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Autore: Nobody_    27/03/2012    2 recensioni
"Vivere la vita come viene, vivere la vita alla giornata. Del passato rimangono solo ricordi, che belli o brutti che siano ci hanno portato ad essere ciò che siamo ora."
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Difettosa

Capitolo 0

"Ho quindici anni. Ho un'allegra casetta proprio vicino al colosseo, la mia è una famigliola allegra e felice,
facciamo spesso scampagnate con gli amici... Ne abbiamo molti, i miei genitori sono persone molto socievoli
altolocate nella società. Frequento una scuola rinomata e sono la più brava della classe, la mia media oscilla tra il 9 e il 10."

 
Vi piacerebbe un inizio del genere, non ho ragione?? Anche a me piacerebbe molto scriverlo. Peccato che non sia così.
 
Ho quattordici anni e mezzo, tra due mesi ne compirò quindici. Vivo in una casetta, o meglio, in un tugurio.
Il soffitto è in pendenza, i muri sembrano fatti di cartapesta. Sembra perennemente inverno, è piena di spifferi
e l'aria è sempre umida. Dalle pareti scivola acqua, forse per colpa della piccola cisterna che spesso si riempie
d'acqua piovana e si infiltra nelle pareti. La mia non è un'allegra famigliola felice. Mio padre ha abbandonato me,
mia madre, mio fratello piccolo e mio fratello maggiore da cinque anni, ormai. Mia madre non lavora, così io e mio
fratello maggiore dobbiamo darci da fare per mandare avanti la famiglia. Ovviamente lavoriamo in nero, non essendo
maggiorenni. Mio fratello maggiore ha sedici anni, si chiama Simone, per me è sempre stata l'unica figura da poter
considerare come un padre. Gli ho sempre voluto un gran bene... Certo, ora non è più lo stinco di santo che era quando
era più piccolo, ma rimane il mio fratellone. Poi c'è Stefano, ha quattro anni, lui papà non lo ha neanche conosciuto...
era molto piccolo quando ci ha abbandonati. Mio fratello lavora come aiuto-meccanico in una ferramente in periferia,
non lontano dalla nostra tana. Mi piace definirla così. Io, invece, lavoro come aiuto-cameriera in un ristorantino poco
conosciuto nel centro di Roma. Mi è molto difficile arrivare a lavoro nel primo pomeriggio, ma sono sacrifici che sono
costretta a fare. La scuola? Della scuola non me ne sono mai importata molto. Ho sempre avuto una media molto bassa...
Certo, non sono mai stata bocciata, ma mi sono iscritta alla scuola superiore solo per avere il mio nome scritto in un elenco.
Una o due volte al mese mi presento, ma a scuola nessuno mi conosce... credo che la mia bocciatura sia certa.
Quello che raccimoliamo io e mio fratello non è molto, ammonta circa a ottocento euro, ma riusciamo a vivere una vita,
sebbene povera, ma dignitosa. Mia madre ha sempre odiato le persone che si rivolgevano alle associazioni di aiuto,
sebbene a volte è capitato anche a noi di averne bisogno.  Ha sempre preferito fare tutto ciò che poteva con ciò che aveva.
La vita va vissuta, questa vita non guarda in faccia, in faccia al massimo sputa. Sono stata cresciuta in modo da fare tutto
ciò che devo con le mie forze, perchè quando arriverà la fine, non sarà mai veramente la fine.
  
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