Outside the cafe by the cracker factory
you were practicing a magic trick
and my thoughts got rude...
 

*

Armeggiava con quel plettro in mano da qualche minuto fissandolo mentre lo faceva abilmente passare da un dito all'altro quando finalmente lei sputo' nervosamente:

“Lo vuoi consumare?”

Lui sorrise con malizia e le lancio' una rapida occhiata prima di riabbassare lo sguardo.

“Devo farti vedere una cosa...” rispose suadente rigirandoselo fra le mani ancora “Prendi”.

Glielo poso' al centro del palmo e aspetto' una sua reazione.

“E un plettro” disse lei semplicemente con uno sguardo annoiato stringendolo fra indice e pollice.

Glielo sfilo' con delicatezza e sorrise dolcemente.

“Non un semplice plettro”.

“Guardi troppi film” rise lei con superiorità.

“Vuoi vederla una magia?” i suoi occhi neri brillarono come quelli di un bambino e la ragazza annui', un po' per accontentarlo un po' per la curiosità che quei modi da seduttore erano riusciti a suscitarle.

Prese il plettro fra l'indice e il pollice, quest'ultimo rivolto verso l'alto e glielo mostro'; lei annui' in silenzio, assicurandogli la sua attenzione. Vi passo' davanti l'altra mano prendendo l'oggetto e lo afferro' richiudendola a pugno, poi vi soffio' sopra lentamente allungando le labbra umide con voluta sensualità, languidamente.

La guardo' dritto negli occhi e gliela porse.

“Posso guardare?” chiese lei tendendo due dita per sfiorargliela.

Apri' la mano dito per dito: il plettro era sparito.

La ragazza rise.

“Ora fallo riapparire!” strillo' entusiasta.

Lui sorrise con malizia.

“Non posso!” disse avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra, la voce profonda e seducente “Ce l'hai tu...”

Le passo' la lingua sul labbro superiore con estrema lentezza, come se lo stesse dipingendo, rubandole un gemito.

“Che gioco stai giocando, prestigiatore?” sussurro' lei estasiata da quel contatto.

Lui le prese il labbro inferiore fra le sue, succhiandolo e passandovi i denti mentre lei schiudeva la bocca nella richiesta di qualcosa di piu' profondo; si concesse, chiudendo gli occhi come quelli di lei, affondando la lingua contro la sua.

Quando senti' i respiri di entrambi farsi piu' affannosi improvvisamente si stacco', esibendosi in un'espressione concentrata e infastidita; avvicino' la mano alle labbra schiudendole e vi tiro' fuori un oggettino di plastica blu. Rise, poi lo consegno' alla ragazza.

“Visto? Lo dicevo che ce l'avevi tu!”

Dopo uno sguardo fra lo stupito e il divertito la vide gettarglisi fra le braccia, trascinandolo a stendersi sul piccolo divano sopra di lei. Il bacio bramoso che gli impose non fu disturbato da niente e tutto cio' che lo segui' sarebbe riduttivo definirla magia.

 

*
 

                     La Chiave di Do
          Alex ha imparato a fare magie: dopo aver incontrato il mago Steve Faulkner (ed essendo rimasto stupito come un bimbo ad
          ogni  suo trucco) ha iniziato a fare sparire un plettro fra le mani durante la prima strofa di Crying Lightning. Questo è quanto
          la mia mente ha partorito. E lei si, non chiedete, è quell'oca di Arielle.