Seduto sul divano, Nick la osservava.
Lo schermo del portatile le illuminava il viso, la concentrazione era evidente sul suo viso.
Quelle piccola rughetta che le si formava sulla fronte ne era la conferma. Voleva allungarsi verso di lei e lisciare via le preoccupazioni con le proprie dita.
Ma si trattenne, e continuò a fingere di leggere.
Ma in realtà, la osservava.
E basta.
Sarebbe stato le ore a guardarla e lei non se ne sarebbe mai accorta.
Ma perché poi?
Quando era iniziato tutto?
Era piombata nella sua vita così improvvisamente. Lui non cercava l’amore, eppure gli era caduto così inaspettatamente tra le mani.
Caduto nel senso letterale della parole. Oh… era terribilmente goffa…
E lui si ritrovò con un sorriso da ebete stampato sul viso.
Scrollando lievemente il capo, continuò a leggere. E questa volta, provò a leggere sul serio.
Lui odiava i combinaguai…
Ma non lei…
Sospirò, ma la ragazza non se ne accorse.
Rialzando gli occhi azzurri su di lei, iniziò a porsi la domanda.
Ma  mi sono innamo…
No Nick, fermo. Se finisci la domanda, se il solo pensiero ha sfiorato la tua mente, vuol dire che è così.
L’istante in cui pensi di amare una persona, vuol dire che sai già di amarla. Altrimenti non ti porresti la domanda. No?
Sospirò ancora una volta.
Lei si voltò. “Che succede Nick? Continui a sospirare come se stessi passando tutte le pene d’amore di questo pianeta…”.
Sorridendo Nick le spostò i lunghi capelli dietro ad una spalla.
“Stavo solo pensando ad una cosa…”.
Lo osservò scettica, ma il ragazzo rimase in silenzio e lei capì che probabilmente quella era la fine della discussione.
Gli sorrise e ritornò al suo computer.
Perché gli sorrideva così? Perché si sentiva come se senza di lei, la sua vita non avesse più senso.
Come si fa ad innamorarsi di una ragazza che non ti vede, e mai ti vedrà in quel modo?
Come fai ad innamorarti della ragazza di tuo fratello?
Come si fa ad ignorare tutte quelle strane, diverse sensazioni che per la prima volta si svegliavano in lui? Erano belle… magiche…
Già. L’amore è magico. E’ per questo che l’uomo continua a cercarlo.
E a parte questo, lo cerca perché è terribilmente masochista.
La amava e soffriva.
Qualsiasi cosa avesse fatto, una persona a lui cara avrebbe finito con l’avere il cuore a pezzi.
Scrollò ancora la testa e tentò di cancellare quei pensieri.
Ma lui non avrebbe fatto niente. Perché doveva essere la causa delle sue lacrime?
Lei amava un altro e lui lo avrebbe sopportato. Non lo aveva scelto. Punto.
Non era il primo, né l’ultimo uomo a soffrire per amore.
Ma se la sofferenza stava nel non poterla baciare, toccare o sfiorare come avrebbe voluto, allora sarebbe riuscito a resistere.
La amava e nonostante tutto, questo lo faceva stare bene.
Lei si voltò e gli sorrise ancora una volta.
Già… il suo sorriso era tutto quello di cui aveva bisogno.
Lui era solo il suo migliore amico, e lei lo amava in una maniera unica. Una maniera che non riservava a nessun altro.
E questo suo modo di amarlo, gli bastava.
Lei era felice e lui l’amava.