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Autore: gaccia    26/03/2012    10 recensioni
Non è possibile!
I mostri non esistevano, me lo diceva sempre la nonna, quando mi rimboccava le coperte.
E allora che ci faccio qui? Legata a una roccia in attesa di essere mangiata da una creatura nera e malvagia emersa dalle profondità del mare.
Io sono Isabella Marie Swan, e mi trovo qui, prigioniera, destinata al sacrificio, come Andromeda.
Mini-fic. liberamente ispirata al mito.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Lettori et lettrici, salve a tutti.

La storia finisce con questo capitolo. Avevo spergiurato di postare martedì, ma questo è già pronto e finito da almeno cinque giorni… aspettare ancora era stupido, quindi spero di fare un regalo e posto oggi con un giorno di anticipo.

 

Siamo arrivati all’ultimo capitolo della storia, per quanto mi riguarda.

Come avevo premesso, non era una storia lunga.

Vi prego solo di leggere anche tutte le note in fondo pagina, e di pensarci…

… e vi auguro buona lettura.

 

---ooOoo---

 

“Accetto” dissi con voce ferma e chiara.

 

Non un muscolo si mosse sul viso di Edward. Mi guardava, serio ed impassibile.

“Alice, vai via” ordinò alla vecchia.

“No, mio signore. Se dovesse andare storto qualcosa, potrei cercare di salvarvi” implorò lei a mani giunte.

A quel punto Edward si voltò verso di lei e le prese entrambe le mani: “Non voglio che rischi la tua vita. Potrei semplicemente morire, ma potrei anche trasformarmi come mio padre e tu saresti comunque in pericolo. Jasper, portala via” ordinò deciso al valletto.

La vecchia allora sospirò, fece un gesto verso le mie catene che si allentarono un poco e se ne andò zoppicando sui gradini di pietra, accompagnata dal fido Jasper.

 

“Dicevi… dicevi sul serio che potresti morire?” chiedi titubante.

Lui si avvicinò a me e mi scostò alcune ciocche di capelli dal viso.

“No, sono sicuro che andrà tutto bene. Tu ti salverai e potrai tornare a vivere. So che sarà difficile, ma hai comunque della terra, troverai sicuramente un uomo disposto a prenderti, avrai una famiglia e sarai felice” cercava di rassicurarmi, ma non rassicurava se stesso.

“E tu?” chiesi ancora, mentre lui si avvicinava.

“Non pensarci” mormorò, poi posò le sue labbra sulle mie iniziando quello che era il mio primo bacio.

Il mio cuore schizzò in gola ed iniziò a battere forsennato, mentre, inconsapevole mi stringevo al principe, assaporando questo tocco dolce e salato che mi stavano donando le sue labbra.

 

Probabilmente, sentendo la mia resa, osò prendermi tra le braccia e stringermi a sè, diventando più esigente.

Rumori smorzati arrivarono alle mie orecchie e mi ci volle qualche istante per capire che erano i miei gemiti.

Le sue mani iniziarono a vagare lungo il mio corpo, regalandomi brividi sconosciuti, eppur piacevoli. Sentivo il mio respiro farsi sempre più spezzato ed ansante.

Le sensazioni che sentivo erano davvero potenti, tanto che fui costretta a chiudere gli occhi, mentre lui scioglieva la cinta e toglieva i tessuti che coprivano il mio corpo.

Mi trovai nuda davanti a lui, senza neanche potermi coprire. Chinai la testa di lato arrossendo vistosamente. Anche lui era ormai nudo davanti a me, con il drappo rosso ammonticchiato ai suoi piedi.

Non sapevo più dove guardare, se era giusto o sbagliato, sentivo solo un dolce calore al basso ventre che reclamava un’attenzione alla quale non avrei saputo come rispondere.

 

“Guardami, Bella. Non aver paura, non voglio farti male, non più di quanto non sia costretto”.

La sua voce era smorzata, ma mi spaventò lo stesso. Avrei sentito male? Tanto? Mia madre mi aveva spiegato qualche cosa, ma non essendo neanche promessa, non era stato necessario arrivare ai dettagli più intimi.

Lo guardai negli occhi e sentii sorgere in me una fiducia che non avrei mai creduto di poter provare per una persona. Lui voleva salvarmi, ma si stava trattenendo per non spaventarmi né farmi male. Quale amore, quale abnegazione la sua! Potevo forse dubitare?

