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Autore: Melchan    26/03/2012    5 recensioni
Post TRF
1. Non dovrebbe spendere soldi così, non può permetterselo. (John/Sherlock)
2. Lestrade ha un tarlo. (Lestrade - Sherlock/John)
3. Ma ne vale la pena. (John/Sherlock)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: John Watson , Lestrade , Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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2. Nuisance

 

 

Da quando è morto Sherlock, l’ispettore Lestrade ha una cosa che gli ronza sempre in testa, e che cerca di ignorare per tutto il tempo.

Va in ufficio, lavora, parla alla stampa dei progressi nei casi quando lo costringono, e ignora.

 

Non è mai andato alla tomba, non saprebbe che fare una volta lì. Portare fiori gli sembrerebbe strano perché è certo che lui non approverebbe, e non è sicuro che riuscirebbe a spiccicare parola con un pezzo di pietra che ha delle lettere incise.

Si è di nuovo separato, la moglie sta dall’istruttore di ginnastica. La sera torna a casa, si mette le ciabatte che dovrebbe cambiare ma non ha voglia e mangia cibo pronto che non sa di niente. A volte non cena, gli sembra di avere lo stomaco strano.

Si sente sempre meglio quando gli telefonano in piena notte per qualche emergenza, anche se non lo ammetterebbe mai a voce alta.

 


Il guaio capita quando vengono chiamati sulla scena di un suicido.

Arrivano tardi, quando l’uomo si è già buttato: secondo le testimonianze ha fatto in fretta, è salito in cima al palazzo dove viveva e si è lanciato, senza dire niente.  

Quando arrivano sul posto sono le cinque e mezza di pomeriggio, non è ancora buio.

 

Lestrade fa domande, parla con i testimoni, la vicina di casa della vittima dice che era un uomo tranquillo ma aveva problemi con le scommesse. Gli piacevano le corse dei cavalli. “Ci sono le pareti sottili, li sentivi litigare” spiega.

Una parte di lui che non ama pensa “che originalità”.

È nervoso, i sottoposti se ne accorgono e non chiedono niente, sanno che non conviene a nessuno.

 

 

Poi arriva la moglie del morto, forse dal lavoro. Lestrade la guarda scendere di macchina e correre verso il gruppo di gente che cerca di avvicinarsi alla zona con le transenne, poi mentre cerca di scavalcare un paio di agenti che la fermano a due metri da lì. Probabilmente a cose normali sarebbe anche bella, ha due occhi grandi da Bambi. 

Lestrade si dà dell’idiota a pensare a cose del genere.

 

Si avvicina, finge di non sentire le parolacce che la donna rivolge ai suoi poliziotti,

Signora

Mi dispiace, un momento come questo,

Le devo chiedere…

Non fa in tempo a finire che quella gli dà un calcio a una gamba.

Sente un dolore acuto scoppiargli nella caviglia, per un momento si piega su se stesso. La Donovan le sta già dicendo di calmarsi immediatamente.

 

“Fatemi vedere mio marito. Fatemelo vedere subito.”

“Signora, non si può… l’hanno già soccorso i paramedici, non può…”

“Mi faccia vedere mio marito!”

 

Si sente uno schifo. Non sopporta queste situazioni.

“Signora, suo marito non è più qui. È stato portato al…”

Mentre Sally parla lei  la ignora e cerca di guardare dietro le sue spalle.

“Signora, non c’è niente laggiù. Solo… ci sono solo le tracce…”

Lestrade vorrebbe ficcarle un calzino in bocca.

Guarda gli occhi della donna sgranarsi ancora di più, diventando da belli inquietanti. Non passa un momento che Sally si prende una gomitata in pieno petto. Lestrade perde il momento giusto per fermarla, distratto dal grido strozzato della sua collega sempre così piena di tatto, e quando si slancia verso la donna è troppo tardi.

 

Lei sta già chinandosi verso il sangue, frenata dall'appoggiarci sopra le ginocchia solo dalle transenne. Non è moltissimo, ha visto scene peggiori nella sua carriera, anche tra i suicidi, ma a lei sembra bastare.

Perde tutta la foga che aveva fino a un momento fa, smette di agitarsi. Non piange, non urla nemmeno come si era aspettato. Resta per terra a guardare il sangue di suo marito sull’asfalto e sembra un vecchio pupazzo buttato lì a prendere la polvere.

 

Lestrade sente la domanda pungergli il cranio come se nel cervello avesse solo quella, e lo stomaco gli si rigira. Deve correre verso l’auto, ignorare i poliziotti che chiedono cosa succede e la Donovan che grida Ispettore. Vomita l’anima, appoggiato alla sua macchina.

 

 

“Come sta John?”

 

È questo che non gli dà pace.

 

 

 

 -*-

 

Note di Mel-chan:

 

Scrivo le note velocissimamente, perché dovrei stare studiando da nove minuti esatti.

... non c'è molto da dire, in realtà. Questo è il secondo capitoletto (d'uh), e vorrei poter dire che parla del mio terzo personaggio preferito dopo li ovvi, ma non posso ;_; Infatti in Sherlock non ce la faccio davvero a scegliere *uno* dei comprimari, per me Lestrade (che adoro, adoro, adoro ç_ç) è parimerito con Mrs. Hudson e Molly (anche con Mycroft, in realtà, ma devo ancora perdonargli quello che si scopre nel terzo episodio e quindi =.=).

 

King Arthur, ti amiamo tutti, forza :*

 

 

 

  
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