Io lavoro e penso a te,
torno a casa e penso a te,
io telefono e intanto
penso a te
come stai, e penso a te
dove andiamo e penso a te...

La pioggia cade lentamente sull'asfalto ormai bagnato. Sono in piedi vicino alla finestra intento ad osservare quelle piccole goccioline prendere forma sul vetro bagnato. Le guardo attentamente notando come siano fragili, come basti poco per mettere fine alla loro esistenza e come siano incredibilmente, dannatamente, identiche a me. A te. A noi.

Noi che come piccole e fragili gocce d'acqua ci avviciniamo, ci tocchiamo, ci uniamo e poi scompariamo. Il tempo di un bacio, di una pulsazione, di un battito del cuore. Il mio per te. Si, per te. L'unica che riesce ad occupare ogni singolo momento della mia giornata. A lavoro, a casa, al telefono, mentre faccio la spesa. Quando guardo la tv o quando semplicemente chiudo gli occhi per un attimo. Ci sei tu.

...le sorrido, abbasso gli occhi
e penso a te
non so con chi adesso sei,
non so' che cosa fai
ma so' di certo a cosa
stai pensando...

Ci siamo allontanati per un po' e adesso che siamo di nuovo qui, sotto il cielo della stessa città sembriamo essere sempre più lontani l'uno dall'altra. Vorrei poterti dire che per me è tutto finito, che sono riuscito ad andare avanti nonostante tutto ma non è così. Divido la casa, il letto, le giornate con una persona che non sei tu. Eppure la mia mente, il mio cuore, la mia anima sono sempre, costantemente, occupati dai tuoi occhi, dal tuo sorriso, dalla tua voce. Da te.

Vuoi che lo dica ad alta voce? Vuoi che lo ammetta con me stesso e con il mondo?

Sì. Penso a te anche adesso che sono con lei.

Bacio lei e vorrei con tutto me stesso che fossero le tue labbra ad unirsi con le mie. Guardo lei e vorrei che fossero i tuoi occhi azzurri a spogliarmi l'anima. Accarezzo lei e vorrei che fosse la tua pelle a scorrere sotto le mie mani. Dio come lo vorrei.

...e' troppo grande la città'
per due che come noi
non sperano pero'
si stan cercando...

Lentamente sento mancarmi l'aria così afferro il giubbotto ed esco di casa cercando di fare il più piano possibile per non svegliarla.

Sono fuori. Respiro. Piano. Poi sempre più veloce. Con avidità cerco di impossessarmi di tutte quelle particelle di ossigeno che mi circondano.

Cammino lentamente guardandomi intorno. È stupido, banale e forse anche infantile ma io sono qui che spero di incrociare i tuoi passi. Spero di vederti svoltare l'angolo. Di intrecciare le mie dita alle tue. Lo spero. No, sono tutte balle. Continuo a mentire a me stesso per nascondere la verità in un angolo e impedirle di farmi più male di quanto non faccia già. Io sono qui perché ti sto cercando. Sì, ti sto cercando, ma tu non ci sei.

Dove sei?!?

Potrei venire da te, bussare o semplicemente chiamare ma poi che scusa inventerei?!? Voglio solo che tutto torni come prima. Adesso, però è troppo tardi.

... Scusa è tardi e penso a te
ti accompagno e penso a te
non son stato divertente e penso a te
sono al buio e penso a te
chiudo gli occhi e penso a te
io non dormo e penso a te …

Ovunque sia. Qualsiasi cosa faccia la mia mente vola a te. Sono al buio e ci sei tu. Sono in macchina e seduta al mio fianco ci sei tu. Sono in un bar e tu sei con me. Non riesco a prendere sonno e tu mi fai compagnia. Faccio l'amore e tu sei continuamente e perennemente al centro dei miei pensieri. Mi esplodi nelle vene, nel cuore. Vorrei che tutto questo finisse ma ho troppa paura di quello che potrebbe succedere. Delle conseguenza così per un attimo annullo tutto. Tutto tranne te.

Si, perché questa notte resto fuori dal mondo, mi ritaglio un piccolo spazio tutto per me, chiudo gli occhi e penso a te.

Penso a te Bones.

Nota dell'autrice:
piccola shot scritta dopo aver sentito una canzone di Battisti...l'ho vista incredibilmente adatta al personaggio di Booth così ho deciso di scrivere qualcosa. Spero che vi sia piaciuta! Fatemi sapere che cosa ne pensate!