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Autore: Lupescu    24/10/2006    2 recensioni
Voglio farti un regalo.
Qualcosa di bello, unico, speciale. Piccolo che tu possa portare sempre con te. Grande come l'amore che mi fa tremare le gonocchia ogni volta che ti vedo.
Vorrei regalarti...
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stesa sul mio letto , chiudo gli occhi nel buio e respiro. Tutto mi sembra così lontano e remoto , il tempo passato insieme e tutto ciò che è successo. E improvvisamente mi sembra che non ci sia un altro modo possibile in cui le cose sarebbero potute andare , ne che ce ne sia un altro che io voglia vedere . Io sono di qua, tu sei di là, ma la cosa non dura lo sappiamo entrambi. Tutto inevitabilmente finirà come al solito: tu che mi vieni a prendere, io che ti perdono ciò per cui mi ero arrabbiata e con un sorriso mio e uno sbuffo tuo tutto tornerà come prima.
Stavolta no . Stavolta non mi basta. Sento che voglio darti qualcosa di più. Sì, ho voglia di farti un regalo , non il solito sorriso, qualcosa di speciale stavolta. Esco dal mio bozzolo di coperte ,salterellando come un pesce sul filo dell’acqua torpida. Mi fisso un secondo allo specchio, mi spazzolo i capelli intrigati da tante ore insonni a rigirarsi sul cuscino e infilo la prima cosa capitata.
Esco sbattendo la porta di casa, come un fulmine a ciel sereno e nemmeno ci penso. Scendo rapida le scale del tempio di famiglia e mi ritrovo lungo la solita via , percorsa ogni giorno della mia vita .
Camminando avanti le luci mi abbagliano, gli odori mi stordiscono. Mi sento strana ,poco lucida eppure sento di non essere mai stata così decisa e cosciente di me. Come nuvole d’oppio che salgono da canne d’incenso odorose , costeggio la vecchia fabbrica del quartiere e mi scervello su cosa poterti fare.
Sei un tipo difficile, mi rendo conto di non conoscere per nulla i tuoi gusti. E’ sbagliato questo? Non ho molto nelle tasche: un foglio di carta ,una penna e un graffetta. Sento anche nell’altra e lì c’è qualche moneta piccola e liscia, ciò che resta di tante colazioni al bar la mattina della mia vita prima di te. Ma cosa potrei regalarti? Vorrei qualcosa di profumato, di particolare, strano ,unico e bellissimo come sei te. Piccolo , che tu possa portare sempre con te, eppure grande più e quanto la terra come l’amore che mi fa tremare le ginocchia ogni volta che ti vedo.
Cosa farti allora?
Arrivo in cima a uno dei viali del centro , affollatissimo anche a quell’ora. Le vetrine sono dei grandi strass e le insegne combinazioni di palliettes variopinte su un unico tessuto nero sfumato al grigio e blu. Silenziosa e sola nella folla, mi stringo ancora di più nel mio cappotto dal freddo e inizio a camminare. Guardo le vetrine alla ricerca di qualche cosa. In una vedo una giovane e magra ragazza che mostra sorridente un costoso profumo a una grassa donna impellicciata con le mani unte. La vedo portarsi il tester di profumo al naso e sentirne l’essenza. Chissà se è buono…potrei regalarti un profumo, a te che hai il naso tanto fino.
La donna esprime un commento , poi si fa impacchettare il profumo e lo paga, uscendo con la medesima faccia tirata. Esce e mi tira un’occhiata dall’alto in basso, facendomi sentire il suo commento di disprezzo implicito. Sempre con la sua espressione se ne va barcollando sul ‘tic-tic’ dei suoi tacchi vertiginosi.
La signora ha comprato un profumo costoso, lei che ha tanti fogli di carta variopinta nel borsellino, eppure non è felice. Avvolta nella sua pelliccia, mentre cammina e cerca l’equilibrio tra le sferzate del vento gelido, sono triste per lei. Ha tanti soldi ma non è felice. Ha anche tanti altri profumi costosi e buoni a casa , uno per ogni giorno dell’anno, ma nessuno per cui portarli.
Quello che voglio per te allora non è quel profumo. Non è in quel negozio, ne in un altro. Ma allora dove?
Mi rigiro e mi rigiro; continuo alla fine a camminare. Osservo la gente a braccetto , sola o in gruppo che come me cammina lungo quella via, ridendo, parlando o mentre guarda la strada che si snoda nelle viottole davanti a se. Sono completamente priva di idee ma con il chiodo fisso di volere quel regalo speciale per te sempre più forte.
Dopo tante ore di vagabondaggio, stanca e depressa mi accoccolo su una panchina coperta di neve. Sono triste e abbraccio le mie gambe anche per farmi caldo. Non ci sono riuscita. Per te ho visto le cose più belle del mondo, ma nessuna di queste è quella che voglio per te. Ho visto un profumo costoso che una volta comprato non ti dava la felicità , ho visto altri che compravano regali per qualcuno e nemmeno loro erano felici. Cosa voglio davvero che tu abbia da me allora…?
La stanchezza di tanto camminare prende possesso di me. Socchiudo gli occhi e li lascio vagare nella piazza scarsamente illuminata dove mi trovo. Oltre ai piccioni c’è solo qualcos’altro di vivo con me, anche lui immobile e zitto.
All’inizio non ci faccio tanto caso , poi mi ci soffermo. E’ una ragazza come me. Ha i capelli morti, come i miei, solo corti tagliati in un baschetto e gli occhi castani, esattamente come i miei. Anche il suo volto è triste e sconfitto, solo che sta piangendo anche di rabbia. Trema dal freddo stringendosi nel leggero vestitino rosa pesca con le spalle scoperte, mordendosi le labbra.
Poi alle sue spalle appaiono delle mani e poi un ragazzo, e la sua giacca le si posa leggera sulle spalle. Sorpresa scatta in piedi e si gira. Attonita poi rimane ferma a guardarlo e lui fa lo stesso.
Sento che si sussurrano qualcosa. O meglio, è lui a farlo. Lei sorride, scoppia a piangere ride e lo abbraccia tutto insieme. Io sorrido a mia volta e mi allontano.
I miei piedi prendono da soli la strada di casa leggendo nei miei pensieri, ma prima occorre una fermata obbligatoria.
E quindi eccomi qui , sul bordo in legno di questo pozzo che scomoda , cerco di scrivere due parole di fila , sperando che tu le legga o almeno sappia leggerle. L’alba sorge e di qua dal mondo tutto è silenzio e solo gli uccellini cantano. E’ la pace sulla terra.
Sai..ora ho capito .Anche io voglio per te quel sorriso . Il sorriso che quella ragazza col caschetto ha fatto al ragazzo col codino.
Io voglio donare a te, il mio sorriso d’amore e felicità.