Abbassai le braccia per quanto mi fosse concesso e circondai il suo collo, reclamando le sue labbra, ancora una volta.

 

“Mi dispiace non poterti offrire un letto, un amore dolce come meriti” mormorò sulla mia bocca prima di baciare il collo e spostarsi sempre più in basso.

Dolce e delicato, baciò ovunque prima di prendermi per la vita ed entrare in me con una unica spinta.

Il dolore fu accecante, dissolse tutta l’eccitazione avuta sino a quel momento. Urlai.

“Scusami, scusami… scusami… scusami” continuava a mormorare mentre mi teneva stretta.

Ero in lacrime ma quando sollevai gli occhi, vidi il suo viso contratto in una smorfia di dolore. Anche lui stava piangendo… per me. Continuava a scusarsi e mi baciava i capelli, la fronte, le guance…

Non si muoveva, respirava a fatica.

Avvolsi le mie gambe ai suoi fianchi, non so neanche io il perché, sapevo solo che non potevo restare in bilico in quel modo.

Così facendo sfregai la parte interna, rinvigorendo il dolore che stava scemando. Un gemito lasciò le labbra di Edward.

“Non muoverti. Possiamo smettere ora” mi sussurrò con voce spezzata.

 

“No” fu il mio istinto a parlare “Non è finita… sento che non è finita… vero?” chiesi. Mi sentivo stupida, ma, per analogia con gli animali della fattoria, mi ero convinta che non ci si dovesse fermare.

Edward sorrise “No, non è finita, se non vuoi, ma sentirai ancora male, ed io non potrò più fermarmi” rispose mentre si spostava verso la parete di roccia, liscia e fredda. Sentii un brivido quando la mia schiena aderì alla scogliera. Mi accorsi allora che la mia pelle e quella del principe erano bollenti, come avessimo la febbre.

 

Lui aveva rischiato per me, mettendo la sua vita nelle mie mani, come io, la mia nelle sue. Non potevo negargli la mia parte del patto, dovevo essere sua, completamente.

“Non fermarti allora” risposi in un sibilo.

D’impeto mi baciò, famelico, con un ardore nuovo, mentre iniziava a spingere dentro di me.

Il dolore tornò e mi lasciò vigile tutto il tempo, eppure felice di sentirmi… completa, come se dovesse essere così, come se lui dovesse essere lì con me, in quel modo.

Era qualche cosa di giusto, quasi sacro.

Dopo un’ultima vigorosa spinta, sudato e ansante, posò la sua testa sulla mia spalla, senza lasciarmi andare, ma stringendomi più forte, come a far fondere la mia pelle con la sua.

Ancora gli circondai il collo con le braccia per abbracciarlo. Ero indolenzita, ma ero felice di essermi donata a lui, lo strinsi e gli baciai il capo con tutta la tenerezza che avevo nel cuore in quel momento.

 

All’improvviso divenne trasparente, come l’alone di una fiammella di candela. Mi sentii cadere, non mi abbracciava più. Vedevo le sue mani tendersi verso di me ma non riuscivo ad afferrarle, mi attraversavano la carne senza alcun problema.

“Edward! No! Ho fallito! Edward” lo chiamai disperata, tendendomi verso di lui.

Lo vedevo muovere le labbra ma non udivo le sue parole, ero terrorizzata.

Ad un tratto lo vidi voltare la testa verso il mare, per poi girarsi verso di me, spaventato.

“Sta arrivando?” chiesi con le lacrime agli occhi. Mi fece cenno di sì. Provò ancora a toccarmi, poi si voltò e scomparve.

 

Tremavo, mentre vedevo quell’ammasso nero che lentamente usciva dalle acque profonde. Era orribile, ributtante, la cosa peggiore che avessi mai visto. In quel momento ebbi la certezza che se fossi sopravvissuta, nulla mi avrebbe fatto dimenticare quello che stavo vedendo in quel momento.

Tremavo mentre si avvicinava a me. Voltai la testa e chiusi gli occhi mentre mi sfiorava con uno dei suoi tentacoli.

Mi sentii avvolgere in più spire, venni sollevata in aria e mi trovai libera dalle catene ma prigioniera del mostro. Terrorizzata, vidi quando aprì una apertura circondata di zanne aguzze… pareva una caverna… mi avvicinò… sentivo il suo fiato repellente sul mio corpo nudo.

