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Autore: Akemi_Kaires    25/03/2012    7 recensioni
{Airplaneshipping; Anemone/Camelia}
Non poté fare a meno di riservarle un’occhiata scettica e in parte disgustata, non appena posò lo sguardo su quel corpo poco aggraziato e mal vestito.
Prompt: Grazie
Dedicated To Rozen Kokoro
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
- Questa storia fa parte della serie 'With You, My Love'
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The One Hundred Prompt Project




Thanks

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Dedicata alla dolce Rozen Kokoro, la mia Cognatuzza, come regalo di compleanno.

Auguri, Tesoro.

 

Non poté fare a meno di riservarle un’occhiata scettica e in parte disgustata, non appena posò lo sguardo su quel corpo poco aggraziato e mal vestito. Camelia esibì una smorfia di estremo disappunto, valutando come quella selvaggia che aveva di fronte fosse totalmente diversa da come se l’era immaginata.

Quando la Lega le aveva ordinato di collaborare con una collega, al fine di pattugliare l’ala est della Regione, aveva immaginato di essere stata assegnata ad una persona degna del suo calibro. Non aveva mai osato pensare di collaborare con una ragazza così priva di stile e di femminilità.

Forse sono troppo abituata alle mie colleghe, cercò di giustificarsi invano, passandosi una mano sui lunghi capelli biondo platino. Sospirò, tornando ad osservare il “maschiaccio” con aria afflitta e sconfitta. La sola idea di doverle stare accanto la ripugnava. Nardo me la pagherà cara…

Lavorare con lei sarebbe stato letteralmente impossibile, essendo estremamente diverse l’una dall’altra come il giorno e la notte. Avrebbero litigato con ogni probabilità, e la bella modella avrebbe rischiato di perdere il suo charme insultando la giovane barbara.

Inarcò un sopracciglio con stupore, non appena la pilota le porse con gentilezza e felicità la mano per presentarsi. – Mi chiamo Anemone! – esclamò questa a gran voce, facendole l’occhiolino, esibendo poi un sorriso gioioso. – Sono lieta di fare la tua conoscenza… ehm…

- Camelia – rispose l’altra, trattenendosi a stento dal voltarle le spalle e andarsene immediatamente da quel posto maledetto.

Sbarrò gli occhi, facendo affidamento a tutto il suo buon autocontrollo per non assestarle un sonoro schiaffo. Come osava non riconoscerla, non ricordarsi il suo nome e di non mostrare rispetto per la famosa e celeberrima modella di Unima?

In effetti non si sarebbe dovuta poi stupire, a giudicare dall’aspetto mascolino e dall’atteggiamento per nulla garbato della sua interlocutrice. Sicuramente quella ignorante viveva fuori dal mondo, con la testa costantemente tra le nuvole, e non aveva mai avuto il bisogno di interessarsi alla moda. Forse non aveva mai indossato null’altro al di fuori delle sue tute da pilota, constatò poi la bionda.

Non è normale. Qualche ingranaggio gira per il verso contrario. Suppose infine, protendendo a stento le mano, poco prima di essere percossa dalla stretta vigorosa della rossa.

Sarebbe stata una lunghissima giornata.

 

Forse l’aveva giudicata frettolosamente, questo glielo poteva concedere. A differenza di come era apparsa ai suoi occhi, così lontana e poco fine, Anemone si era rivelata una persona alquanto paziente e a tratti perfino dolce.

Camelia provava una sorta di ammirazione nei confronti di quella giovane: aveva sopportato senza batter ciglio le sue lamentele riguardo capelli scompigliati, unghie spezzate e trucco rovinato. Anzi, molte volte si era perfino proposta di aiutarla, a dispetto dei precedenti pensieri maligni della bionda.

Persa nei suoi pensieri, così assorta da non far caso a dove poggiasse i piedi, scivolò sui sassi bagnati dalla fastidiosa pioggia, cadendo rovinosamente in una pozzanghera fangosa. La modella strillò a pieni polmoni, spaventando perfino i pokèmon selvatici nei dintorni. Cominciò a singhiozzare, le lacrime calde che sgorgavano impetuose dai suoi occhi lucidi, non appena notò con orrore quanto fosse zuppa e sporca.

La compagna si voltò di scatto, richiamata da quell’urlo agghiacciante e disperato. Non appena la raggiunse, si chinò accanto alla ragazza, mordicchiandosi nervosamente il labbro con estremo dispiacere. A giudicare dallo stato della collega, quel viaggio di ricognizione doveva averla provata alquanto, sia fisicamente sia moralmente.

