Il sole dava ancora l'impressione della piena estate quando la suola nera delle scarpe messe per la prima volta dal ragazzo toccarono il suolo polveroso ricoperto di ghiaia.

L'intenso rumore dei grilli che ancora non avevano sentito il cambio di stagione fu attutito dal ronzante sottofondo di una musica fastidiosa che usciva, a volume troppo alto, dalle cuffie ciondoloni dalle spalle del ragazzo.

Prese la valigia che aveva svogliatamente fatto nei pochi giorni prima che gli avevano comunicato la sua iscrizione presso tale istituto, una specie di università/college da cui avrebbe dovuto uscire incravattato, rieducato e con un titolo eminente da avvocato, ingegnere o chissà quale altro dottore. Non gli era nemmeno interessato informarsi sul corso di studi.. in fondo non l'avrebbe seguito. Quella sarebbe stata un'esperienza, anzi, l'ennesima esperienza fuori casa che durava a seconda di quanto suo padre sganciava.. E di quanto tempo avrebbe resistito prima di mostrare il lato menefreghista e vandalistico del suo carattere.. O almeno così pensava.

Appoggiò la valigia al suolo con un tonfo secco e tirò un profondo sospiro guardandosi intorno. Senza saluti né frasi di ricorrenza chiuse la portiera della macchina a motore ancora acceso che sgommò immediatamente allontanandosi, quasi disgustata dal paesaggio. Così il ragazzo si ritrovò solo, con una campagna intorno che sembrava non finire mai e davanti a lui una via alberata che sembrava senza sfondo. Iniziò a camminare, trascinandosi dietro la valigia e lasciando sul posto l'ultimo straccio di speranza che tutto quello fosse solo un brutto sogno. La cravatta sembrava farsi sempre più stretta e calda ad ogni passo che faceva, così se la slacciò, levandosi anche la giacca che si buttò sulle spalle. Nella sua famiglia era normale vestirsi così ogni giorno, ma non per Chris, che di nobile aveva solo il cognome, di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Riuscì ad arrivare in fondo alla via alberata e, dietro un cancellone aperto un enorme edificio diviso in due stabili alti almeno tre piani collegati tra loro da uno stabile ad un piano solo; in esso si scorgevano sedie e tavoli.. La mensa. Passò di lì un ragazzo con dei libri in mano; appena Chris lo vide lo fermò:

-Ehi.. Sto cercando la segreteria. -

Il ragazzo lo guardò incuriosito, poi gli sorrise:

-Ciao, sono Shin..- -Non te l'ho chiesto!- replicò freddamente Chris -voglio sapere dov'è la segreteria. - lo guardò con sguardo truce.

-Hei, hei.. Calma! Vieni, ti accompagno.. Ma non mi uccidere durante il tragitto!!- Scherzò cambiando direzione.

Lo accompagnò nello stabile a destra, in una stanza appena sulla destra.

-Eccoci arrivati, ti aspetto?- Chiese gentilmente il ragazzo. Chris si girò quasi come non avesse capito.. -La mamma l'ho lasciata a casa, grazie-

Si girò ed entrò senza più degnare di uno sguardo l'altro e sbattè la porta alle spalle.