Prologo.

 

 

Iscrivermi alla Dalton aveva cambiato la mia vita. Per una volta ero sicuro,ero protetto,per una volta nessuno voleva farmi del male. Era soltanto una stupida illusione? Ero stato solo un vigliacco a lasciare ogni cosa e a rifugiarmi in quel luogo sicuro,dove nessuno poteva farmi del male?

Il mondo al di fuori della Dalton era sempre lo stesso,mi stavo soltanto illudendo? Mi stavo nascondendo mentre il mondo fuori continuava a essere pieno d'odio,mentre varcando la soglia mi sarei trovato davanti a ragazzi come me che venivano ogni giorno picchiati a sangue,insultati... Mentre io ero tra quattro mura dorate. 

Come un uccellino nella sua bella gabbia.

Cosa avevo imparato da tutte le esperienze vissute? 

Che non potevo farcela da solo. Che davanti alle difficoltà usavo i soldi per salvarmi. 

Mi riscossi quando sentii una mano poggiarmisi sulla spalla,alzando gli occhi verso il ragazzo accanto a me,Nick,che mi sorrideva gentilmente.

"Andiamo Blaine. Abbiamo le prove".

Annuii vagamente,lasciando il mio caffè sul tavolo e alzandomi,stringendo tra le dita le cinghia della borsa che portavo a tracolla,come se aggrapparmi ad essa avrebbe impedito al mondo di crollare. Che nessuno s'accorgesse di ciò che sentivo,che nessuno vedesse oltre il muro che avevo eretto a separare me da chiunque altro,quel muro così pieno di crepe che da un momento all'altro si sarebbe frantumato,cadendo in pezzi informi,troppo numerosi per essere ricomposti,e quel crollo mi avrebbe lasciato tanto fragile,tanto nudo contro il mondo da distruggere l'uomo e lasciare al suo posto soltanto un guscio vuoto. 
Ma quanto si può vivere in una gabbia dorata,quando il sole non riesce più ad attraversare le sbarre?