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Autore: MoonClaire    28/03/2012    0 recensioni
Ogni domanda deve sempre avere una risposta, ma sarà quella desiderata?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Osservai Cory respirare pesantemente sulla soglia del negozio. Tutto intorno a noi, i clienti attendevano in silenzio e osservavano lo scambio. Posando la borsa che stavo mostrando ad una ragazza, respirai a fondo.
Wow.
“Scusami” le borbottai imbarazzata, sentendo la mia pelle andare a fuoco.
Avvicinandomi al ragazzo che attendeva agitatamente in silenzio, sorrisi alle persone che si stavano avvicinando per partecipare al nostro scambio.
“Che fai?” sussurrai prendendolo per un braccio e portandolo fuori.
“Ti sto chiedendo di sposarmi” replicò con tutta la naturalezza di questo mondo.
Alzai lo sguardo e lo osservai, notando tutta la serietà nella sua domanda. Era così alto, così bello e, per la prima volta, così dannatamente sicuro di sé.
Constatando immediatamente la mia titubanza, materializzò fuori dalla tasca l’anello che prima non avevo visto bene.
Spostando gli occhi dall’anello al suo viso, vidi subito le guance colorasi di rosa. Alzando le spalle, sorrise “Non è molto…”.
“E’ bellissimo…” sussurrai guardando il diamantino che brillava sotto la luce del caldo sole di giugno.
Prendendo immediatamente le mie mani nelle sue, Cory si avvicinò al mio corpo. “Non ce la faccio a stare senza di te, non posso perderti sopra uno stupido litigio”.
“E’ vieni a chiedermi scusa chiedendoti di sposarti?” replicai scettica.
“Sì… No… io è una vita che ti amo, siamo cresciuti insieme e dopo tutta la fatica che ho fatto per farti mia, non posso permettere a niente o nessuno di portarti via. Non stiamo insieme da tanto tempo, ma la nostra amicizia credo possa colmare tutto il vuoto che come coppia ancora non abbiamo potuto vivere. Abbiamo attraversato di tutto insieme e anche se per anni ho dovuto farmi strada a gomitate tra gli altri, non ho mai pensato un solo, misero minuto di rinunciare a te.
Siamo così diversi, siamo così incompatibili, ma siamo perfetti l’uno per l’altra. Non lo vedi?”.
Non sapevo cosa rispondergli. In tutti questi anni, era la prima volta che Cory mi lasciava senza parole.
“Ho fatto di tutto per te… ma volevo farlo, per poter stare con te… per quanti anni mi sono accontentato di averti come amica? E… Tesoro mio, non mi interessa cosa diranno gli altri, non ho bisogno di passare con te tanto tempo prima di sposarti, io ho passato tutta la mia vita al tuo fianco. Ho attraversato con te alti e bassi, hai visto ogni mia singola angolazione, mi hai visto piangere quando ero a terra, hai gioito con me quando raggiungevo le stelle… Tu c’eri e non ti importava se erano successi o sconfitte, tu eri lì…”. I suoi occhi scuri bruciavano dentro ai miei e arrossendo abbassai lo sguardo, sulle sue enormi mani che stringevano le mie.
“Ti ricordi quando volevo imparare a suonare la batteria?” borbottai sorridendo.
“Tua madre mi ha sbattuto fuori di casa lanciandomi dietro la batteria che avevo montato in camera tua con così tanta fatica…” rise sposandomi una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
“E quando hai suonato fuori dalla mia finestra?”. Guardandolo, notai come i suoi capelli scuri, perennemente spettinati, quel giorno fossero ancora più ribelli ed indomabili del solito.
“Volevi una serenata…” sussurrò semplicemente, passandomi entrambe le braccia intorno alla vita. Abbassandosi fin troppo, per livellarsi al mio misero metro e sessantacinque, mi strinse forte. Passandogli le braccia intorno al collo, mi alzai in punta di piedi e mi spinsi contro il suo corpo. Nascondendo il viso nella sua spalla, tentai di controllare l’emozione. “E quella sera mi hai dato il mio primo bacio…”.
Sentii il suo cuore battere forte. Oh dolce Cory… era sempre stato così emotivo, non osavo immaginare la forza che aveva dovuto richiamare a sé per entrare in negozio, per giunta strapieno quel giorno, e riversarmi addosso tutte quelle parole.
“Hai fatto l’amore con me per la prima volta qualche settimana dopo…” sussurrò accarezzandomi i capelli con il suo naso. Assaporò il mio profumo, ma sapevo bene che il suo cuore si era spezzato a quel ricordo.
“Ti ho fatto soffrire…” e stringendolo ancora di più, tentai di farmi perdonare tutte le cattiverie che, involontariamente gli avevo fatto.
“Non eri pronta…” mi giustificò immediatamente.
“No… ero una ragazzina scema e capricciosa… non ho mai aperto gli occhi su di te, non volevo aprirli, perché alla fine avrei visto che quello buono e perfetto eri tu… Io sono sempre stata pasticciona, maldestra ed imbranata, non potevo competere…”.
Allontanandosi appena, scosse la testa “Sei sempre stata un amore…”.
“Tu sei innamorato e i tuoi giudizi non valgono…” replicai prontamente.
