po' nascosti sperando che nessuno li interrompa, perchè in quel momento hanno bisogno di tutto quello.

Hanno bisogno l'uno dell'altro come non mai, bisogno di amarsi e di sapere che sì, d'ora in poi la vita sarà sempre bellissima.

Alla fine il fulmine a ciel sereno è arrivato davvero per Blaine: non come si aspettava, e sicuramente ci saranno tante e troppe cose di cui discutere dopo, questioni da chiarire, dichiarazioni da fare, persone da informare, insulti e litigate da calmare, ma quello non è il momento in cui bisogna pensare a certe cose.

Quello è il momento, come era stato a Parigi tanti anni e baci prima, di fare l'amore con l'unica persona per cui valesse la pena vivere e il resto del mondo può decisamente aspettare.

 

 


Ultima fic della settimana, ma è davvero già finita? ;__; sigh, non mi piace questa cosa, non mi piace per niente :(
Ho adorato scrivere ognuna delle shot che ho postato questa settimana, e sono sicura di essermi innamorata di questa coppia giusto un po' di più, perchè sono stupendi e cicci e li amo tantissimo.
Spero di non avervi tediato troppo, ma comuuunque io su EFP a scrivere Seblaine ci sono sempre, altrochè LOL di me non ci si libera facilmente :)
Ci terrei a ringraziare tutte le persone che hanno letto le mie storie, che le hanno recensite e soprattutto che le hanno apprezzare, grazie dal profondo del cuore :)
Grazie alla mia metà, che è la persona più meravigliosa del mondo e che oltre ad avermi fatto le copertine delle fic che sono una più bella dell'altra, mi ha corretto tuttotutto e soprattutto mi ha inchiodata alla scrivania e mi ha fatta scrivere LOL Se non fosse stato per lei io probabilmente scrivevo solo una o due daddies LOL quindi è colpa sua se vi ho annoiato così tanto :P
Grazie anche a tutte le favolose anime del gruppo Seblaine, grazie per il supporto, gli scleri e tutto <3 ma soprattutto grazie a chi ha partecipato a questa iniziativa, scrivendo un po' su questa coppia e spargendo tantissimo amore <3
GrazieGrazieGrazie :)
Marti
   
 
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