Non riuscii più a divincolarmi, stava per arrivare la fine, speravo almeno che il mio sacrificio avrebbe salvato Edward… chiusi gli occhi e mi lasciai scivolare nell’oblio, aspettando la morte.

 

Non sapevo quanto ero rimasta incosciente… mi sentivo galleggiare. È questa la morte? Strana cosa…

“Isabella, mia cara… Bambina, svegliati… apri gli occhi…” una voce di donna, gentile, mi stava chiamando. Con un grande sforzo, cercai di aprire gli occhi.

Era tutto sfocato, sembrava… mia madre.

 

A poco a poco, misi a fuoco l’immagine che avevo davanti e vidi una donna matura, con splendidi capelli neri intrecciati, che mi stava gentilmente scuotendo per riportarmi alla vita.

“Oh cielo, ti ringrazio. Ho avuto paura che ti avesse uccisa comunque” mormorò stringendo le mie mani.

Ero vestita di una tunica di lana calda, coricata sopra una coperta di pelo, sulla sommità della scogliera. Era stato un sogno? No, non era possibile…

“Chi siete?” chiesi alla donna. Le uscì un risolino allegro nel rispondermi.

“Sono Alice, non ti ricordi?”. Spalancai gli occhi stupita. Era bella, nonostante dimostrasse l’età di mia madre. Era bassa ma elegante e flessuosa.

“Quando hai spezzato il sortilegio del principe Edward, io sono tornata normale, e anche Jasper” disse, indicando un uomo alto, robusto e forte, accovacciato accanto a lei.

“Ma non ha funzionato… lui è sparito” risposi. Era diventato un fantasma. Avevo fallito.

 

“Non hai sbagliato, lo hai riportato nel limbo dove lo avevo confinato io, prima della trasformazione. Adesso studieremo il modo per farlo tornare normale” spiegò.

Ed allora lo vidi, in piedi, dietro ad Alice, che mi scrutava preoccupato. Gli sorrisi.

“Sto bene, davvero” risposi alla sua muta domanda. In quel momento vidi il suo sorriso. Era sollevato e, in quel modo, rincuorava anche me.

“Cosa è successo?” chiesi. Ricordavo vagamente di essere stata presa dal mostro e quasi mangiata, poi ero svenuta e non sapevo più nulla.

“Come avevamo predetto, lui si è accorto della tua condizione e ti ha scartato, lasciandoti sullo scoglio. Ha proseguito verso la città… a quest’ora starà seminando panico e terrore da tutte le parti” rispose Alice aiutandomi a sedermi.

 

All’improvviso notai che il corpo di Edward stava tremolando e mi spaventai.

“Cosa succede, mio signore?” chiese Alice preoccupata. Sembrava che piano piano la figura del principe diventasse sempre più consistente.

Si inginocchiò accanto a me e mi tese la mano. Con sorpresa di entrambi, riuscii a stringerla e mi sentii talmente felice che d’impeto lo abbracciai, arrossendo subito dopo e volgendo il capo dalla sua nudità.

Subito il valletto procurò dei calzoni e una casacca, in modo che il principe potesse coprirsi.

Eravamo curiosi, cosa era accaduto? Perché Edward era tornato dal limbo?

Neanche Alice riuscì a dare una risposta, decidemmo quindi di usare la carrozza e tornare a palazzo.

 

Il tragitto fu veloce e breve.

Non si sentivano urla da nessuna parte, un silenzio irreale avvolgeva tutta la città. Il re, tornando in quelle forme aveva lasciato una traccia che era facile seguire. Arrivammo velocemente al castello.

Nessuna guardia era alle porte.

Edward, dopo avermi aiutato a scendere dalla carrozza, mi prese per mano ed iniziò a correre verso la sala del trono, l’unica che conoscessi anche io, in quel palazzo.

Qui, dietro il portone di entrata, scoprimmo il macabro spettacolo: ammassati lungo la sala vi erano i corpi mutilati della guardia, tra cui riconobbi il viso di Jacob, orrendamente sfregiato.

Al centro, vicino al trono, giacevano morti, il comandante accanto alla regina, davanti a un uomo biondo e imponente e una donna bruna minuta, più vecchia.

 

Voltai il viso, disgustata da quello spettacolo. Il sangue scorreva ancora dalle ferite relativamente fresche, ma nessuno pareva sopravvissuto.