A differenza sua, Camelia sembrava tenere in modo quasi maniacale al suo aspetto fisico. In effetti quel corpo era un vero e proprio tempio, tanto curato quanto proibito. Tuttavia la rossa non aveva mai immaginato che la ragazza avrebbe pianto per qualche misero schizzo di fango.

Senza alcun indugio, l’aiutò a rialzarsi, sostenendola e accompagnandola pazientemente fino all’ombra di un albero. L’aiutò a pulirsi, passando con delicatezza dei fazzoletti su quella pelle liscia e diafana.

È troppo bella per essere una semplice Capopalestra, si disse mentalmente, posando lo sguardo su quel volto di rara bellezza. Ed è troppo carina per essere una normale ragazza.

In confronto, Anemone si sentiva una cavernicola. Senza farsi notare dalla bionda, gettò un’occhiata triste e di sconforto ai suoi malconci abiti da pilota, sentendosi quasi in imbarazzo per essersi presentata così poco elegante a quel loro primo incontro.

Non doveva averle dato una bella impressione. Un giorno o l’altro, però, avrebbe trovato il modo per rimediare a questa sua sorta di errore.

- Va meglio, ora? – le domandò con garbo e dolcezza, sfoderando un mesto sorriso di conforto. Istintivamente, posò una mano sulla sua esile spalla, cercando di donarle un briciolo di calore e sicurezza tramite quel leggero tocco.

La giovane scosse vigorosamente la testa, cercando di pronunciare un esasperato “No!” senza alcun successo. I singulti soffocarono lamentele e dolore, impedendole di proferir alcuna parola e dar sfogo alla sua disperazione.

Non si era mai vergognata così tanto in vita sua. Aveva fallito la missione della Lega, si era arresa neanche a metà viaggio, e aveva compromesso inoltre il suo look da modella. Se i suoi ammiratori l’avessero scoperta in quell’orrido stato, avrebbe sicuramente tradito le loro aspettative.

Li avrebbe delusi, e non esisteva cosa peggiore per una star del suo calibro.

- Stai tranquilla! – esclamò la rossa, assestandole una pacca sulla schiena gracile e sottile. – Non sai che i bagni di fango fanno bene alla pelle?

Camelia rialzò lentamente il capo, beandosi dello sfolgorante sorriso che la ragazza le stava riservando. Soffocò un gemito, commossa da tutta quell’attenzione e affetto che la collega le stava donando.

Per la prima volta nella sua vita, aveva incontrato una persona capace di guardare oltre la sua maschera di vanità, confortandola e apprezzandola per ciò che realmente era. L’aveva duramente sopportata, aiutata e perfino soccorsa nel momento del bisogno. Neppure la sua fruttuosa e soddisfacente carriera di modella le aveva dato così tanta gioia come in quell’istante.

Ignorando palesemente portamento ed educazione, si gettò tra le braccia di Anemone, inzuppando la sua casacca azzurra di lacrime di pura felicità.

- Grazie – mormorò la Capopalestra, stringendosi ancor più a quella nuova amica.

Sì, quella giornata si era rivelata a dir poco speciale.

 

 

Quando la noia colpisce e ammazza, meglio fare dell’altro. Sinceramente non avevo la più pallida idea di cosa scrivere su questa coppia, poiché non ho mai avuto l’occasione di trattare questi personaggi.

Anemone mi piace davvero tanto, mentre Camelia… non so mai come descriverla. Perciò non spaventatevi se vi risulta un pochino OOC.

Mi spiace di non aver prodotto qualcosa di bello, ma in questo periodo ho un bruttissimo blocco. Tuttavia, dovevo fare un piccolo regalino alla mia Cognatuzza! Non potevo certamente lasciarla a bocca asciutta.

Il tema di questa shot è Grazie, riferito al finale. Ho voluto fare in modo che la shipping non fosse totalmente confermata, ma che ci fosse almeno un accenno.

Spero di non avervi delusi come ha rischiato di farlo Camelia. Ad essere sincera non so neppure io se questa shot mi piace o meno. Mi auguro solo che sia di gradimento a voi!

E Koh… grazie di tutto. Grazie per sopportarmi, per essermi vicina, per aiutarmi. Sei davvero un’amica preziosa. Spero, un giorno, di poterti ringraziare in modo adeguato.

  
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