“E tu? Tu non sei innamorata?” domandò scrutando attentamente il mio viso.
Il suo sguardo mi bruciava l’anima.
Ero innamoratissima di lui, dopo aver passato insieme tutta la nostra vita e aver condiviso con lui ogni genere di avvenimento, mi ero accorta, svegliandomi una mattina, che Cory non era più il mio semplice amico. E nonostante sapessi bene quello che lui provasse per me, non trovai il coraggio di dirglielo. Fu lui a capirlo, fu lui ad intuire che qualcosa era cambiato, perché io ero cambiata. Arrossivo se mi guardava, mi imbarazzavo ad ogni suo gesto, lo guardavo diversamente.
Lui che mi conosceva così bene, aveva capito tutto solamente guardandomi negli occhi.
E così, un giorno di sei mesi fa, mentre ero seduta sul suo divano a leggere un libro e lui era in piena battaglia su Xbox live, si girò verso di me, serio come non mai e lasciando cadere il suo joypad, gli bastò balbettare un “Posso baciarti?” per prendere in mano la situazione e dare il via alla più bella e magica relazione che una ragazza potrebbe desiderare.
E dopo tutti questi anni, un uomo e una donna, più vicini ai trenta che ai venti, potevano vivere a pieno quello che avevano sempre cercato.
“Sono passati dieci anni da quando mi hai baciato la prima volta…” sussurrai abbracciandolo ancora. “Avevo sedici anni ed ero così cattiva con te, ma… tu hai sempre reso tutto speciale. E sei mesi fa, quando mi hai baciato e poi abbiamo fatto l’amore sul tuo letto disfatto, ho capito che vivere la vita senza di te, voleva dire non viverla come avrei voluto. Mi fai sentire libera, e solo con te posso essere chi voglio e chi sono realmente. E… ti amo… ti amo tantissimo per essere il mio Cory…”.
E senza dargli il tempo di rispondere, alzandomi in punta di piedi lo baciai. Le mie dita si persero in fretta nei suoi capelli e stringendomi forte, mi sollevò di mezzo metro da terra.
Allontanando le sue labbra, sentii immediatamente la mancanza di quel sapore che era diventato così fondamentale nella mia vita. “Io lo prendo per un sì… non mi dici mai che mi ami e quando lo fai vuol dire che stai per sconvolgermi vita… e se me lo stai dicendo adesso vuol dire che mi sposi…”.
Annuii ridendo e piangendo allo stesso momento. Non riuscivo a capire se volevo piangere dalla gioia o ridere della felicità. Cory riusciva sempre a sorprendermi, riusciva sempre a farmi venire i nodi allo stomaco, e tante volte il mio cuore smetteva di battere per le cose che faceva, ma credo che le emozioni più grandi e le sensazioni più forte me le causavano i suoi sorrisi… e specialmente i sorrisi che erano merito mio, perché sapevo di fare la cosa giusta… sapevo di amarlo come lui amava me.
“Andiamo… non stavo scherzando, andiamo subito…” sussurrò prendendo la mia mano e infilando emozionato l’anello al mio dito, iniziò a tirarmi in direzione della sua macchina.
“Ehm… Cory non credo che da noi si possa fare così… ci sono dei tempi da rispettare…” e tentando di fermarlo, provai a farlo ragionare.
“No… ho solo bisogno di te, degli anelli e dei nostri due testimoni e poi…” e portando la mano alla tasca posteriore dei pantaloni, mi mostrò sorridente quattro biglietti aerei. “Las Vegas… li ho comprati dieci minuti fa nell’agenzia di viaggi a fianco al tuo negozio…”.
Guardai a bocca aperta i biglietti e sorpresa fissai la data di partenza. “Stasera?”.
“Io e te siamo sempre stati perfetti perché eravamo sempre e solo io e te… quindi… Sali con me su quel aereo e vieni a sposarmi in una squallida cappella di Las Vegas, dove, oltre a Nicky e Marco, ci sarà una triste imitazione di Elvis…”.
Sorrisi e scossi la testa, e poi lanciandogli ancora le braccia al collo, lo strinsi, gustando ancora una volta il suo profumo. “I nostri genitori ci ammazzeranno…”.
“Oh Dio… allora mi sposi davvero…” sussurrò abbracciandomi. E poi, lasciandomi quasi immediatamente, mi spinse verso l’entrata del negozio. “Vai a prendere le tue cose, di corsa!”.
Ridendo, entrai dalla porta e evitando gli sguardi incuriositi, troppo ansiosa di tornare da lui, corsi a prendere la mia borsa.
“Mi sposa!” urlò a gran voce in mezzo alla piazza.
Tornando da lui, appena in tempo per sentire un tizio che gli rispondeva con un sonoro “Buon per te, ragazzo!”, lo presi per mano e iniziai a tirarlo verso la macchina.
Volevo solo andare via con lui… ricominciare ancora con lui…
“Ehi tu… Signorina, ancora per poco…” sussurrò non appena arrivammo alla macchina. “Posso baciarti?” e ridendo posò le sue labbra sulle mie…
E quell’unica, semplice cosa che avevo fatto per lui quella mattina, era servita a ricambiare tutto l’amore che in questi anni mi aveva offerto senza mai chiedere niente…
   
 
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