“Chi sono?” chiesi in un sussurro indicando le persone accanto alla regina. Non sapevo chi poteva rispondermi, e forse neanche lo volevo sapere.

“Mio padre il re e mia madre” rispose Edward, mentre una lacrima solitaria solcava la sua guancia.

“Usciamo, mio signore. Non possiamo far nulla qui” disse Alice, cercando di trascinare fuori da quella stanza il principe, ormai re del reame.

 

Passarono alcuni giorni, durante i quali le salme vennero cristianamente ricomposte e date alla sepoltura, la sala venne completamente smantellata e gli arredi dati alle fiamme, come a voler cancellare l’orrore delle morti.

Alice aveva studiato una teoria a spiegare quanto accaduto. Il re, era andato a cercare la nuova regina per ucciderla, e aveva massacrato chiunque avesse avuto davanti ad ostacolarlo, comprese le guardie e il comandante. La regina a sua volta aveva tentato di uccidere il re, con il risultato che entrambi erano morti. Con la morte della regina, venivano a dissolversi gli incantesimi effettuati quando era in vita, pertanto questo aveva portato alla liberazione totale di Edward e al ritrovamento del corpo della regina madre.

Non eravamo sicuri che questa fosse la spiegazione, ma era inutile formalizzarsi, visto che non avevamo più timore di sorta.

 

Rimanevo solo io da riportare a quanto rimaneva della mia fattoria, ma tutte le volte che iniziavo questo discorso, il nuovo re, provvedeva a cambiare argomento, impedendomi di fatto di allontanarmi dal palazzo.

Continuava a cercarmi ed esigeva la mia compagnia ogni ora del giorno e a volte anche la notte, se voleva parlare.

Non mi aveva più sfiorata, se non per casti baci sulle guance e continuava a chiedere scusa per tutto quanto avevo subito.

Avrei voluto scuoterlo, sapere quel che veramente pensava, cosa… provava per me, perché io, ormai, sapevo di essere legata a lui, per sempre. Non avrei potuto essere di nessun altro uomo. Lui riempiva i miei sogni ed era al centro dei miei pensieri e dei miei desideri.

Perché sì, nonostante il brutto ricordo, lo desideravo, volevo sentirmi nuovamente amata, come su quello scoglio.

 

A distanza di due settimane, la corte iniziò a preparare il rituale dell’incoronazione del nuovo re.

Lo trovai nella nuova sala del trono, solo e pensieroso ed approfittai del momento.

“Maestà, è ora che torni alla mia casa” dissi flebile, prostrandomi in ginocchio davanti a lui.

“No” rispose deciso. “Non posso lasciarti andare da sola. Non stai bene qui? Non sei felice?” mi guardava intensamente. Mi fece sollevare per poi abbracciarmi.

“Ti prego… non mi lasciare” bisbigliò al mio orecchio.

Il cuore batté all’impazzata “Perché non dovrei andare?” chiesi speranzosa.

“Perché… perché voglio…” sospirò poi mi prese il viso tra le mani fissandomi intensamente.

“Il mio cuore ti appartiene, non posso vivere lontano da te, anche se tu non mi volessi, non riuscirei mai ad allontanarti, sarebbe peggio della morte… diventa la mia regina… sii felice con me” la sua voce si spense in un sussurro accorato.

Lacrime di gioia iniziarono a scorrere sulle mie guance mentre le mie labbra si aprivano a un sorriso felice. “Sì” risposi.

Niente altro fu possibile dire, la mia bocca venne chiusa da un bacio dolcissimo del mio amore, promessa di una eterna felicità.

 

 

Angolino mio:

probabilmente qualcuno mi prenderà per pazza, ma credo che questa storia fantasy potrebbe offrire ancora qualche cosa di buono.

 

Purtroppo io non ho più nulla da aggiungere, ma ho deciso di lasciare libera questa storia.

Nelle caratteristiche impostate nella storia, c’è il roundrobin, che, se non ho capito male, permette di aggiungere capitoli liberamente da parte di altri autori.

 

Ho intenzione di flaggare questa casella, domenica primo aprile (e non sarà un pesce) e lasciare che chiunque di voi possa aggiungere qualcosa.

 

Vi chiedo solo di non cancellare i primi cinque capitoli e relative recensioni e rispettare il rating arancione e lo spirito dell’ambientazione fantasy.