Soddisfatta . rilesse il tutto con un sorriso sulle labbra. Infilò la penna in tasca e arrotolò il foglietto stringendolo tra le dita. Poi la sua mano si infilò nella tasca del cappotto e ne estrasse un familiare nastro rosso , che legò con un fiocco intorno al tutto. Lo poggiò sul bordo e fece un grande respiro a pieni polmoni.
Ora il sole era sorto e il blu della notte man mano, stava scolorendo in un ben più chiaro azzurro .
Bastò un piccolo salto all’indietro e mentre cadeva una luce rosata l’avvolse , riportandola definitivamente a casa.






Ore più tardi ,qualcun altro si gettò nel pozzo. Evidentemente di fretta,sparì nel cunicolo buio e umido, verso l’altro universo. Tra le sue dita artigliate,un nastro scarlatto.



Fine

Allora …è nata dall’idea di una scritta in classe per una compagna e si è man mano modificata in una ff.^^ E’ la prima che pubblico ma non la prima volta che scrivo. Come genere diciamo che mi sono ispirata a “lettera a un bambino mai nato”della Fallaci Spero che vi sia piaciuta la ff anche se abbastanza “arcana” diciamo, ho cercato di fare del mio meglio.
Commenti e critiche sono le benvenute , non si finisce mai d’imparare all’inizio.^_^
Un bacione a tutti! Lupescu.

PS: Si è mica capito che il ragazzo e la ragazza nel parco sono Akane e Ranma?;)
  
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