«Sveglia, pigrone! Su, hai la partita più importante del Campionato,oggi!» ripete per la terza volta una voce paziente, che appartiene senza dubbio a Luny.
Sirius mi avrebbe già buttato giù dal letto.

«Altri cinque minuti, ti prego!» 
 

«Oh, Lily! Che bella sorpresa! » -le mie orecchie si rizzano in un attimo e comincio ad annusare l'aria alla ricerca della mia preda- «Cerchi James? Bhè, visto che dorme ancora puoi benissimo accontentarti di m...»

«SONO SVEGLIO!!!!!!» strillo con tutto il fiato che ho in gola, in un'orribile imitazione di una ragazza in piena crisi ormonale.

Quando finalmente apro gli occhi, però, lo spettacolo che mi si presenta, me li fa assottigliare in modo molto pericoloso: Sirius è incollato ad un cuscino con una parrucca rossastra sopra, nel chiaro tentativo di un bacio.

«Vi aspetto giù!»

Dopo di questo, Remmy fugge dalla nostra stanza, che tra poco diventerà un campo minato.

«TU... BRUTTO... FETIDO... SACCO DI PULCII!»

Le mie mani si chiudono come una morsa attorno alla gola di Sirius, che comincia a scalciare con tutta la forza che ha. Un colpo basso, ma veramente basso, mi fa lasciare la presa dal suo collo.

Sirius, che ormai è di un colore indefinito, dichiara con voce bassa e roca: .

«Jaaaaaaaaaaammiiiiieeeeeeeeee, laaaaaa paaaaartiiiiiitaaaaaaaa!»

«OH, PORCO SALAZAR!!!»

Incontro i suoi occhi e noto che sono caratterizzati da una scintilla molto malandrina.

Oh, no: mossa sbagliata, Ramoso.

Passa nemmeno un secondo e scoppi di risa invadono l'aria mattutina del castello.

Le nostre litigate terminano tutte così.

Mi divincolo da quell'ammasso di arti e corro al bagno, ma Sirius mi fa lo sgambetto e urla:

«Dove stavi cercando di andare, cerbiatto? IL BAGNO E' MIO!»
 

Dopo parecchie imprecazioni, urla, una testata alla porta del bagno (Sirius ._.") e un conseguente bernoccolo grande come una pluffa, faccio la mia entrata plateale nella Sala Grande, guadagnando l'attenzione su di me.

Le ragazze mi chiamano figo.

Ci godo, anche perchè non è il mio nome; soprattutto perchè non lo è.

Ma una non è dello stesso avviso: lei non mi chiama figo, no ...  pensa che sia uno stupido narcisista, esibizionista e un cretino patentato.
Su questo lei non ne ha mai fatto un mistero.

 

Ma, caso strano, quando mi vede arrivare, arrosisce violentemente e ritorna a guardare con uno sguardo molto attento la brocca d'acqua.

 

La partita sta per cominciare e sono in un ritardo allucinante.

Perciò non faccio tanto caso al suo comportamento, tanto la Evans ormai è diventata più lunatica di Xenophilius.

Afferro la brioshe che Sirius sta per addentare, e non badando al linguaggio poco forbito del mio migliore amico, scappo verso gli spogliatoi.

 

Mancano pochi minuti alla partita.

E l'ansia comincia a salire vorticosamente.

Mi rendo conto di essermi scordato di una cosa!

MA PORCO SALAZAR, MERLINO E IL TANGA DI CIRCE!

IL MIO PORTAFORTUNA!

IL MIO CERVO PORTAFORTUNA!

 

Vedo la Evans, recarsi verso la tribuna di Grifondoro e mi fiondo verso di lei.

 

«Evans, augurami la buona fortuna»

Sul suo volto compare il più bel sorriso che mi abbia mai rivolto... pensandoci non mi hai mai rivolto un sorriso... ma sono dettagli.

Si avvicina sempre di più e riesco a contare tutte le lentiggini che ha sul naso.

Wow... centotrentaset...

Spalanco gli occhi e congelo sul posto.Delle labbra piene e calde sono sulle mie.

Dopo un secondo, che mi pare un secolo, riesco a ricambiare il suo bacio.

E' il più bello che abbia mai ricevuto.

Un miscuglio di emozioni si accavallano e si fanno largo in me.

Mi sento come se fosse Natale e stia scartando il nuovo modello di Nimbus 1986.

Mi sento come se fosse Pasqua e stia aprendo l'uovo più grande di Mielandia.

Mi sento finalmente completo, come se tutti i pezzi del puzzle si incastrino.

 

Che poi, aver dimenticato il mio cervo portafortuna non è un male, anzi.