Per il resto, vi lascio la storia da stravolgere come volete… sono curiosa anche io di vedere quello che vi viene in mente.

 

Non so come funzionerà, se sarà possibile visualizzare l’autore… onde evitare problemi o confusioni, firmatevi in fondo al capitolo quando postate.

 

 

Ho scritto “Come Andromeda” perché mi sono accorta che avevo bisogno di qualcosa di serio e relativamente drammatico per controbilanciare la comicità spicciola di “Ciao Edwardina”, la storia che sto scrivendo in contemporanea.

E’ stata una storia ‘terapeutica’ ma spero che non abbia risentito in male di questo fatto.

Adesso, voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno recensito sino a oggi, facendo sentire apprezzata questa storia e spronandomi ad impegnarmi.

Hilary, che ho apprezzato per essersi accorta per le correzioni stilistiche che mi aveva indicato.

Corny83, che mi sopporta stoicamente tutte le volte che ho bisogno di un consiglio (ragazze, questa è un mito, oltre che un’enciclopedia di libri e film)

Iaele santin, dal nick dolcissimo entrata in punta di piedi (non so perché ma il nick mi piace molto)

Lalayasha, Ross, oltre che autrice, mago del foto shop (ancora grazie)

Cri riga, mia quasi coscritta, vicina di vacanze, quasi collega, anche lei mamma di due maschietti… oddio! Quante similitudini!

Artemide88, minuziosa nelle sue recensioni, incredibile nella sua costanza

Suellen, affezionatissima che ricambio con affetto

Edward96, come ho scritto, molto leale, anche nelle recensioni…

Beth96, entusiasta lettrice che spazia su tutta la sezione

Akiram Vampire, Mary, dalle recensioni stringate ed essenziali… che è controbilanciata da

Let_it_Be, Martina, dalle recensioni chilometriche, approfondite e puntuali nelle sue curiosità.

_LadyAnne_ che ha scoperto questa storia poco prima della sua fine.

Tutte voi mi avete sollevato il morale e per questo vi ringrazio.

Per chi non lo sapesse (ancora) consiglio di farsi un giro nelle loro pagine… quasi tutte hanno scritto storie interessanti che aspettano solo di essere lette ed apprezzate. (cliccate sul loro nome)

 

 

In ultimo mi concedo un poco di pubblicità sulle mie storie, per chi volesse avventurarsi

Basta cliccare sul titolo e vi troverete al primo capitolo della storia.

[Ciao Edwardina] in corso, racconto comico, Edward costretto per una scommessa a frequentare il liceo travestito da donna.

[AAA – Affittasi moglie]  in corso,  racconto romantico, commedia. Cosa può spingere un giovane uomo affascinante ad affittare una moglie?. Momentaneamente sospesa.

[Si dice – In Vino Veritas]  in corso,  racconto  generale romantico, una sfida tra una Bella ricca e viziata che vuole l’azienda vinicola di Edward.

[Sakura – Fiore di ciliegio]  conclusa , racconto romantico storico, la storia di Bella agli inizi del 1900, che attraversa mezzo mondo per trovare la felicità che merita.

[Boy e girl – scambio d’identità] conclusa,  racconto comico romantico, scambio di corpi, un Edward nel corpo di Bella alle prese con i problemi femminili e Bella viceversa, alle prese con i problemi maschili e un obbiettivo .

[Acqua che cade] conclusa,  mini fic. racconto misterioso, fantasy, Bella adora la particolare pioggia di Forks, che sembra mandata apposta per lei.

[Prima di essere un pensiero]  one shot  commedia fantasy, cosa potevano essere i nostri eroi, prima di essere concepiti? Questa potrebbe essere la risposta.

[Un colpo sul retro] one shot  commedia, una giornata particolare, dove quattro ragazze senza pensieri vogliono solo divertirsi.

[Smettere di fumare] one shot commedia. Un incontro tra due amici che non si vedono da tanto e una sigaretta.

[Déjà-vu, il sogno diventa realtà] one shot rating rosso. Il sogno di Bella diventa realtà in modo inquietante e romantico.

 

Dunque aspetto i vostri nuovi capitoli di “Come Andromeda”

E con questo tolgo il disturbo

Ringrazio per l’attenzione

Alla prossima

Baciotti

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